
Con il disegno di Legge di Bilancio relativo alla manovra economica 2024, approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 ottobre scorso, nessuna proroga in vista per il Superbonus. Pare dunque che la maxi detrazione sia destinata a scomparire dal panorama normativo italiano.
Il Governo, non avendo effettuato alcuno specifico intervento in materia, pare abbia deciso di dire addio allo sconto in fattura e alla cessione del credito relativi al Superbonus.
Qualora tale impostazione venga confermata, si tornerà all’applicazione dell’aliquota pari al 50% con il Bonus ristrutturazioni e fino al 65% in caso di Ecobonus per gli interventi di efficientamento energetico. Unica variante resterà il Bonus abbattimento barriere architettoniche, pari al 75%, in vigore fino a tutto il 2025.
Si punta dunque a chiudere con il Superbonus al fine di ricondurre gli sconti fiscali sulla strada che tradizionalmente era stata intrapresa negli anni precedenti.
Modalità di fruizione del Superbonus: niente sconto in fattura o cessione del credito
A partire dal primo gennaio dell’anno prossimo, salvo cambiamenti dell’ultimo minuto, continueranno ad applicarsi le regole attualmente in vigore, compresa la possibilità di utilizzo della detrazione in 10 anni. Nessuna novità dunque in materia di Superbonus. Le opzioni alternative di cui all’articolo 121 del Dl Rilancio 2020 restano soltanto per i crediti che erano già maturati in precedenza.
Ricordiamo che la stretta all’uso dello sconto in fattura e della cessione del credito era già avvenuta con il Decreto blocca cessioni n. 16 del 2023 a decorrere dal 17 febbraio scorso.
Da tale data si era detto stop alle opzioni alternative per tutti i bonus edilizi in caso di interventi con Cila non ancora presentata. Nella fase di conversione del decreto sono state introdotte delle eccezioni al fine di evitare il totale blocco dei cantieri. Le eccezioni riguardano le Onlus e le società cooperative, le IACP, il sismabonus cratere, lavori in edilizia libera per i quali sono già stati effettuati autodichiarazioni o bonifici di pagamento anteriormente al 17 febbraio, bonus barriere 75% per il quale il legislatore ha ritenuto opportuno il mantenimento delle opzioni alternative.
Superbonus 2024: cosa succederà
Sulla base di quanto dichiarato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti nel 2024 la situazione è la seguente: per fruire ancora di sconto in fattura e cessione del credito, ove consentito, i lavori dovranno essere terminati entro la fine del 2023. Diversamente parte il meccanismo della detrazione decennale, fatti salvi i crediti maturati in precedenza. Le misure restrittive che nel tempo si sono susseguite sono dettate dall’esigenza di contenere i conti pubblici.
Si vuole creare dunque un’unità di trattamento rispetto a Bonus ristrutturazioni ed Ecobonus.
Ponendo uno sguardo sulle aliquote applicate ricapitoliamo quanto segue.
Dopo un Superbonus pari al 110% introdotto nel 2020 si è passati ad un Superbonus 90% nel 2023. A partire dal 1° gennaio 2024 si assisterà ad una ulteriore riduzione in quanto, per i condomini scenderà al 70%.
Insomma, nessuno spazio per una proroga del Superbonus in Legge di Bilancio, nonostante le richieste avanzate da Forza Italia che spingeva ad una proroga di 3 mesi per la misura del decreto Asset.
Dal 2025 l’aliquota scenderà ulteriormente fino a portarsi al 65%.
Leggermente diversa la situazione per le villette unifamiliari e per le unità immobiliari per i quali ci sarà il 110% in riferimento alle spese sostenute entro la fine dell’anno, purcheè sia stato realizzato il 30% dei lavori al 30 settembre 2022.

Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Torino lavoro nel mondo delle assicurazioni. Sono appassionata di libri, cinema e comunicazione e dal 2013 ho iniziato la mia esperienza in continua evoluzione come web writer.
1 Commento
Antonio
Finito il 110 dei ricchi che io pagherò un poco alla volta.
Ora faccio lavori con detrazioni al 50%in 10 anni, avendo 70 anni , quando vado a chiedere un prestito mi dicono che non è possibile ,ma quando devo detrarre in 10 anni è possibile.
C’è qualcosa che non torna.