Cosa fare per diventare amministratore di condominio? Quali sono i requisiti e il profilo professionale da conseguire? In questo articolo illustreremo quelli che sono i corsi professionali e di aggiornamento che l’amministratore di condominio deve seguire per poter esercitare le sue funzioni. Vedremo inoltre quali sono i compiti e gli oneri che lo attendono.
Chi è l’amministratore di condominio
Iniziamo precisando che il ruolo di amministratore di condominio può essere rivestito sia da un soggetto interno allo stabile (uno dei condomini), sia da un individuo esterno al condominio al quale i condomini devo rilasciare il mandato ad operare. In questo caso siamo di fronte ad un soggetto che effettua tale attività come professione vera e propria. Può trattarsi di una persona fisica oppure di una società, in entrambi i casi deve avere la partita IVA.
È evidente che tale attività richiede delle competenze e conoscenze tecniche ben precise in svariati ambiti; si va infatti da quello edile a quello più prettamente giuridico-contabile.
Una buona preparazione è un elemento essenziale per assumere l’incarico di amministratore condominiale anche perché a tali mansioni sono correlate altrettante responsabilità. Visto che le riunioni condominiali sono spesso teatro di accese controversie è bene che l’amministratore abbia doti di imparzialità e sia in grado di placare gli animi con una buona dose di pazienza e indole alla mediazione.
Quali sono i requisiti dell’amministratore di condominio
I requisiti richiesti per potere svolgere l’attività di amministratore di condominio sono:
- non essere stati sottoposti a misure preventive diventate definitive, salva avvenuta riabilitazione
- non essere interdetti o inabilitati
- godimento dei diritti civili
- non essere annotati nei protesti cambiari
- non essere stati condannati per delitti contro la PA, l’amministrazione della giustizia, la fede pubblica, il patrimonio e per ogni altro delitto non colposo per il quale la legge commina la pena della reclusione non inferiore – nel minimo – a due anni e – nel massimo – a cinque anni
Formazione e aggiornamento del professionista
Per quanto concerne il percorso formativo il futuro amministratore dovrà conseguire il diploma di scuola secondaria di secondo grado e dovrà frequentare un corso di formazione. Quest’ultimo deve essere di almeno 72 ore e un terzo dello stesso deve essere costituito da esercitazioni pratiche. Successivamente dovrà effettuare dei corsi di formazione periodica per aggiornamenti costanti, per un minimo di 15 ore annuali.
Chiunque può organizzare ed erogare corsi di formazione per amministratori di stabili, purché vengano soddisfatti i requisiti riportati nel decreto ministeriale del 2014.
Spesso sono le associazioni di categoria come Unai o Anammi a farsene carico.
Al termine del corso, volto a fornire le necessarie competenze tecniche, giuridiche, contabili e gestionali, il candidato dovrà sostenere un esame sia scritto che orale. Superato l’esame il soggetto riceverà un attestato che consentirà di provvedere all’iscrizione presso il registro telematico degli amministratori di stabili. Non è prevista invece l’iscrizione presso albo professionale. La professione, in assenza di esame di Stato rientra tra le professioni non regolamentate di cui alla legge n. 4 del 2013.
La durata dell’incarico è di un anno che potrà essere rinnovato di un ulteriore anno a meno che non vi sia la revoca dello stesso.
Ricordiamo che la figura dell’amministratore di condominio è obbligatoria per gli stabili aventi più di 8 condomini. Nei restanti casi tale figura professionale può anche non esserci.
Gli oneri dell’amministratore di condominio
Quali sono le funzioni e i compiti dell’amministratore di condominio?
A questo punto non resta che illustrare i principali compiti di un amministratore di stabili. Egli è impegnato a:
- gestire il regolare godimento delle parti comuni dell’edificio
- far rispettare il regolamento di condominio
- riscuotere i contributi condominiali per l’amministrazione ordinaria e straordinaria
- dare esecuzione alle delibere assembleari
- convocare almeno una volta all’anno l’assemblea per l’approvazione del rendiconto condominiale
- tenere il registro della contabilità
- dare esecuzione agli adempimenti di carattere fiscale
- compiere gli atti conservativi delle parti comuni
- aprire il conto corrente intestato al condominio
- occuparsi di tenere il registro dell’anagrafe condominiale
- conservare tutta la documentazione inerente la gestione del bene comune
Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Torino lavoro nel mondo delle assicurazioni. Sono appassionata di libri, cinema e comunicazione e dal 2013 ho iniziato la mia esperienza in continua evoluzione come web writer.