
La nuova Direttiva Case Green, approvata dall’Unione Europea, introduce significative modifiche al modo in cui l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) viene utilizzato, valutato e richiesto. L’obiettivo principale della direttiva è ridurre l’impatto ambientale del settore edilizio, che è uno dei maggiori responsabili delle emissioni di gas serra in Europa. Questo approfondimento esaminerà in che modo la direttiva influisce sull’APE e sulle implicazioni pratiche per proprietari di immobili, locatori e inquilini.
Cosa cambia con la Direttiva Case Green
La Direttiva Case Green è parte del pacchetto “Fit for 55”, che mira a ridurre le emissioni nette dell’Unione Europea del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Per raggiungere questo obiettivo, la direttiva richiede che tutti gli edifici residenziali raggiungano almeno la classe energetica E entro il 2030 e D entro il 2033.
Questo cambiamento obbliga i proprietari immobiliari ad adeguare gli edifici più inefficienti dal punto di vista energetico, con conseguenze dirette sull’APE, che è il principale strumento di valutazione della prestazione energetica di un edificio.
Che cos’è l’Ape
L’APE è un documento che certifica la prestazione energetica di un immobile, esprimendola su una scala che va dalla classe A4 (massima efficienza) alla classe G (minima efficienza). La certificazione è obbligatoria in diverse circostanze, come la vendita, l’affitto o la ristrutturazione di un immobile.
Con la Direttiva Case Green:
- La classe energetica “G” sarà limitata al 15% degli edifici peggiori: Gli immobili nella classe più bassa dovranno essere progressivamente riqualificati.
- L’APE diventa uno strumento centrale per monitorare il progresso verso gli obiettivi europei di efficienza energetica.
- Saranno introdotti standard minimi di prestazione energetica (MEPS, Minimum Energy Performance Standards), che obbligano i proprietari ad adeguare i loro edifici a specifici livelli entro determinate scadenze.
Quali sono i nuovi standard di classificazione
L’APE potrebbe essere soggetta a una revisione delle modalità di calcolo e classificazione. Attualmente, la classificazione si basa su una combinazione di parametri come l’isolamento termico, l’efficienza degli impianti di riscaldamento e raffrescamento, e il consumo di energia primaria. La direttiva prevede una maggiore uniformità tra i diversi Paesi membri, eliminando le discrepanze che attualmente esistono.
Gli edifici che non rispettano i nuovi standard minimi saranno obbligati a effettuare interventi di miglioramento energetico, pena l’impossibilità di venderli o affittarli. Questo potrebbe tradursi in una maggiore richiesta di certificazioni energetiche aggiornate, poiché i proprietari dovranno dimostrare che i lavori eseguiti hanno portato a un miglioramento della classe energetica.
Costi di adeguamento
Molti edifici, soprattutto nei Paesi dell’Europa meridionale, come l’Italia, sono vecchi e inefficienti dal punto di vista energetico. Per rispettare i nuovi requisiti, i proprietari dovranno sostenere costi significativi per interventi come:
- Isolamento termico di pareti e tetti.
- Sostituzione di infissi.
- Installazione di impianti efficienti di riscaldamento e raffrescamento.
Effetti sul valore degli immobili
Gli immobili che rispettano i nuovi standard energetici potrebbero vedere un aumento del loro valore di mercato, mentre quelli che non si adeguano potrebbero subire una svalutazione o diventare invendibili. L’APE sarà quindi un elemento sempre più rilevante nelle transazioni immobiliari.
Benefici ambientali e sociali
La Direttiva Case Green e le modifiche correlate all’APE puntano a ridurre il consumo di energia e le emissioni di CO₂ nel settore edilizio. Tra i benefici principali:
- Riduzione delle bollette energetiche: Gli edifici più efficienti consumano meno energia, con un risparmio per famiglie e imprese.
- Miglioramento del comfort abitativo: L’isolamento termico e l’efficienza energetica rendono le case più confortevoli, riducendo problemi come il freddo in inverno o il caldo in estate.
- Sviluppo economico: Gli interventi di riqualificazione energetica possono stimolare l’industria edilizia, creando posti di lavoro e opportunità per le aziende del settore.
Nonostante i benefici, la Direttiva Case Green ha suscitato diverse critiche:
- Costo per i proprietari: I lavori di adeguamento possono essere onerosi, soprattutto per chi possiede più immobili o per chi ha redditi bassi.
- Rischio di esclusione sociale: Gli inquilini potrebbero trovarsi a dover affrontare aumenti dei canoni di locazione se i proprietari trasferiscono su di loro i costi degli interventi.
- Tempi stretti: Le scadenze imposte dalla direttiva potrebbero risultare difficili da rispettare, soprattutto in Paesi con un grande patrimonio edilizio vecchio.

Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Torino lavoro nel mondo delle assicurazioni. Sono appassionata di libri, cinema e comunicazione e dal 2013 ho iniziato la mia esperienza in continua evoluzione come web writer.