COO di RE/MAX Italia, Ilaria Profumi è riuscita a rompere quel ‘soffitto di cristallo’ che rende più difficile alle donne l’avanzamento di carriera. Nel 2020 è stata inserita da Forbes tra le 100 donne più influenti d’Italia.
Continua la rubrica ‘Donne nel Real Estate’. Anche stavolta con un’ospite d’eccezione: Ilaria Profumi, numero 2 di RE/MAX Italia.
Originaria di Assisi, avvocato, dopo diverse esperienze professionali e formative all’estero, inizia il suo percorso professionale in RE/MAX nel 2006.
In 15 anni di lavoro in azienda ha ricoperto ruoli diversi, con un percorso di carriera invidiabile che l’ha portata a diventare prima responsabile delle attività legali, quindi COO – responsabile operativo – riportando direttamente a Dario Castiglia, fondatore e CEO di RE/MAX Italia.
Abbiamo parlato insieme a lei di immobiliare, donne e donne nel mondo immobiliare.
Di cosa si occupa in termini pratici in RE/MAX Italia?
Di fatto, sono responsabile del coordinamento e dell’ottimizzazione di tutte le attività operative e progettuali dell’azienda e dei vari dipartimenti che la compongono (Commerciale, Gestione della Rete affiliati, Amministrativo, Qualità, Marketing, Tecnologia, Formazione) con l’obiettivo di renderle più efficaci e funzionali ai fini dello sviluppo e crescita del business.
RE/MAX ha un modello particolare rispetto agli altri franchising immobiliari. Ci può spiegare le principali differenze?
“Le nostre agenzie funzionano come studi associati, che offrono più servizi al proprio interno, e arrivano a contare decine di collaboratori: accanto agli agenti ci sono avvocati, geometri, consulenti del credito, talvolta notai, pronti ad assistere i clienti per diverse esigenze ed a fornire agli stessi una “experience” completa di acquisto o vendita dell’immobile. I broker titolari delle agenzie sono imprenditori a tutti gli effetti: assumono il rischio di impresa in maniera indipendente ma sono supportati in ogni momento da RE/MAX Italia e dalla collaborazione sinergica con tutto il nostro network. Il Broker recluta i consulenti, li supporta, li dota di una postazione all’interno dell’agenzia e fornisce loro tutta una serie di servizi (marketing, amministrativi, di formazione)”.
“Un altro aspetto che ci differenzia dai franchising tradizionali è quello della remunerazione degli agenti: a differenza degli altri gruppi che, generalmente, offrono un fisso mensile appetibile – soprattutto nel momento iniziale di formazione – cui si aggiunge una parte di provvigioni, stimabile tra il 10 e il 25%, RE/MAX punta invece a retrocedere il massimo delle provvigioni, anche fino all’85%“.
Questa strategia influisce sulle caratteristiche dei vostri agenti…
“Esatto. Miriamo a profili medio-alti che diventino specialisti della consulenza immobiliare a 360°. Nel nostro network lavorano persone dai 35-40 anni in su, formate in ingresso tramite un apposito percorso base che dura 6 mesi presso la nostra struttura RE/MAX University, con, a seguire, ulteriori aggiornamenti. Non è la porta cui bussare da parte di chi ritiene di poter guadagnare qualcosa nell’immediato in attesa di trovare un’altra professione”.
Una strategia premiante in tempi di Covid, alta specializzazione e digitalizzazione spinta?
“Durante i mesi del primo lockdown abbiamo registrato più ingressi che in tutto il resto dell’anno. Si tratta di 350 nuovi agenti, confortati da un mercato che non è arretrato, anzi ha dimostrato un dinamismo in controtendenza. In questi mesi abbiamo puntato tanto sul digitale – accelerando processi già avviati – con nuovi eventi, nuovi strumenti tecnologici e percorsi di formazione. Abbiamo chiuso diverse transazioni completamente a distanza, senza che il cliente avesse mai visto la casa dal vivo. Il 3 novembre abbiamo avviato i Career Days per la prima volta svolti in modalità digital: appuntamenti che organizziamo da anni per illustrare il nostro modello di business e reclutare nuove figure tra consulenti immobiliari e specialisti del credito a supporto della nostra società di mediazione creditizia 24MAX. Un tour che solitamente veniva organizzato in giro per l’Italia e che anche quest’anno, in versione virtuale, ha toccato le principali città italiane puntando sulle esigenze territoriali delle singole aree”.
Leggendo la sua biografia emergono due anime: una di stampo umanistico (gli studi di diritto, il teatro, il passato da giornalista), l’altra di matrice imprenditoriale. Una sintesi che ha portato fortuna…
“I miei genitori mi hanno trasmesso la curiosità e la passione per i viaggi. A 14 anni ho fatto la prima vacanza studio all’estero, a Londra per migliorare l’inglese. A 18 ho chiesto di poter fare un’esperienza negli Usa. Ma ho sempre tenuto alla mia indipendenza economica e per risparmiare i soldi del viaggio ho lavorato come cameriera e poi come receptionist in un albergo. Da allora non ho mai smesso di industriarmi. Tornata in Umbria ho lavorato come giornalista pubblicista e poi come direttrice di un teatro. Terminata questa esperienza, l’imprenditore americano che aveva aperto il teatro mi ha proposto un lavoro nella sua azienda: lì mi sono occupata di questioni contrattuali e di licenze per immobili che dovevano ospitare delle sale bingo, accostandomi al mondo immobiliare. Nel tempo libero leggo, scrivo (ho aperto un blog), ascolto musica e suono il piano: sono appassionata di arti e di bellezza in generale. La creatività rimane una componente molto importante, anche nel mio lavoro”.
L’immobiliare non è esattamente conosciuto per le quote rosa, anzi, è un settore notoriamente tradizionale e a connotazione maschile. Tuttavia RE/MAX Italia è riuscita a distinguersi e a fare un lavoro di svecchiamento in questo ambito. Ci racconti cosa fate per supportare le donne che lavorano in azienda?
“Ad oggi – stando ai dati Istat – nelle aziende italiane, solo il 16,4% dei ruoli decisionali è ricoperto da donne e il mondo del real estate non fa eccezione. In questo contesto, RE/MAX Italia si distingue come modello di valorizzazione delle persone votato alle pari opportunità. In azienda quote rosa (che rappresentano il 38% del network) ed inclusività sono motivo di orgoglio. Non a caso nel 2017 siamo stati insigniti del titolo “Best Workplaces for Women”, speciale riconoscimento dedicato alle migliori aziende italiane sotto il profilo dell’equità di genere (equità della retribuzione e delle promozioni, imparzialità e profit sharing sono elementi di valutazione). Da tempo il nostro gruppo ha introdotto lo smart working che ha consentito al personale femminile di gestire al meglio impegni familiari e professionali. Per quanto riguarda i nostri consulenti, poi, si tratta di una professione che ben si concilia con la gestione delle attività familiari, non essendoci vincoli di orario. Nelle nostre agenzie, poi, c’è una mini nursery.”
Com’è stato l’ingresso in RE/MAX?
“La cosa che più ho apprezzato di RE/MAX, fin dal mio ingresso nel 2006, è stata scoprire quanto contassero le persone, gli individui. Dario Castiglia ha lasciato che mi esprimessi come professionista, permettendomi di istituire il dipartimento legale. Sotto questo punto di vista sono stata molto fortunata, mi è stata data molta fiducia. Non sempre capita ed è un peccato non lasciare esprimere il potenziale femminile: dalla mia esperienza posso dire che le aziende governate da donne hanno molto successo. Le donne sono empatiche e solidali, sono capaci di maggiore comprensione e supportano meglio i collaboratori nella crescita; esse esprimono la leadership in maniera differente dagli uomini. Non sto con ciò affermando che sia una modalità migliore, bensì che l’abbinamento delle due modalità porta ricchezza alle organizzazioni”
Web enthusiast, appassionata di viaggi, libri e scrittura. Siciliana d’origine, milanese d’adozione, dopo una laurea in Management presso l’Università Bocconi di Milano, entra a contatto col mondo delle startup e del Prop-tech. Oggi lavora come Consulente di Marketing.