07 Aprile 2022, 17:01

Quando si parla di minimalismo non si fa riferimento solo ad elementi estetici, dunque nel caso della propria abitazione a struttura ed arredamento, ma è proprio uno stile di vita. Un modo di concepire gli spazi, i colori e l’occupazione dello spazio esteriore tanto quanto di quello interiore.

Senza andare eccessivamente sul filosofico, possiamo dire che una casa minimalista non è per tutti. Infatti, c’è chi ama avere tanti elementi d’arredo, tanti piccoli oggetti da collezione o anche solo tante foto, tanti libri e così via. Insomma, c’è qualcuno che per “convertirsi” ad un arredamento minimal dovrebbe fare uno sforzo incredibile.

Ma la vera domanda è: perché mai dovrebbe farlo?

Delle valide ragioni ci sono e sono anche numerose, perché il minimalismo ha dei benefici riconosciuti che sono stati a lungo studiati ed analizzati. Ovviamente, c’è anche la soggettività ed il gusto personale, ma possiamo senza dubbio dire tre vantaggi del minimalismo, dagli aspetti più concreti a quelli più spirituali, che dovresti sicuramente conoscere.

Minimalismo in casa: cosa significa esattamente?

Prima ancora di analizzare i benefici del minimalismo, estremamente interessanti nella loro semplicità, dobbiamo assolutamente fare chiarezza su cosa sia il minimalismo.

Il minimalismo è uno stile di vita che, riflesso sulla propria abitazione, significa sostanzialmente un ritorno alla semplicità, una ricerca dell’essenzialità. Essenzialità intesa esattamente come ricerca dell’essenza o ancor più concretamente di ciò senza cui non possiamo stare. Questo spirito porta invece ad eliminare tutto ciò di cui invece possiamo fare a meno: se non è essenziale, perché considerarlo?

Questo atteggiamento, come è piuttosto semplice intuire, porta ad una visione della vita completamente diversa, slegata dagli oggetti materiali e sempre più legata al proprio spirito, alla propria realizzazione che va ben oltre i beni fisici che possediamo. Il ritorno all’essenza è veramente qualcosa che tutti dovremmo sperimentare, anche solo per il gusto di accorgerci che possiamo fare a meno di qualcosa che sembrava vitale, mentre invece magari era solo una distrazione.

Fatta questa premessa, vediamo come questo tipo di visione si può applicare alla propria casa, il luogo più intimo, personale e rassicurante che esista. Contemporaneamente, vedremo anche i 3 principali benefici di questo stile di vita e di gestione di ciò che si ha, a partire proprio dalla casa.

Arredamento minimal: più relax, meno stress

Il primo benefici è legato a quello che è l’arredamento della casa minimal che andiamo ad immaginare, proprio come se viaggiassimo con la fantasia. Come deve essere l’arredamento per poter definire una casa “minimal”?

Innanzitutto, deve essere un arredamento semplice, con colori neutri e possibilmente essenziali, senza stacchi di colore e tonalità distanti dalla natura. L’arredamento deve essere composto da pochi elementi, tutti funzionali ed oggettivamente necessari: un divano, il tavolo con le sedie, un armadio chiuso e ben ordinato, la televisione sopra un mobile portaoggetti.

Diciamo i classici elementi che troviamo in un’abitazione, senza però tutto ciò che in genere c’è in eccesso: niente oggetti da esposizione e possibilmente poche foto in cornici semplici, sobrie e non colorate.

Vista così, potrebbe sembrare una casa quasi triste o troppo basic, ma ecco che subentra il primo beneficio: il minimalismo riduce il livello medio di stress ed aumenta il relax, il benessere. Meno elementi d’arredo negli spazi della casa significano meno pensieri, meno disordine, meno superfici da pulire… in poche parole, meno stress. Un aspetto molto importante che permette di vivere la casa in maniera diversa, anche in funzione delle tante (a volte troppe) attenzioni date alla pulizia, all’ordine.

Non è solo una questione di ordine, ma proprio di stimoli che diamo al cervello. Se ci mettiamo in una stanza disordinata, il nostro cervello riceverà continuamente stimoli, oggetti che catturano l’attenzione ed attirano lo sguardo. Questo è anche uno dei motivi per cui riordinare un ambiente è un’attività che genera benessere e riduce lo stress.

Il ruolo fondamentale della luce

Nelle case minimaliste un ruolo fondamentale è ricoperto dalla luce: non è mai un caso la disposizione della casa, delle finestre e in generale dei punti luce. Una buona casa minimalista deve essere infatti molto luminosa, con numerosi punti luce che permettono di avere un’ottima illuminazione durante tutta la giornata.

I colori tenui permettono alla luce di essere diffusa e di pervadere tutte le stanze, rendendo così l’ambiente migliore non solo quando ci si entra, ma anche quando si fanno diverse attività in casa: dal lavoro (per chi è in smart working) alla cucina, dalle mansioni domestiche al semplice relax guardando un film.

Una casa luminosa è una casa in cui anche la nostra mente si sente più libera, più rilassata ed a proprio agio. Non è un mistero che la luce del sole sia poi benefica per l’uomo sotto tanti punti di vista, molto più della luce artificiale.

In caso fosse necessario, però, una buona illuminazione artificiale è comunque importante. Le case minimal hanno tendenzialmente luci a led regolabili, in modo che possano essere più o meno calde; in ogni caso danno un tocco elegante e fine ad ogni stanza.

Colori e superfici

Abbiamo visto tra i benefici di una casa minimalista il minor livello di stress e, contemporaneamente, il più alto livello di benessere e relax. Questi aspetti si riflettono anche in una naturale preferenza per la luce del sole, a discapito di quella artificiale.

Benefici legati tra loro, naturalmente, che vanno poi a confluire in quello che è il terzo beneficio: l’arredamento e lo stile minimal sono “amici” della praticità. Se voglio arredare una stanza da letto, una sala o un bagno in stile minimal, devo necessariamente scegliere soluzioni pratiche, altrimenti il rischio è quello di avere elementi d’arredo estremamente semplici e belli esteticamente, ma poco funzionali.

Invece il minimalismo non è questo, ma è piuttosto la ricerca della funzionalità e della praticità proprio nelle cose più semplici. Un esempio? Abbiamo parlato di colori tenui e di pochi elementi d’arredo, ma anche scegliere superfici facili da pulire fa parte dell’approccio minimal. Poche fughe o spazi vuoti, poche giunture, tutti elementi che rendono la casa più semplice e lineare al colpo d’occhio, ma appunto anche più facile da pulire.

Quest’ultimo beneficio della funzionalità permette di capire che lo stile minimal non è solo esteriore, ma è anche di concetto. Meno distrazioni ed elementi di stress, significa banalmente anche meno pulizie da fare, dunque più tempo da dedicare alle proprie passioni, magari direttamente in casa, o anche solo al riposo.

Minimalismo in casa: rinunciare al superfluo

Abbiamo detto in apertura all’articolo che il minimalismo non ha a che fare solo con la casa, ma anche con la propria visione della vita.

Rinunciare a qualcosa, proprio come con l’arredo, significa anche rendersi conto che quel qualcosa non è necessario. Una volta che rinunciamo per un giorno o una settimana a quel qualcosa, ci rendiamo conto che possiamo davvero vivere senza.

Adottare questo modo di pensare può fare la differenza nella nostra vita e per farlo è sicuramente un ottimo inizio rendere la propria casa “a prova di minimal”, in modo che tali principi entrino a far parte di noi. In fondo, la casa è l’ambiente dove trascorriamo più tempo della nostra vita e può essere il primo da cui partire per andare in questa direzione.

Detto ciò, non resta che scegliere una casa compatibile con questi principi e questo stile, farla propria e diventare minimal insieme ad essa!

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