02 Aprile 2020, 11:25

Cosa prevede la legge di bilancio 2020? Come possiamo ottenere questi vantaggi fiscali? Entriamo nel dettaglio delle normative e scopriamo insieme come bisogna procedere per ottenere le detrazioni per le ristrutturazioni.

Cosa prevede il Bonus Casa 2020 per la ristrutturazione edilizia

La proroga del Bonus casa 2020 consiste nella detrazione fiscale Irpef del 50% sulle spese sostenute, dal 26 giugno 2012 fino al 31 dicembre 2020, per gli interventi di ristrutturazione edilizia. Significa che se si spendono 10.000 euro per la ristrutturazione di una casa, l’Agenzia delle Entrate ti restituisce 5000 euro scalandoli dalla tassa Irpef futura.  Il massimo importo di spesa è di 96 000 euro per unità immobiliare e la detrazione deve essere suddivisa in 10 quote annuali dello stesso valore (nel nostro esempio in quote da 500 euro). É prevista, inoltre, una detrazione Irpef, entro l’importo massimo di 96 000 euro, anche per chi acquista fabbricati a uso abitativo ristrutturati. In particolare, la detrazione spetta nel caso di interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano, entro 18 mesi alla data di termine dei lavori, alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile.

Quali spese vengono considerate per le detrazioni fiscali

Vengono considerate nella detrazione le spese per l’acquisto dei materiali, per la progettazione, la realizzazione, la messa in regola degli impianti, le perizie e gli oneri di urbanizzazione. Inoltre, è possibile includere anche l’imposta di bollo e l’imposta sul valore aggiunto. 

A chi spetta il bonus per la ristrutturazione

Possono beneficiare dell’agevolazione non solo i proprietari o i titolari di diritti reali sugli immobili per i quali si effettuano i lavori e che ne sostengono le spese, ma anche l’inquilino o il comodatario. In particolare, hanno diritto alla detrazione:

  • il proprietario o il nudo proprietario
  • il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
  • l’inquilino o il comodatario
  • i soci di cooperative divise e indivise
  • i soci delle società semplici
  • gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.

Hanno diritto alla detrazione, inoltre, purché sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture:

  • il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado) e il componente dell’unione civile
  • il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge
  • il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016.

In questi casi, ferme restando le altre condizioni, la detrazione spetta anche se le abilitazioni comunali sono intestate al proprietario dell’immobile.

Per coloro che acquistano un immobile sul quale sono stati effettuati interventi che beneficiano della detrazione, le quote residue del “bonus” si trasferiscono automaticamente, a meno che non intervenga accordo diverso tra le parti.

Quando possono essere applicate le detrazioni fiscali

Possono essere detratte le spese sugli immobili e edifici residenziali per:

  • Gli interventi di manutenzione straordinaria, interventi di restauro e risanamento coercitivo e gli interventi di ristrutturazione edilizia definiti alla lettere b,c,d el Dpr 380/2001 sul singolo immobile residenziale di qualsiasi categoria catastale e su tutte le parti comuni di edifici residenziali
  • Gli interventi di manutenzione ordinaria vengono considerati solo quando hanno come oggetto parti comuni (condominiali) e la detrazione spetta a ogni condomino in base alla propria quota millesimale
  • Gli interventi per la riparazione dell’immobile a seguito di eventi calamitosi
  • Gli interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche (per costruzione di ascensori o montacarichi) per agevolare lo spostamento delle persone
  • Gli interventi per la costruzione di infissi
  • Gli interventi per la costruzione di impianti tecnologici per agevolare le persone portatrici di handicap
  • Gli interventi volti a garantire la sicurezza domestica (come le riparazioni di impianti vecchi o poco sicuri nell’immobile) e per la sicurezza della casa contro atti illeciti
  • Gli interventi volti a tutelare l’ambiente (risparmio energetico, contenimento inquinamento acustico)
  • Gli interventi per proteggere l’immobile da eventi naturali catastrofici (misure di sicurezza statica e antisismica della casa)
  • Gli interventi per la costruzione di posti auto o autorimesse per l’immobile

Come procedere per ottenere il bonus per ristrutturazione 2020

1. Se vi è l’obbligo per quello specifico intervento (nei casi in cui le norme sulla sicurezza nel cantiere lo richiedono), si dovrà inviare all’Asl del proprio territorio una comunicazione con raccomandata con ricevuta di ritorno

2. In alcuni casi, è necessario presentare una pratica edilizia in Comune prima dell’inizio dei lavori

3. Per le opere che comportano un risparmio energetico è necessario l’invio di comunicazione all’Enea. L’invio dovrà avvenire entro 90 giorni dal termine dei lavori sul sito Enea (per via telematica)

4. Per ottenere l’agevolazione è necessario effettuare tutti i pagamenti con bonifico bancario indicando le precise causali, il codice fiscale, il numero di partita Iva o il codice fiscale del beneficiario della detrazione

5. Il contribuente deve conservare le fatture e le ricevute dei pagamenti a dimostrazione delle spese sostenute e tutti i documenti necessari, in base alla specifica situazione, per l’inizio dei lavori (delibera assemblea approvazione lavori per interventi sulle parti comuni, dichiarazione di consenso del proprietario dell’immobile, le abilitazioni amministrative, ricevuta di pagamento Imu se dovuta…)

6. Dovrà poi indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali dell’immobile e gli altri dati richiesti per attivare la detrazione fiscale

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