22 Gennaio 2021, 17:30

Giovedì 21 Gennaio si è tenuto a Palazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana, l’annuale Forum di Re Italy, l’evento dedicato a nuovi trend, innovazione e pianificazione in ambito immobiliare.

La giornata si è aperta con un panel sulle previsioni di mercato per il 2021 a cui hanno partecipato Luca Dondi, Amministratore Delegato Nomisma, Roberto Anedda, Vice Presidente Gruppo Mutuionline, Mario Breglia, Presidente Scenari Immobiliari e Vincenzo Albanese, Presidente Sigest. Gli esperti sono intervenuti sul tema in presenza, mentre il pubblico accreditato ha potuto seguire l’evento in diretta streaming.

Per Dondi, il 2020 è andato ‘meglio di come ci si poteva aspettare’ per il settore immobiliare, considerata la contrazione del PIL del 10% e l’instabilità politica del Paese. Anche perché la domanda interna – sostenuta dal credito degli operatori bancari – ha in parte rimpiazzato quella straniera. Resta da chiarire se le misure di salvaguardia attuate hanno attenuato o solo posticipato una crisi più ampia. E se l’atteggiamento di sostegno delle banche sia un effetto consapevole o tardivo (come succede spesso nel settore bancario), dovuto a una scarsa reattività delle scelte.

Breglia è più ottimista. Ricorda che il Covid ha fatto riemergere la centralità della casa e ha modificato i meccanismi del commercio, facendo tornare in auge il negozio di quartiere. Si dice sicuro del rimbalzo del 2021, un po’ meno sull’entità dello stesso. Il ripiegamento della vita all’interno del focolare domestico proseguirà almeno per tutto il 2021. Tra l’altra ha avuto e avrà un impatto positivo anche sul risparmio. Insomma, si è trattato di una trasformazione che ha inciso sulle abitudini e sulla socialità, che è iniziata e non sappiamo quando finirà e che per Breglia è positiva.

Albanese focalizza l’intervento su Milano e sulla nuova domanda residenziale a Milano. Per Milano il 2019 è stato l’anno migliore di sempre: 26 mila transazioni per un totale di circa 8,5 miliardi di transato. Il 2020 si chiude con un -19% rispetto all’anno precedente (21 mila transazioni, 6,5 mld transato), che ha riportato il mercato ai livelli del 2016. Vengono a mancare due segmenti sostanziali: quello degli investitori e quello dei privati internazionali (segmento lusso). Permane la domanda domestica (sostituzione o acquisto prima casa) che, su Milano, continua ad essere superiore all’offerta. I valori immobiliari sono rimasti stabili. Per tutto il 2021 ci si aspetta una situazione simile a quella dello scorso anno.

Roberto Anedda di Mutuionline, spiega che i tassi dei mutui – a prescindere dalla pandemia – viaggiavano già su livelli minimi; la pandemia ha alleggerito ulteriormente il costo del denaro. Per Anedda non c’è stato un atteggiamento poco prudente da parte delle banche, che comunque non hanno visto una corsa all’indebitamento da parte della popolazione. Dato confermato dal fatto che molte fasce della popolazione non hanno avuto accesso al credito. Le famiglie che hanno comprato casa, quindi, potevano farlo, dal punto di vista della solvibilità e solidità finanziaria. La pandemia – considerato anche il calmieramento dei prezzi a livello nazionale, sebbene minimo – ha costituito una motivazione in più per fare il passo, ha permesso di rompere gli indugi. Dunque, non si prevedono conseguenze negative di medio-lungo periodo sul piano dell’indebitamento.

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