Milano non si ferma mai. Dopo l’inaugurazione della nuova tratta della M4 da San Babila a Dateo, si parla già di una nuova linea della Metropolitana, la sesta del capoluogo lombardo. Della M6 a Milano si parla tantissimo, pur non avendo ancora un progetto fatto e finito. A oggi il Comune di Milano ha disposto solamente un’analisi di fattibilità per un nuovo tratto di metropolitana a sud della città.
Le fonti più accreditate parlano di un progetto che attraversa Milano da nord a sud, collegando due delle zone più popolose della città al momento sprovviste di collegamenti ferroviari sotterranei.
L’obiettivo della M6 è chiaro. Coprire i quartieri e le zone di Milano sprovvisti di metropolitana. Non è un caso che due delle zone più chiacchierate quando si parla di M6 sono quella di Certosa a Nord, e quella al di sotto di Viale Tibaldi e Ripamonti a Sud, corrispondente al Municipio 5.
Portare la metropolitana in quartieri popolari di Milano è sempre il primo step di un processo di riqualificazione urbana più ampio, ed è spesso una grandissima opportunità per il mercato immobiliare. Per questo motivo, l’avvento della M6 potrebbe portare un ampio ventaglio di novità nelle zone interessate.
Come la M6 può cambiare la zona di Milano Certosa
A nord della Circonvallazione, si estende una delle vie più estese e trafficate di Milano: Viale Certosa. Oggi, questa zona della città è una delle più cosmopolite dell’intera città e una delle più accessibili sul profilo immobiliare.
Il prezzo medio di mercato per un immobile in questa zona è di 3.605€ al metro quadro, di gran lunga inferiore rispetto alla media di Milano.
Ciò è dovuto principalmente all’assenza di collegamenti diretti al centro città. Il quartiere gode comunque di un discreto numero di servizi e attività commerciali.
L’avvento della M6 potrebbe portare con sé un profondo rinnovo dello stock immobiliare nella zona, oltre che portare a un drastico cambiamento urbanistico dell’area.
La M6 potrebbe essere una delle soluzioni a questo problema. Aumentare i collegamenti nella zona tra Viale Certosa e Via Mac Mahon potrebbe ridurre notevolmente il traffico urbano nell’area, portando a una svolta green una volta per tutte
Il Municipio 5: 126 mila abitanti, una sola metro
L’altra zona di Milano che risulterebbe interessata dalla costruzione della M6 è sicuramente quella del Municipio 5. La zona è in forte crescita ed espansione sul profilo urbanistico, beneficiando anche della costruzione del nuovo Villaggio Olimpico.
La presenza di una sola fermata della metro in tutta la zona non è sufficiente per una zona così estesa. L’apertura della M6 aiuterebbe il processo di espansione di aree urbane come quelle di Morivione, Vigentino (4.385€ al metro quadro) e Quintosole (3.368€ al metro quadro).
Queste zone potrebbero subire profondi cambiamenti con la nascita di complessi residenziali sempre più moderni, sulla scia di altri progetti a Milano Sud. Su tutti, Bosco Navigli e Milano City Door: mini-città costruite nella zona meridionale su cui l’immobiliare milanese sta iniziando a puntare sempre di più
La M6 “alternativa”: Ponte Lambro
Per quanto riguarda il possibile capolinea della M6 a sud è spuntata l’opzione di Ponte Lambro.
Storico quartiere al di fuori della Tangenziale, Ponte Lambro è famoso per essere stato uno dei principali esperimenti di edilizia popolare a Milano.
Con il passare degli anni, si è sempre cercato di riqualificare l’area con numerosi progetti, su tutti quello avveniristico di Renzo Piano, purtroppo mai decollati.
Il passaggio della Metro per questo quartiere potrebbe aprire a un definitivo collegamento al centro città, che implicherebbe una significativa rivalutazione della zona.
Sulla scia di quanto fatto a Forlanini, la costruzione della M6 in questo quartiere potrebbe essere il punto di partenza. Dalla metro ai servizi, per arrivare a un quartiere moderno, nel verde, ben collegato al resto della città.
Un’opportunità per il mercato immobiliare
La metropolitana, specialmente a Milano porta a un aumento sostanziale dell’interesse utenti verso case e immobili nelle zone che attraversa, specialmente per quanto riguarda la periferia.
È stato così con la M4 dall’inizio lavori, e molto probabilmente sarà così anche per la M6.
Se nei quartieri centrali una nuova fermata della metro è un servizio in più da aggiungere a un ecosistema sempre in crescita, in periferia la situazione è ben diversa.
Dove la costruzione della metro è l’inizio di una serie di interventi di rigenerazione urbana, l’aumento dei prezzi delle case non è così elevato come nelle aree più centrali della città.
Non a caso a Lorenteggio, Giambellino o Forlanini, quartieri periferici da cui passa o passerà la M4, l’aumento dei prezzi è stato in linea con quello della periferia di Milano.
Questo ha permesso a un numero crescente di potenziali acquirenti di prendere in considerazione queste zone per acquistare casa o prendere un immobile in affitto.
L’avvio dei lavori della M6 a Milano potrebbe avere lo stesso impatto su volumi molto più grandi.
Dati alla mano, nel 2022, nelle zone di Vigentino e Certosa è stato venduto più del 10% degli immobili di tutta la città. Queste aree della città rientrano stabilmente nella top 10 delle zone di Milano per numero di transazioni.
Spostare il focus su questi quartieri con la costruzione della M6 potrebbe portare a un aumento sempre più importante delle transazioni in questa zona, generando un indotto positivo nell’immobiliare meneghino.
Inoltre, la vicinanza delle zone in questione ad alcune delle più importanti Università della città, potrebbe portare alla costruzione di soluzioni che da tempo gli studenti chiedono, aprendo a opzioni come il buy-to-rent e il build-to-rent, che oggi a Milano stanno prendendo sempre più piede.