Fondazione Housing Sociale (FHS) è un soggetto privato non profit, costituito nel 2004 da Fondazione Cariplo per realizzare iniziative immobiliari di natura sociale e sperimentare nuovi approcci di intervento. Alla costituzione hanno partecipato anche Regione e ANCI Lombardia. Abbiamo fatto due chiacchiere con Giordana Ferri, architetto e presidente della Fondazione, sul funzionamento dell’ente in materia di finanziamento e accessibilità, sui progetti in cantiere e sui temi dell’abitare sostenibile.
Qual è l’obiettivo della Fondazione?
La missione della Fondazione è sperimentare soluzioni innovative per la strutturazione, il finanziamento, la realizzazione e la gestione di iniziative di housing sociale. L’obiettivo di questo programma è contribuire a risolvere il problema abitativo di famiglie e persone, con riguardo particolare alle situazioni di svantaggio economico e/o sociale, nonché favorire la creazione di contesti abitativi e sociali dignitosi nei quali le persone, supportate da un’adeguata rete di servizi, possano soddisfare le esigenze del quotidiano.
Dal 2004 ad oggi come si è sviluppato il progetto, in termini di vision e traguardi raggiunti? Quanto e in che modo siete riusciti ad incidere nel contesto sociale delle città lombarde?
Quando nel 2008 il progetto ha raggiunto un primo stadio di concretezza attraverso la costituzione di un fondo che consentiva la realizzazione di 20.000 alloggi su tutto il territorio italiano, le attività progettuali si sono concentrate sull’individuazione del modello abitativo da proporre. Un progetto di tale portata ci ha indotto a pensare che questa poteva essere l’opportunità per sperimentare modi diversi di abitare. Ciò che stiamo proponendo ai residenti è l’opportunità di condividere spazi e servizi con i propri vicini per poter svolgere tutte le attività legate all’abitare e al quotidiano, senza necessariamente avere nella propria casa o tra le proprie risorse tutto il necessario per poterle compiere. FHS propone ai residenti una soluzione abitativa “collaborativa”, che significa avere a disposizione, oltre alla casa, spazi e servizi condivisi. La condivisione è agevolata da un periodo di accompagnamento, seguito da FHS, e dalla messa a disposizione di strumenti di co-progettazione e gestione tra i quali una app.
Le abitazioni di FHS sono in vendita o in affitto?
L’offerta di abitazioni in Housing Sociale è molto varia e ogni intervento è caratterizzato da un mix di appartamenti in vendita e in affitto, offerti con diverse modalità. In particolare, negli interventi è possibile trovare:
- edilizia convenzionata in vendita,
- edilizia convenzionata in locazione a canone convenzionato
- edilizia agevolata in locazione con patto di futura vendita (rent to buy)
- edilizia in locazione a canone sociale
- residenze convenzionate per studenti universitari
Come trovate i finanziamenti/investimenti per portare avanti le iniziative? Da quali soggetti li reperite?
FHS ha individuato nel fondo immobiliare etico lo strumento più adatto per realizzare progetti di housing sociale in Italia.
Ci spieghi meglio come funzionano questi fondi.
Sono fondi concepiti per supportare la locazione a canone calmierato attraverso l’utilizzo di un veicolo finanziario distinto dal bilancio degli operatori tradizionali, il fondo, e di capitale di rischio a medio/lungo termine dal rendimento calmierato.
Il primo di questi fondi nasce nel 2007, il Fondo Abitare Sociale 1, e riesce a raccogliere 85 milioni di euro tra investitori istituzionali (F. Cariplo, Cassa Depositi e Prestiti, Regione Lombardia, Intesa San Paolo, BPM, Generali, Cassa Italiana Geometri, Pirelli e Telecom) per realizzare progetti in Lombardia. A seguito del successo di questo primo fondo, nel 2009 il Piano Nazionale di Edilizia Abitativa (di cui al DPCM del 16-7-2009) ha previsto l’attivazione di un Sistema Integrato nazionale e locale di fondi immobiliari.
Il Sistema Integrato dei Fondi è oggi costituito da un fondo nazionale, il Fondo Investimenti per l’Abitare (FIA), del valore di 2,028 miliardi di euro nel quale confluiscono risorse della Cassa Depositi e Prestiti, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e di altri investitori privati (gruppi bancari, assicurativi, etc.). Investe il proprio patrimonio principalmente in quote di fondi immobiliari locali gestiti da altre società di gestione del risparmio. La restante parte delle risorse è coperta da investitori del territorio di riferimento, quali fondazioni di origine bancaria, amministrazioni locali, aziende per la casa, operatori privati e del privato sociale. Sono poi le Sgr locali a gestire tali fondi e realizzare le singole iniziative di housing sociale.
Quanti progetti e cantieri gestite e su quali città?
FHS promuove gli interventi, definisce i concept e struttura il progetto collaborativo, la gestione e lo sviluppo viene fatto dai Fondi. La Fondazione è attualmente impegnata in un grandissimo numero di progetti, molti dei quali fanno riferimento al Sistema Integrato dei Fondi (SIF), altri condotti a supporto di enti pubblici ed enti non profit o come impegno per la promozione del settore dell’housing sociale nel suo complesso.
Tra i progetti attivi troviamo 27 interventi in Lombardia, di cui 16 a Milano, e circa 75 interventi in diverse fasi di avviamento in altre regioni (Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna).
Su Milano a che è punto è il progetto? Le iniziative in essere sono tutte sold-out o ci sono abitazioni libere/lavori in corso?
Su Milano Fondazione Housing Sociale ha 16 progetti attivi, di cui 12 realizzati e quattro in fase di progettazione e costruzione. Attualmente ci sono diversi Avvisi di Locazione aperti, in particolare relativi ai progetti di Redo (https://www.redomilano.it/comepartecipare/locazione#), Moneta (https://www.monetamilano.it/comepartecipare/) e 5SQUARE, (https://www.5square.it/comepartecipare) un progetto di nuova realizzazione dove è ancora possibile accedere anche all’acquisto (https://www.5square.it/vendita).
In che modo pubblicizzate le abitazioni? Utilizzate i canali di promozione tradizionali (portali web, advertising su motori di ricerca e social, cartellonistica, …)? Gestite la fase di pubblicità/allocazione delle abitazioni in maniera diretta o delegate a qualcuno?
La fase di pubblicità / allocazione è gestita in collaborazione con l’sgr e con i gestori sociali degli interventi.
Le abitazioni sono pubblicizzate attraverso un ampio range di canali di promozione, online e offline, tra cui: allestimento di uno sportello informativo, materiali informativi come brochure e cartoline, cartellonistica, portali web, social network, quotidiani locali, newsletter…
Quali sono i requisiti per accedere alle vostre abitazioni? Come fa un privato a fare richiesta?
Per fare richiesta bisogna recarsi sul sito del progetto a cui si è interessati, consultare l’Avviso di locazione e completare la propria candidatura, seguendo le istruzioni presenti nella sezione “Come partecipare” del sito.
I requisiti per accedere alle abitazioni sono stabiliti in accordo con l’amministrazione locale e variano perciò in base alla città in cui l’intervento si situa. Tra i requisiti base, comuni a tutti i progetti, ci sono dei requisiti di cittadinanza (italiana, europea o di un altro stato con permesso di soggiorno), di residenza (nel Comune o nella Regione in cui è collocato l’intervento), di reddito (compreso tra un reddito minimo e un reddito massimo indicati dall’amministrazione locale) e di proprietà (assenza di altri alloggi di proprietà sul territorio nazionale adeguati alle necessità nel nucleo familiare).
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Web enthusiast, appassionata di viaggi, libri e scrittura. Siciliana d’origine, milanese d’adozione, dopo una laurea in Management presso l’Università Bocconi di Milano, entra a contatto col mondo delle startup e del Prop-tech. Oggi lavora come Consulente di Marketing.