
Di solito, la “prima casa” è quella in cui si risiede. Tuttavia, potremmo pur sempre trasferirci in un’altra abitazione di nostra proprietà, prendere in affitto un altro alloggio per alcuni anni, ecc. Nel frattempo, potremmo affittare la prima casa?
Affittare la prima casa: quando è conveniente?
La prima casa è la prima che si acquista, di solito per abitarvi. Ai fini fiscali, questa espressione si riferisce alla possibilità di ottenere il cosiddetto “bonus prima casa”. Esso comporta notevoli sconti sulle imposte dovute al momento del rogito. L’ottenimento del bonus è subordinato a una serie di limitazioni volte a evitare che qualcuno se ne serva a fini speculativi. Perciò, la prima casa in questo senso:
- È nel Comune in cui il contribuente ha la residenza;
- Non è di lusso (cioè accatastata in A/1, A/8 e A/9);
- L’unica di proprietà del contribuente nel Comune di residenza;
- L’unico immobile che il contribuente ha acquistato con il bonus.
Parlando di convenienza, la prima preoccupazione è quella di non perdere l’agevolazione fiscale. C’è una buona notizia: non sono previsti limiti di tempo per affittare la prima casa. Non si perde quindi il bonus. Il proprietario, però, in questo caso, non potrà usufruire dell’agevolazione sugli interessi passivi del mutuo.
Se si vuole continuare a godere dell’esenzione dall’IMU, è consigliabile optare per l’affitto parziale, perché si rimarrà residenti nell’immobile.
Affittare la prima casa potrebbe essere conveniente per chi ne cercasse una di diverse dimensioni o meno costosa da mantenere (in termini di ristrutturazione, consumi energetici…). La motivazione del trasferimento potrebbe anche essere lavorativa o la preferenza per un’altra zona. Insomma, la convenienza è in buona parte soggettiva. Le difficoltà fiscali inizierebbero nel caso in cui si volesse vendere l’immobile o cambiare il Comune di residenza. Ma questo è un altro discorso.
Posso mettere in affitto la prima casa? Requisiti e limiti
A questo, abbiamo già accennato nel paragrafo precedente. Se si sceglie l’affitto parziale, non si perde alcuna agevolazione fiscale e non si incorre in sanzioni. L’importante è che disponiamo di spazio sufficiente per accogliere un inquilino.
Affittare la prima casa non deve comportare il trasferimento della residenza in un altro Comune. Per questo, le condizioni del “bonus prima casa” stabiliscono che si debbano aspettare almeno 18 mesi dal rogito.
Dopo aver messo in affitto la prima casa, non si possono acquistare altre proprietà immobiliari nello stesso Comune, pena la perdita delle agevolazioni fiscali. Tantomeno potremo richiedere il “bonus” per eventuali altre case.
Come abbiamo già detto, se l’abitazione che metteremo in affitto è stata acquistata con mutuo, perderemo il diritto alla detrazione degli interessi passivi sul mutuo del 19% in sede di dichiarazione dei redditi.
Se affitteremo tutta la prima casa (non solo una parte), dovremo trasferire la nostra residenza in un altro immobile dello stesso Comune entro 18 mesi.
Naturalmente, poi, il canone che richiediamo deve essere equo e i documenti devono essere in regola. Per questo, esistono altre guide online o le agenzie immobiliari.

Erica Gazzoldi è insegnante, giornalista e blogger. Ha pubblicato poesie, racconti e romanzi brevi.