29 Settembre 2023, 10:48

Il Bonus facciate è scaduto il 31 dicembre 2022. Con la Manovra 2021 si è detto stop a questo incentivo fiscale.

Di seguito vedremo chi può fruirne nella dichiarazione dei redditi 2023 e di quali bonus si può beneficiare qualora, nel corso del 2023, si voglia effettuare il recupero e il rifacimento della facciata esterna di un edificio.

Ma andiamo con ordine e spieghiamo brevemente in cosa consista il bonus facciate.

Che cos’è il Bonus facciate

Si tratta di un’agevolazione introdotta con la Legge di Bilancio 2020 per i lavori di rifacimento degli involucri esterni degli edifici. Con tal incentivo, per gli anni 2020 e 2021, è stato possibile ottenere il rimborso del 90% delle spese sostenute. Purtroppo, l’aliquota è scesa al 60% per i lavori pagati nel 2022.

Un aspetto positivo del bonus facciate che ha reso particolarmente allettante tale incentivo è che nelle modalità per beneficiarne non sono mai stati previsti limiti di spesa, come accade invece per gli altri bonus edilizi.

Poiché, come abbiamo visto, l’incentivo è stato rinnovato fino al 31 dicembre 2022, chi ha risanato la facciata esterna di un immobile, potrà fruire del rimborso fiscale solo per le spese sostenute nel corso del periodo d’imposta 2022.

Quali lavori rientrano nel bonus facciate

Sono compresi nel bonus facciate:

  • opere per il miglioramento della struttura stessa della facciata, quindi interventi di manutenzione straordinaria;
  • interventi di manutenzione ordinaria come la semplice tinteggiatura;
  • rinnovamento elementi costitutivi della facciata;
  • Interventi di rifacimento dei balconi e ornamenti.

Il bonus facciate può essere richiesto sia da persone fisiche che imprese o società in quanto finalizzato ad ottenere un rimborso sia Irpef che Ires.

Possono accedere all’agevolazione fiscale anche i familiari ed i conviventi del titolare dell’immobile, a condizione che abbiano sostenuto la spesa e siano intestatari del bonifico effettuato per il pagamento.

Per accedere al bonus occorre il rispetto di alcuni requisiti relativi all’immobile.

Deve trattarsi infatti di un edificio situato nelle zone A e B in base alle descrizioni del Decreto Ministeriale 1444/1968 o nelle altre zone assimilate sulla base delle normative regionali e comunali.

Ricordiamo inoltre che possibile effettuare la detrazione delle spese per il recupero della facciata dell’immobile a prescindere dalla categoria catastale di appartenenza.

Modalità per fruire del bonus facciate

Chi era in possesso dei necessari requisiti per godere del bonus facciate durante il periodo della sua vigenza aveva a disposizione tre diverse modalità:

  • la detrazione diretta nella dichiarazione dei redditi;
  • lo sconto in fattura e la cessione del credito.

Ne consegue che, in pratica, coloro che nel 2022 non abbiano effettuato la cessione del credito o lo sconto in fattura, potranno portare le spese sostenute in detrazione nella dichiarazione dei redditi di quest’anno.

Rifacimento della facciata: quali sono altri bonus edilizi

Anche se nel 2023 il bonus facciate non è stato prorogato i contribuenti avranno comunque la possibilità di accedere ad altri tipi di agevolazioni fiscali. Si pensi al Bonus ristrutturazioni, all’Ecobonus o al Superbonus.

Dunque, per chi dal 2023 voglia avvalersi del Bonus ristrutturazioni, avrà a disposizione una detrazione pari al 50% delle spese effettuate, entro un limite massimo di spesa pari a 96.000 euro.

Il Bonus ristrutturazioni è stato prorogato nella precedente Legge di Bilancio e sarà in vigore fino al 31 dicembre 2024.

Prima di optare per questa tipologia di bonus è bene avere chiaro quali tipologie di interventi sono ricompresi.

Per le singole unità immobiliari deve trattarsi infatti di:

  • interventi di manutenzione straordinaria;
  • restauro
  • risanamento conservativo
  • ristrutturazione edilizia.

Particolare attenzione deve essere posta sul fatto che sono esclusi, in riferimento alle singole unità immobiliari (un’eccezione sono i condomini) gli interventi di manutenzione ordinaria, a meno che non vengano inseriti in un più ampio intervento di ristrutturazione o manutenzione straordinaria.

Nel caso in cui vengano realizzati interventi di miglioramento dell’efficienza energetica dell’edificio, ad esempio mediante opere di isolamento termico o coibentazione, sarà possibile avvalersi dell’Ecobonus. In tal caso si potrà portare in detrazione il 65% della spesa sostenuta entro il limite massimo di 100.000 euro. Anche l’Ecobonus avrà una durata fino alla fine del 2024.

Per ciò che concerne il Superbonus, le cui maglie sono state fortemente ristrette nell’ultimo anno, occorre ricordare che, al verificarsi di particolari condizioni tecniche, se ne potrà fruire ove ancora ammesso con aliquota pari al 90%.

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