Cosa si intende per sanificazione dei locali? Quali sono gli obblighi e come bisogna procedere per non mettere a rischio la salute di clienti e lavoratori? Esistono agevolazioni fiscali sulle spese? Facciamo chiarezza.
In accordo con il Governo il 14 marzo sindacati e imprese hanno firmato un protocollo per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori dal possibile contagio da nuovo coronavirus e garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro. Il protocollo è stato integrato il 24 aprile ed è inserito come allegato 6 nel DPCM 26 aprile 2020.
Nel protocollo si legge: “L’azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago”. Inoltre: “Nelle aree geografiche a maggiore endemia o nelle aziende in cui si sono registrati casi sospetti di COVID-19, in aggiunta alle normali attività di pulizia, è necessario prevedere, alla riapertura, una sanificazione straordinaria degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni, ai sensi della circolare 5443 del 22 febbraio 2020″.
Cosa si intende per sanificazione dei locali di lavoro?
Si intende un’operazione di saturazione degli ambienti con nebbia secca additivata con disinfettante / sanificante omologato dal Ministero della Salute. Tale nebbia consente di raggiungere i punti più remoti e inaccessibili (retrostanti i mobili, lampadari etc.) durante una normale pulizia. Inoltre, la sanificazione è indispensabile per annullare la carica batterica, virale, fungina e di spore presente negli ambienti e che non viene abbattuta durante le operazioni di pulizia ordinaria.
Come si procede alla sanificazione dei locali?
Bisogna contattare un’azienda o impresa di pulizia dotata di apposita autorizzazione dalla camera di commercio. Per un locale di 200 mq l’operazione dura circa 2 ore, l’ambiente è accessibile dopo 2 ore previa areazione degli ambienti. Durante l’operazione gli ambienti devono essere liberi da persone, ma non è necessario sgomberarli da oggetti. È però necessario spegnere tutte le apparecchiature elettriche (computer, stampanti etc.) e chiudere i locali. Inoltre, la nebbia secca non deve venire a contatto con alimenti, bevande, lieviti, farine etc. in caso di locali con presenza di alimenti la sanificazione dovrà avvenire per mezzo di ozonizzatori.
A conclusione del servizio, viene rilasciata una Relazione Tecnica valida come Certificazione di Sicurezza e di Idoneità Igienico-Sanitaria ai sensi del D.Lgs.81/08 con la quale il Datore di Lavoro può dimostrare di aver provveduto alla sanificazione dei locali.
Cosa si intende per pulizia giornaliera delle aree interne?
Una particolare attenzione deve essere posta alle superfici toccate più frequentemente tramite lavaggio, con specifici prodotti con elevata azione virucida e battericida, delle superfici trattate (es. porte, maniglie delle porte, finestre, tavoli, interruttori della luce, servizi igienici, rubinetti, lavandini, scrivanie, sedie, telefoni cellulari, tastiera, telecomandi e stampanti).
Sono previste agevolazioni fiscali per gli interventi?
Il nuovo Decreto “Cura Italia” allo scopo di incentivare la sanificazione degli ambienti di lavoro (attività di impresa, arte o professione), riconosce per il 2020 e per chi fruisce del servizio, un credito d’imposta pari al 50% delle spese di sanificazione di ambienti e strumenti di lavoro, fino ad un massimo di € 20.000.
Web enthusiast, appassionata di viaggi, libri e scrittura. Siciliana d’origine, milanese d’adozione, dopo una laurea in Management presso l’Università Bocconi di Milano, entra a contatto col mondo delle startup e del Prop-tech. Oggi lavora come Consulente di Marketing.