“Quando stavo provando a comprare la mia prima casa non mi permettevo di comprare toast all’avocado per 19 dollari e quattro caffè a 4 dollari l’uno. A 19 anni andavo in palestra alle 6 di mattina e poi al lavoro fino alle 22 e 30. Lo facevo sette giorni a settimana e ho continuato fino a quando non sono riuscito ad acquistare una casa. Non c’era molto da discutere se andare fuori a colazione o a cena. Lavoravo e basta”
La frase è stata pronunciata dal giovane imprenditore Tim Gurner, magnate dell’immobiliare in Australia, nel corso della trasmissione 60 minutes del network australiano Channel 9 che – a modo suo – ha voluto criticare la vita da ‘fighetti’ condotta dai ventenni di oggi.
Il frutto più di tendenza tra i millennials, oltre ad essere molto di moda – a Milano le toasterie e i locali che preparano cibo a base di avocado spuntano come funghi – ha numerose proprietà benefiche. Secondo i nutrizionisti, infatti, il frutto originario del Messico e Centro America, conosciuto scientificamente come persea americana ha un profilo nutrizionale davvero unico: 100 gr di avocado apportano circa 160 kcal e la presenza di fibre, grassi buoni, vitamine del gruppo B, vitamina K, E e C, potassio, gli conferiscono proprietà eccellenti per la salute, riducendo i livelli di colesterolo nel sangue, aumentando il senso di sazietà con conseguente perdita di peso e favorendo l’idratazione e l’elasticità della pelle.
Ma come si prepara il famoso toast all’avocado di cui parla Gurner?
La ricetta base degli avocado toast è molto semplice: basta una fetta di pane tostato, un po’ di avocado spalmato o a fette, succo di lime e pepe nero. Ma è solo uno degli innumerevoli utilizzi in cucina di questo delizioso frutto, che, oltre ad essere buonissimo, è anche uno degli elementi più acchiappa-like delle foto su Instagram.
La dichiarazione di Gurner ha fatto infuriare i millennials e suscitato diverse polemiche sul web.
Maura Judkis del Washington Post, che in questa interessante riflessione controbatte: “Possono essersi laureati in un periodo di forte recessione, con prospettive di lavoro povere e prestiti per studenti a tassi di interesse scandalosi, ma non importa. C’è un’unica spiegazione per il motivo per cui i millennials sono lenti a comprar casa: gli avocado toast”.
Web enthusiast, appassionata di viaggi, libri e scrittura. Siciliana d’origine, milanese d’adozione, dopo una laurea in Management presso l’Università Bocconi di Milano, entra a contatto col mondo delle startup e del Prop-tech. Oggi lavora come Consulente di Marketing.