02 Maggio 2023, 17:30

Arredare un appartamento piccolo è una sfida per architetti, designer, proprietari di case e inquilini. Infatti, quando lo spazio a disposizione è limitato, posizionare correttamente mobili, complementi d’arredo e oggetti diventa una vera e propria arte, ma anche una sfida. Sono richiesti creatività, praticità e buon gusto.

Negli ultimi anni si è diffusa la tendenza a scegliere spazi open space. Tuttavia, l’eliminazione dei muri a volte crea problemi nell’arredare, perché si hanno meno pareti a disposizione. Diventa necessaria una grande abilità nell’abbinare forme e colori: ecco una piccola guida che può essere di grande aiuto.

Casa open space: una progettazione su misura in base alle proprie esigenze

Prima di progettare l’open space, bisogna riflettere sulle abitudini di chi vivrà quegli spazi ogni giorno e distinguere le aree principali e secondarie della casa.
Conta molto riflettere su quanto si ama cucinare per capire che spazio dare alla cucina, visto che esistono ormai cucine estremamente minimal, ma anche super accessoriate. A seconda di quanti amici amiamo ospitare, e quanto spesso, possiamo puntare su un living essenziale o ampio, e se siamo amanti del fitness potremmo inserire un angolo con una cyclette. Da queste riflessioni deriverà la scelta del mobilio.

Arredamento open space: delimitare tramite l’arredo?

Essendo l’open space un unico ambiente, dobbiamo capire quanto vogliamo mantenere questa caratteristica e quanto vogliamo limitarla, giocando con le separazioni rese possibile dall’arredo.
Se amiamo delimitare, possiamo usare tavoli, tappeti, librerie e altri complementi d’arredo per separare degli spazi e creare una dinamicità. Un occhio di riguardo andrebbe dato all’ingresso, che deve avere spazi per svuotare le tasche e rendere confortevole il rientro a casa. Inoltre, una funzione spesso trascurata è l’angolo studio o lettura, che non può mancare, e potrebbe addirittura essere separato da una parete in cartongesso, per favorire il relax.

Appartamento open space: il ruolo del colore

Quando gli spazi sono limitati, è necessario usare colori chiari per un effetto ottico di ampiezza. Un’idea può essere partire dal bianco e aggiungere tocchi di colore in modo armonico, inserendo qualche elemento, una cassettiera, una lampada, o una poltrona, di colore pastello. In questo modo, l’impatto è quello di una dimora moderna.
I colori che meglio si abbinano al bianco sono quelli primari: il giallo, il ciano e il magenta. Sono invece da evitare il nero, il bordeaux e il blu petrolio.
Anche il colore alle pareti ha un suo ruolo nel dare carattere a un open space. Ad esempio, quando non esiste muratura che divida gli ambienti, il cambio di colore della parete crea divisioni simboliche, anche se alcune persone decidono di non fare questi cambi proprio per rafforzare il senso di unità spaziale dell’open space

Open space: appartamento moderno, rustico o industrial?

Oltre al colore, va scelto lo stile. Bisogna capire che stile vogliamo dare al nostro open space. Ecco alcuni degli stili più gettonati:

  • Lo stile moderno è minimal e mette al centro il divano, ad angolo o con penisola, di colori tenui e posizionato in modo che dia le spalle alla cucina e separi otticamente i due ambienti.
  • Lo stile rustico trova il suo punto di forza nel legno, regalando atmosfere calde e rupestri. Si possono abbinare elementi in ferro battuto per un tocco di classe, e si può pensare di aggiungere dei muretti in cotto per creare mensole e separazioni.
  • Lo stile industrial rappresenta un sodalizio tra antico e moderno, e trova i suoi interpreti nel metallo e nel legno. I colori utilizzati sono sobri: tonalità di grigio, nero e metallizzato. Un’isola in muratura può diventare un tavolo o una mensola, e separare gli ambienti in modo da creare interessanti giochi volumetrici.

Arredamento open space: come valorizzare il soggiorno-cucina con l’isola centrale

Una soluzione open space ormai diffusa nella progettazione moderna è quella che unisce cucina e soggiorno, creando ariosità nelle soluzioni a metratura limitata, permettendo di vedere dal divano ciò che accade in cucina e viceversa.
Un’idea molto gettonata per valorizzare questa soluzione è quella dell’isola centrale, che può essere utilizzata come tavolo da pranzo ma a volte anche come tavolo da lavoro. La funzione dell’isola è anche quella di delimitare simbolicamente i due ambienti, lasciando aperti dei coni ottici e non abbandonando la cucina in fondo alla stanza, in un angolo buio e nascosto.
Grazie alla strategica disposizione degli utensili, l’isola diventa un eccellente ripiano per cucinare, in modo da sorprendere gli ospiti con piatti d’eccezione, preparati a vista e non facendo sentire solo il cuoco.

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