Quello del garden designer è un lavoro in crescita ed in continua evoluzione, tanto da attirare l’attenzione di tanti amanti della natura e del verde. In effetti, è un lavoro in cui si può cimentare anche partendo da zero: tanta passione ed un corso di specializzazione e il gioco è fatto.
Ciò non significa che sia un lavoro facile o alla portata di tutti: ci vuole talento, dedizione, manualità e tanta voglia di imparare e migliorarsi. Molti di quelli che provano a fare strada in questo lavoro hanno un passato da giardinieri, motivo per cui sono abituati a lavorare con il verde e hanno già una sensibilità estetica che gli permette di realizzare dei bellissimi progetti.
Proviamo a capire meglio come si diventa garden designer, quali sono gli elementi che lo differenziano da alcuni lavori apparentemente simili e, soprattutto, come si può fare strada in questo ambito.
Garden designer: di che lavoro si tratta?
Per differenziare questo lavoro da altri piuttosto simili cominciamo con una definizione molto semplice: il garden designer è colui che si occupa della progettazione e gestione dei giardini. Per fare questo lavoro, quindi, è necessario avere un buon senso estetico e una sensibilità in termini di design. Aspetti importanti che devono essere accompagnati da competenze più tecniche, come conoscenze topografiche, di disegno tecnico e in ambito botanico.
Insomma, il classico lavoro che tutti possono fare ma che in pochi sanno fare bene. Ci vuole naturalmente anche una buona dose di esperienza, motivo per cui avere un passato in questo ambito può dare un enorme aiuto e permettere di non partire da zero.
Un altro lavoro affine è quello dell’architetto paesaggista; in questo caso è necessaria una laurea in architettura e una approfondita conoscenza riguardo la sostenibilità dei progetti e l’eventuale ristrutturazione di strutture annesse come siti architettonici e giardini di rilevanza storica.
Un altro lavoro interessante in questo ambito è quello del landscape designer, vicino a quello del garden designer ma non uguale. Il landscape designer, infatti, valorizza il territorio rispetto anche al design degli spazi interni; inoltra, ha particolare esperienza con i materiali da impiegare, anche in termini di sostenibilità ambientale. Lavori simili, senza dubbio, ma diversi per titolo ed anche per approccio.
Come diventare garden designer: cosa bisogna fare?
Non serve una laurea, come già detto, ma così come per il landscape designer è necessario fare dei corsi di specializzazione. Nel corso degli anni ve ne sono sempre di più e sempre più qualificanti dal punto di vista teorico ed in parte pratico. Si tratta di corsi che vanno dai sei ai dodici mesi che possono essere seguiti da remoto o direttamente in aula, con un esame finale.
Trattandosi di un lavoro molto concreto, è poi necessario acquisire molte competenze direttamente sul campo. Il suggerimento è quello di fare esperienza in questo ambito, anche come semplice giardiniere, ed abbinare corsi di specializzazione per diventare appunto garden designer.
Le fasi chiave del lavoro
Il lavoro da garden designer non è certamente semplice e richiede anche diverse capacità in termini di gestione della relazione con il cliente, ma anche di competenze economiche per quantificare il proprio lavoro in maniera congrua. Si è insomma al 100% dei professionisti.
Sicuramente l’esperienza è necessaria anche per farsi conoscere ed avere un buon passaparola che permetta di non rimanere mai senza clienti, ma innanzitutto ci si deve concentrare sulle esigenze del singolo cliente e lavorare in maniera seria e professionale. In tal senso, è necessario comprendere le priorità del cliente, il budget e la tipologia di intervento.
Successivamente ci si può concentrare sul progetto da esporre poi direttamente al cliente. I garden designer più organizzati riescono anche a far vedere al cliente un render virtuale; questi sono realizzabili con appositi software e mostrano in maniera chiara l’effetto finale desiderato. Una volta fatte eventuali modifiche, si procede con la realizzazione del progetto. In genere, si lavora soprattutto con la luce, con l’acqua e con la pietra, oltre naturalmente agli elementi verdi che dominano lo spazio esterno.
Per fare un buon lavoro è necessario un buon senso estetico, una predisposizione pratica al lavoro e soprattutto la conoscenza dei materiali e delle piante da scegliere, posizionare e mantenere nel tempo. Solo così sarà possibile diventare il nuovo Stefano Boeri (il garden designer che ha progettato il Bosco Verticale di Milano) oppure il nuovo Edoardo Galli (autore dello spazio esterno per le strutture dei mondiali di nuoto e per il Palasport all’EUR di Roma).
Dopo una laurea in Marketing e un master in Digital Marketing a Edimburgo, lavoro nel mondo del Digital Marketing da 2 anni.
Appassionata di viaggi, fotografia e social media, cerco sempre di applicare il mio lato più creativo in tutto ciò che faccio.