15 Gennaio 2025, 16:13

La nuova Direttiva Case Green, approvata dall’Unione Europea, introduce significative modifiche al modo in cui l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) viene utilizzato, valutato e richiesto. L’obiettivo principale della direttiva è ridurre l’impatto ambientale del settore edilizio, che è uno dei maggiori responsabili delle emissioni di gas serra in Europa. Questo approfondimento esaminerà in che modo la direttiva influisce sull’APE e sulle implicazioni pratiche per proprietari di immobili, locatori e inquilini.

Cosa cambia con la Direttiva Case Green

La Direttiva Case Green è parte del pacchetto “Fit for 55”, che mira a ridurre le emissioni nette dell’Unione Europea del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Per raggiungere questo obiettivo, la direttiva richiede che tutti gli edifici residenziali raggiungano almeno la classe energetica E entro il 2030 e D entro il 2033.

Questo cambiamento obbliga i proprietari immobiliari ad adeguare gli edifici più inefficienti dal punto di vista energetico, con conseguenze dirette sull’APE, che è il principale strumento di valutazione della prestazione energetica di un edificio.

Che cos’è l’Ape

L’APE è un documento che certifica la prestazione energetica di un immobile, esprimendola su una scala che va dalla classe A4 (massima efficienza) alla classe G (minima efficienza). La certificazione è obbligatoria in diverse circostanze, come la vendita, l’affitto o la ristrutturazione di un immobile.

Con la Direttiva Case Green:

  • La classe energetica “G” sarà limitata al 15% degli edifici peggiori: Gli immobili nella classe più bassa dovranno essere progressivamente riqualificati.
  • L’APE diventa uno strumento centrale per monitorare il progresso verso gli obiettivi europei di efficienza energetica.
  • Saranno introdotti standard minimi di prestazione energetica (MEPS, Minimum Energy Performance Standards), che obbligano i proprietari ad adeguare i loro edifici a specifici livelli entro determinate scadenze.

Quali sono i nuovi standard di classificazione

L’APE potrebbe essere soggetta a una revisione delle modalità di calcolo e classificazione. Attualmente, la classificazione si basa su una combinazione di parametri come l’isolamento termico, l’efficienza degli impianti di riscaldamento e raffrescamento, e il consumo di energia primaria. La direttiva prevede una maggiore uniformità tra i diversi Paesi membri, eliminando le discrepanze che attualmente esistono.

Gli edifici che non rispettano i nuovi standard minimi saranno obbligati a effettuare interventi di miglioramento energetico, pena l’impossibilità di venderli o affittarli. Questo potrebbe tradursi in una maggiore richiesta di certificazioni energetiche aggiornate, poiché i proprietari dovranno dimostrare che i lavori eseguiti hanno portato a un miglioramento della classe energetica.

Costi di adeguamento

Molti edifici, soprattutto nei Paesi dell’Europa meridionale, come l’Italia, sono vecchi e inefficienti dal punto di vista energetico. Per rispettare i nuovi requisiti, i proprietari dovranno sostenere costi significativi per interventi come:

  • Isolamento termico di pareti e tetti.
  • Sostituzione di infissi.
  • Installazione di impianti efficienti di riscaldamento e raffrescamento.

Effetti sul valore degli immobili

Gli immobili che rispettano i nuovi standard energetici potrebbero vedere un aumento del loro valore di mercato, mentre quelli che non si adeguano potrebbero subire una svalutazione o diventare invendibili. L’APE sarà quindi un elemento sempre più rilevante nelle transazioni immobiliari.

Benefici ambientali e sociali

La Direttiva Case Green e le modifiche correlate all’APE puntano a ridurre il consumo di energia e le emissioni di CO₂ nel settore edilizio. Tra i benefici principali:

  • Riduzione delle bollette energetiche: Gli edifici più efficienti consumano meno energia, con un risparmio per famiglie e imprese.
  • Miglioramento del comfort abitativo: L’isolamento termico e l’efficienza energetica rendono le case più confortevoli, riducendo problemi come il freddo in inverno o il caldo in estate.
  • Sviluppo economico: Gli interventi di riqualificazione energetica possono stimolare l’industria edilizia, creando posti di lavoro e opportunità per le aziende del settore.

Nonostante i benefici, la Direttiva Case Green ha suscitato diverse critiche:

  • Costo per i proprietari: I lavori di adeguamento possono essere onerosi, soprattutto per chi possiede più immobili o per chi ha redditi bassi.
  • Rischio di esclusione sociale: Gli inquilini potrebbero trovarsi a dover affrontare aumenti dei canoni di locazione se i proprietari trasferiscono su di loro i costi degli interventi.
  • Tempi stretti: Le scadenze imposte dalla direttiva potrebbero risultare difficili da rispettare, soprattutto in Paesi con un grande patrimonio edilizio vecchio.

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