Come uscirà il mercato immobiliare dalla pandemia Covid-19? Secondo i dati pubblicati dall’Agenzia delle Entrate, nel primo trimestre del 2021 il numero delle compravendite residenziali è stato del +38,7% rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Un aumento significativo e, afferma Mario Breglia, Presidente di Scenari Immobiliari, “se l’andamento rimarrà questo, nel secondo trimestre l’aumento sarà ulteriormente rafforzato”.
Andando a considerare gli investimenti istituzionali nel residenziale europeo, nel primo trimestre sono stati del +40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Ecco le altre previsioni per il mercato secondo gli esperti emerse durante la 14° edizione di RE ITALY tenutasi lo scorso 9 giugno presso la Borsa di Milano.
Trend di mercato
Uno dei trend più importanti nel post pandemia, è che la “corsa alla casa” non riguarda più prevalentemente le grandi città, ma include anche i piccoli centri. L’effetto della pandemia e dello smart working ha portato a nuove abitudini e preferenze anche nel settore immobiliare: si iniziano a preferire zone come piccoli borghi o periferie per comprare una casa più grande. Un altro dei fenomeni che la pandemia sta lasciando in eredità al settore immobiliare riguarda infatti le preferenze mutate in relazione alle dimensioni della casa: vengono ricercate case più grandi, con spazi maggiormente vivibili, con giardini e terrazzi. Si tratta di due tendenze molto forti e che riguardano sia l’Italia che l’estero.
Specialmente nelle grandi città come Milano emerge che:
- Mentre dal 2018 c’era una tendenza all’efficienza: le persone riducevano i metri quadri per ridurre il costo dell’abitare.
- Dopo la pandemia: le persone cercano case più grandi.
Anche le zone della città ricercate sono cambiate: in quest’ultimo anno il centro è stato sempre meno cercato, privilegiando le zone più esterne. La pandemia ha quindi creato un punto di discontinuità rispetto a quello che è sempre stato il mercato immobiliare.
Inoltre, è interessante notare l’aumento del risparmio, infatti secondo la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e il Centro Einaudi, nel 2020:
- Gli italiani hanno depositato in banca 129 miliardi in più del 2019
- Il 59,3% delle persone ha risparmiato verso il 45,5% del 2019
- Il 60% dei patrimoni è rappresentato da immobili
- É sempre più record di proprietari di casa: 77,6%
- Il 6,4% degli italiani intende effettuare un investimento immobiliare
In uno scenario di cambiamento così strutturale e di insicurezza, il risparmio è diventato un driver importante per le famiglie, e la casa il luogo perfetto per il risparmio. Quindi da un lato gli italiani si sono resi conto che risparmiare è importante, dall’altro hanno dato maggiore importanza anche alla casa, come luogo sicuro. Inoltre, ulteriore fattore che incide positivamente, in questo momento i mutui sono molto economici.
Intenzione d’acquisto e credito: buone notizie
Luca Dondi, Amministratore Delegato di Nomisma, ha confermato le aspettative favorevoli e la presenza di elementi che orientano positivamente il mercato.
“In quest’ultimo anno – spiega – abbiamo vissuto una profonda recessione ma le aspettative sono di recupero totale: già da quest’anno e in particolare nei prossimi due anni si prevede di tornare ai livelli pre-Covid”.
A riprova di ciò, fa riferimento a tre fattori che mostrano come si è evoluta la situazione:
- Clima di fiducia: ritornato ai livelli pre-Covid
- Crescita del PIL: nel giro di 3 anni tornerà a valori simili a quelli pre-Covid, in particolare ci si aspetta che le perdite verranno recuperate a partire dal 2023.
- Intenzioni di acquisto casa: si è passati da 2,5 milioni di famiglie intenzionate a comprare casa nel 2020 a 3,3 milioni nel 2021.
Questi dati evidenziano come le famiglie italiane siano tornate a dichiarare un interesse significativo verso il settore immobiliare. Tuttavia, specifica “l’elemento principale da monitorare è quanto la domanda sia sostenibile nel medio periodo”.
Un altro elemento fondamentale è il credito: i mutui rappresentano una componente essenziale del mercato. L’80% delle famiglie interessate all’acquisto non può prescindere dal finanziamento, e questo è uno dei motivi per cui il mercato non ha registrato una flessione e ha una previsione di crescita per quest’anno e per il 2022.
Tuttavia, il tema sulla sostenibilità del debito e della disponibilità delle banche è un tema cruciale. I sistemi che negli ultimi 15 anni le banche hanno utilizzato per affrontare la situazione probabilmente non sono sufficientemente calibrati rispetto a quelle che sono le capacità reddituali future dei nuclei familiari.
Le previsioni delle compravendite di quest’anno sono caratterizzate da una domanda molto significativa. Per quanto riguarda gli investimenti corporate c’è una prospettiva di risalita più graduale, che dipende probabilmente dall’atteggiamento più cauto degli investitori stranieri che hanno necessità di capire quali saranno gli effetti profondi della recessione che il settore immobiliare italiano ha subito.
A livello di valori immobiliari, le previsioni di mercato emerse segnalano un possibile aumento nel 2022. Ne è convinto Mario Breglia che dichiara: “Siamo convinti che le quotazioni vedranno un aumento del 5% nel prossimo anno. Le richieste crescenti indicano un chiaro segnale di salute per il residenziale che si concretizzerà ulteriormente nei prossimi mesi”.
Conclusioni
Se il 2021 è un anno d’oro, le previsioni future del mercato immobiliare saranno certamente positive?
Rispetto alla prospettiva, secondo Luca Dondi ci si trova all’interno di un paradosso: “Osservando le previsioni alla fine del 2019 per quanto riguarda il 2021, il numero delle compravendite residenziali corrisponde a quello che oggi si prevede possa essere. In particolare, questa forte crisi economica che ha colpito il Paese pare sia stata superata molto bene, ed è quindi giusto porsi qualche dubbio sulla sostenibilità a medio lungo termine di questo percorso”.
In conclusione, il mercato immobiliare si è dimostrato capace di adattarsi, rinnovarsi, cambiando rapidamente, quindi è giusto essere ottimisti ma bisogna comunque rimanere in allerta sugli effetti dei danni, in tutti i settori, causati dalla pandemia.
Web enthusiast, appassionata di viaggi, libri e scrittura. Siciliana d’origine, milanese d’adozione, dopo una laurea in Management presso l’Università Bocconi di Milano, entra a contatto col mondo delle startup e del Prop-tech. Oggi lavora come Consulente di Marketing.