16 Ottobre 2023, 18:33

La notizia era nell’aria da tempo. Come annunciato dal proprio amministratore delegato Brian Chesky, Airbnb, colosso del settore degli affitti brevi, apre anche agli affitti tradizionali a lungo termine. 

Un cambiamento per tutto il settore

Quello che è stato annunciato come il più grande cambiamento nella storia dell’azienda prevede l’estensione della durata degli affitti, che potranno durare fino a un anno. 

Sebbene oggi solo il 18% degli affitti erogati tramite Airbnb duri più di 30 giorni, Chesky è fermamente convinto che il periodo post-pandemico abbia cambiato completamente lo scenario nel mercato dei viaggi. 

In futuro, vista la forte propensione al lavoro a distanza, i viaggi tenderanno a essere sempre più lunghi, motivo per cui Airbnb ha deciso di puntare su questo nuovo business, oltre che sul potenziamento di tutte le esperienze di contorno. 

Gli affitti a lungo termine come reazione alle nuove normative sull’affitto breve

Un’altra ragione, assai più significativa, per l’inserimento nel modello di Airbnb degli affitti a lungo termine, è sicuramente dovuto alle regole stringenti che le amministrazioni cittadine stanno introducendo per far fronte all’aumento degli affitti brevi. 

La formula, di cui Airbnb è leader di mercato indiscusso in tutto il mondo, per molti proprietari di casa è molto più flessibile e remunerativa rispetto all’affitto a lungo termine. 

Non va sottovalutato un altro aspetto: la possibilità di pagare direttamente in app o sul sito, tutela fortemente il locatore da eventuali problematiche di morosità degli inquilini, rendendo l’affitto breve particolarmente vantaggioso. 

Il rovescio della medaglia, però, è rappresentato dalle conseguenze che il boom degli affitti brevi ha avuto sul mercato immobiliare delle città di tutto il mondo. Sempre più proprietari di casa ricorrono agli affitti brevi, riducendo fortemente lo stock di immobili disponibili per una locazione a lungo termine. Tutto questo ha portato a un forte aumento del canone medio mensile per un immobile in affitto a lungo termine, che in molti Paesi ha raggiunto i massimi storici. 

Non è un caso che alcune città abbiano iniziato a prendere provvedimenti per ristabilire l’equilibrio domanda-offerta per gli affitti a lungo termine. New York, in seguito alle misure adottate, ha ridotto del 75% il mercato degli affitti brevi. In Italia, invece, città come Firenze e Venezia sono orientate verso l’inserimento di un numero di giorni massimo per cui un immobile può essere affittato con questa formula, in modo da salvaguardare il mercato cittadino. 

Dopo le agenzie di viaggi Airbnb mira a sostituire le agenzie immobiliari?

La scelta di Airbnb si inserisce in uno scenario ben più ampio, che vede l’azienda entrare nella transazione sul mercato degli affitti a lungo termine, così come accaduto per il mercato degli affitti brevi.  

Il boom di Airbnb è infatti coinciso con la scomparsa delle agenzie di viaggi tradizionali, in luogo di nuovi operatori nel mondo del travel e delle accomodation, gli OLTA (On-Line Travel Agencies). 

Il modello dell’azienda, ormai chiaro e definito, si basa sull’ottenimento di una commissione del 14-16% (in alcuni casi anche del 20%) nel momento in cui si verifica la transazione.  

Si tratta comunque di un business peer-to-peer, ovvero, una piattaforma che connette direttamente proprietari di casa e potenziali inquilini, senza la necessità di un intermediario. 

Resta infatti da capire come il modello di Airbnb si possa integrare e replicare in un mercato come quello dell’affitto tradizionale, che a oggi è presidiato dai professionisti del settore, ovvero gli agenti immobiliari.  

Ci si chiede se e come Airbnb preveda di integrare gli operatori del settore nel proprio business. Inoltre, ci si domanda anche come l’ingresso nel settore di Airbnb possa cambiare il ruolo e le attività dei professionisti immobiliari nel mercato degli affitti a lungo termine. 

Con la nascita e l’espansione del mercato degli affitti brevi, sono nate anche altre figure professionali, i cosiddetti “property manager”. Il ruolo di queste figure è però di supporto per quel che riguarda la gestione della proprietà, seguendo attività come check-in e check-out, pulizia dell’appartamento e molto altro. 

Ci si chiede pertanto, in un futuro, come tutte queste realtà e questi operatori possano integrarsi tra loro all’interno di un mercato in continua evoluzione come quello degli affitti a lungo termine. 

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