I bunker antiatomici sono diventati improvvisamente importanti per gli italiani, tanto da cercarli sui più noti portali di vendita immobiliare. Tuttavia, non tutte le famiglie hanno la disponibilità economica per far costruire un bunker o adattare una struttura già esistente.
Ovviamente, la paura è riferita al conflitto Russia-Ucraina, scoppiato lo scorso 24 febbraio e da allora non si è praticamente parlato d’altro. Lo scontro tra la Russia e la confinante Ucraina ha infatti avuto effetti praticamente su tutto il mondo, in particolare sulla sfera occidentale, Europa e Stati Uniti su tutti.
Bunker antiatomici: la corsa al bunker è iniziata
La corsa al bunker non è purtroppo una buona notizia, anzi è sicuramente un pessimo scenario a cui solo poche settimane fa non avremmo creduto. La paura di un possibile conflitto che coinvolgerebbe anche le armi nucleari ha portato tantissimi italiani ad informarsi su come dotarsi di un bunker antiatomico. Da chi vuole comprarlo a chi lo farebbe direttamente nella sua proprietà, fino a chi si informa sui bunker già esistenti nelle vicinanze della sua abitazione.
Le zone in cui c’è stata più attenzione alla tematica sono la Toscana, la zona di Milano e quella di Roma. Le due più grandi città d’Italia sono coinvolte forse perché il timore di essere un obiettivo in caso di guerra è più elevato; in realtà, i primi obiettivi potrebbero essere altri, nello specifico le basi militari presenti in provincia di Brescia, in Friuli-Venezia Giulia ed in Sicilia in provincia di Siracusa.
Acquistare un bunker in questo modo potrebbe essere molto problematico, a causa della legge della domanda e dell’offerta; in tanti infatti cercano un bunker antiatomico ma in pochissimi lo vendono. Di conseguenza, il prezzo non può che salire alle stelle.
Ci sarebbe anche la possibilità di farne costruire uno, ma è facile immaginare che non tutte le famiglie hanno la disponibilità economica per farlo; in ogni caso, ci vorrebbe parecchio tempo. Parliamo quanto meno di mesi, se non di anni considerando che ci vuole una impresa edile specializzata e che la domanda ha subito un’impennata.
Casa bunker antiatomico: si può costruire? Ecco le caratteristiche
Costruirsi un bunker in giardino, o meglio sotto il proprio giardino, non è esattamente semplice. Ci sono tanti criteri da rispettare ed è necessario rivolgersi ad un’impresa edile specializzata in grado di creare una struttura sotterranea perfettamente accessibile e sicura.
Infatti, uno dei criteri è quello di circondare la struttura di cemento armato, oltre a garantire un filtro adatto dell’aria in modo da non far entrare l’eventuale inquinamento chimico. In ultimo, devono garantire una tenuta contro una forza pari ad una atmosfera.
La quantificazione economica è complessa perché dipende da numerosi elementi, ma si parte da un minimo di circa 3.000 euro al metro quadro e considerando che per far rifugiare una famiglia sarebbe necessario uno spazio di almeno 20 metri quadri, il totale non è esattamente alla portata di tutti. Ci sarebbe per altro da garantire un accesso sicuro ma anche semplice e rapido rispetto all’abitazione; quindi, anche questo aspetto non è banale e dipende fortemente da come è strutturata l’abitazione.
In alternativa, si potrebbe anche valutare l’ipotesi di modificare e rendere sicura una struttura sotterranea già esistente, come per esempio un garage o cantina. È possibile, in effetti, ma in molti casi richiederebbe comunque un investimento consistente e molto probabilmente non garantirebbe la stessa sicurezza di un rifugio antiatomico costruito appositamente.
Per concludere, in tanti lo hanno cercato e si sono informati su come costruirlo, ma in ben pochi realizzeranno questo progetto per mettere al sicuro la propria famiglia. Dei bunker antiatomici, però, già esistono e sono per altro in buona parte nelle città in cui i cittadini più ne sentono l’esigenza, come Milano e Roma.
Dove sono in Italia? Ecco i più importanti
In Italia sono presenti diversi bunker antiatomici, praticamente tutti costruiti negli anni della Seconda Guerra Mondiale, con l’obiettivo primario di difendere soldati e cittadini da eventuali bombardamenti ed attacchi, anche nucleari.
Il più grande rifugio antiatomico in Italia si trova ad Affi, in provincia di Verona, ed è a ben 150 metri di profondità, con una resistenza invidiabile che si può quantificare in chilotoni, pari a circa 100. Questo significa che il rifugio sarebbe uscito indenne dalla bomba sganciata su Hiroshima, per fare un paragone, ed anche molto più potente.
Un altro importante rifugio si trova a Milano, il cosiddetto rifugio 87, in via Bodio, ma anche in via Gioia ed in via Battisti. Tutti bunker pensati e costruiti parecchi decenni fa e per questo piuttosto grezzi e semplici, ma sicuramente efficaci.
Un grande bunker si trova poi in provincia di Roma, a circa 46 km di distanza, a Soratte. Questo rifugio è reso sicuro da circa sei metri di cemento armato e da porte a tenuta stagna. C’è poi un rifugio molto più completo a Villa Ada (Torino), pensato per il Re Vittorio Emanuele III e per questo dotato di tutti i comfort, come addirittura dei posti auto. Si riteneva infatti quello l’unico modo sicuro per raggiungere il rifugio, nonostante fosse a soli 300 metri di distanza dalla residenza del Re.
Alcuni di questi rifugi sparsi per l’Italia sarebbero facilmente adattabili e resi vivibili in un tempo relativamente breve, seppur ovviamente in condizioni di emergenza, ma la speranza è quella che non debbano mai servire.
Laurea in Lingue e Letterature Straniere Orientali, master in Arabo Giornalistico, appassionata di storia e di tutto ciò che riguarda l’arte, amo partire senza una destinazione per viaggi all’insegna dell’avventura.
Oggi mi occupo di Digital Marketing per Wikicasa, realtà in cui ho trovato un contesto dinamico e stimolante, dove poter crescere professionalmente e mettere in luce le mie capacità.