Sull’onda del dossier “Mal’aria di città 2017 – Come ridurre lo smog, cambiando le città in 10 mosse” di Legambiente facciamo un viaggio tra i quartieri che strizzano l’occhio alla sostenibilità in diverse città europee ed italiane.
Come giustamente evidenziato da Legambiente, non ha senso costruire case ecologiche, in classe A o persino a consumi «quasi zero», se il quartiere, la città, l’ambiente circostante rimangono inquinati, trafficati e cementificati. Insomma, il futuro green non si può costruire individualmente, ognuno per conto suo.
E la situazione ambientale nelle città italiane non è delle più rosee, anzi è alquanto preoccupante, se consideriamo che, a gennaio 2017, 9 città italiane hanno registrato già più di 15 giorni di superamento di PM10 (la sigla con cui si vanno a identificare tutte quelle polveri sottili dal diametro uguale o inferiore ai 10 millesimi di millimetro). Le situazioni peggiori sono state registrate a Cremona, Torino e Frosinone. Nel 2016, poi, un capoluogo su tre è risultato fuorilegge.
Ma per fortuna le isole felici esistono, sia all’estero che in Italia. Si tratta di quartieri ecosostenibili, immersi in alcune tra le principali città europee, che coniugano social housing, edifici senza box per ridurre l’impatto ambientale, tecnologie smart per vivere a impatto zero.
Prenzlauer Berg a Berlino
A Berlino troviamo il quartiere Prenzlauer Berg, modello di ecosistema urbano. Oltre ai numerosi shopping point e locali eco, nel quartiere si trovano la ‘Wasserturm’ (ovvero la torre dell’acqua potabile), il parco ‘Kolle’, progettato in tutta sicurezza, e ‘Kollwitzplatz’, un’area residenziale incredibilmente colorata! Riqualificazione è la parola d’ordine anche a Friburgo, che ha ricavato un quartiere verdissimo a partire dall’area militare di Vauban. Edifici realizzati secondo i dettami della bioedilizia, un efficiente servizio di car sharing ed un’azione mirata sui comportamenti dei cittadini (chi pratica la differenziata, ad esempio, beneficia di agevolazioni fiscali): questi i suoi punti di forza. Ultima citazione, restando all’interno dei confini tedeschi, per Hannover e per il suo quartiere green che compie 10 anni, caratterizzato da un traffico veicolare ridottissimo e dall’uso di turbine eoliche e impianti a gas naturale per il riscaldamento. Le aziende produttive si sono adeguate allo spirito eco-friendly siglando un accordo con l’amministrazione ed impegnandosi, così, a riciclare e riusare materiali a ridotto impatto ambientale.
Prenzlauer Berg a Berlino
In Svizzera attori principali in ambito sostenibilità sono l’Ufficio federale dell’energia UFE e l’Ufficio federale dello sviluppo territoriale ARE, che nel 2009 hanno lanciato il progetto di ‘Sviluppo sostenibile dei quartieri’, ma che già dal 2002 operano in sinergia per realizzare soluzioni urbanistiche sostenibili e successivamente procedere con una verifica di fattibilità. Tra le aree di intervento, il quartiere Bullinger di Zurigo, la zona Dreispitz di Basilea e il quartiere Carré Vert di Ginevra.
Zurigo
Basilea
In ambito italiano, invece, citiamo Roma, che già nel 2009 ha tenuto a battesimo il Parco di Plinio, articolato in sei comparti e totalmente autosufficiente dal punto di vista energetico, e che recentemente ha inaugurato Casal Bertone, capofila nel CAT MED. All’interno del suo perimetro sono stati collocati l’Osservatorio Permanente sui Cambiamenti Climatici e la prima Isola Ambientale.
Roma
Web enthusiast, appassionata di viaggi, libri e scrittura. Siciliana d’origine, milanese d’adozione, dopo una laurea in Management presso l’Università Bocconi di Milano, entra a contatto col mondo delle startup e del Prop-tech. Oggi lavora come Consulente di Marketing.