08 Aprile 2024, 12:02

Cosa è successo al Superbonus 110% dopo l’approvazione del Decreto Agevolazioni fiscali? Ecco quelle che sono le ultime notizie che gravitano intorno ad una materia che nel tempo è divenuta sempre più complessa.

Il Decreto 29 dicembre 2023, n. 212, recante misure urgenti relative alle agevolazioni fiscali è stato convertito in legge.

Nessuna proroga è stata introdotta in merito al Superbonus. Allo stato attuale la scadenza per usufruire della maxidetrazione è rimasta il 31 dicembre 2023.

Dal 1° gennaio 2024 pertanto, a seguito della crisi finanziaria connessa all’agevolazione fiscale, abbiamo pertanto dovuto mettere la parola fine ad un incentivo che ha comportato (in base alla sua struttura iniziale) il rimborso delle spese sostenute al 110% per condomini, villette e unità immobiliari unifamiliari.

Anche se con modalità diverse e con l’applicazione di un’aliquota ridotta, sarà ancora possibile accedere all’agevolazione, sia pure senza cessione del credito e sconto in fattura.

Il superbonus resta in piedi, infatti, esclusivamente per i condomini e si potrà portare in detrazione, direttamente nella dichiarazione dei redditi, soltanto il 70% delle spese effettuate.

Quali sono le novità introdotte dal Decreto Salva Superbonus

Sostenere gli interventi di riqualificazione energetica e sismica è e continua a restare una priorità dei nostri governanti. Le misure pertanto messe in campo sono le seguenti:

  • stop all’opzione per la cessione del credito e per lo sconto in fattura, anche in caso di interventi eseguiti nei comuni colpiti da eventi sismici al fine di perseguire maggiore trasparenza e controlli su tali territori.
  • revisione della disciplina concernente le detrazioni fiscali in caso di interventi volti alla eliminazione delle barriere architettoniche, restringendo il campo di applicazione del Bonus barriere architettoniche 75% e con limitazione dell’incentivo agli interventi più specificatamente volti a favore la fruibilità degli spazi all’interno degli edifici per le persone con disabilità o ridotte capacità motorie.
  • Contributi per i redditi bassi, al fine di favorire le famiglie con maggiori difficoltà economiche. Per tali fasce di reddito viene agevolato l’accesso alla misura fiscale, consentendo l’esecuzione degli interventi volti alla riqualificazione energetica anche a chi avrebbe maggiori difficoltà.

Decreto legge di fine marzo

Le novità non sono terminate qua. Il Consiglio dei Ministri del 26 marzo 2024 ha messo a punto un nuovo decreto-legge con lo scopo di introdurre ulteriori restrizioni in materia di agevolazioni fiscali.

Tra le misure viene ribadito il definitivo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura unitamente al termine della remissione in bonis che consentiva di sanare talune irregolarità anche dopo i termini di scadenza.

Vengono meno dunque le opzioni alternative alla detrazione anche per barriere architettoniche, case popolari, cooperative di abitazione, onlus con eccezione solo degli iter già avviati. Sono salvi solo gli interventi sugli immobili danneggiati dai terremoti di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria del 6 aprile 2009 e a far data dal 24 agosto 2016 entro limiti ben precisi. Infine, viene ammessa la compensazione dei crediti solo dopo aver estinto il pagamento dei debiti fiscali.

Quali aliquote possono applicarsi oggi al Superbonus

Dopo 3 anni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Rilancio che ha introdotto il Superbonus 110% molti sono stati i cambiamenti apportati. Vediamo la situazione oggi per coloro che intendono eseguire interventi che, per caratteristiche tecniche, possono rientrare nell’ambito del Superbonus.

La detrazione fiscale sarà ancora possibile fino a tutto il 2025 ma con aliquote differenti che si sono ridotte fortemente rispetto alle iniziali previsioni: 70% per le spese  sostenute nel 2024 e 65% per le spese effettuate nel 2025.

Modalità di fruizione: niente sconto in fattura o cessione del credito

A partire dal primo gennaio dell’anno prossimo, salvo cambiamenti dell’ultimo minuto, continueranno ad applicarsi le regole attualmente in vigore, compresa la possibilità di utilizzo della detrazione in 10 anni. Nessuna novità dunque in materia di Superbonus. Le opzioni alternative di cui all’articolo 121 del Dl Rilancio 2020 restano soltanto per i crediti che erano già maturati in precedenza.

Ricordiamo che la stretta all’uso dello sconto in fattura e della cessione del credito era già avvenuta con il Decreto blocca cessioni n. 16 del 2023 a decorrere dal 17 febbraio scorso.

Da tale data si era detto stop alle opzioni alternative per tutti i bonus edilizi in caso di interventi con Cila non ancora presentata. Nella fase di conversione del decreto sono state introdotte delle eccezioni al fine di evitare il totale blocco dei cantieri. Le eccezioni riguardano le Onlus e le società cooperative, le IACP, il sismabonus cratere, lavori in edilizia libera per i quali sono già stati effettuati autodichiarazioni o bonifici di pagamento anteriormente al 17 febbraio, bonus barriere 75% per il quale il legislatore ha ritenuto opportuno il mantenimento delle opzioni alternative.

Superbonus 2024: cosa succederà

Sulla base di quanto dichiarato dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti nel 2024 la situazione è la seguente: per fruire ancora di sconto in fattura e cessione del credito, ove consentito, i lavori dovranno essere terminati entro la fine del 2023. Diversamente parte il meccanismo della detrazione decennale, fatti salvi i crediti maturati in precedenza. Le misure restrittive che nel tempo si sono susseguite sono dettate dall’esigenza di contenere i conti pubblici.

Si vuole creare dunque un’unità di trattamento rispetto a Bonus ristrutturazioni ed Ecobonus.

Ponendo uno sguardo sulle aliquote applicate ricapitoliamo quanto segue.

Dopo un Superbonus pari al 110% introdotto nel 2020 si è passati ad un Superbonus 90% nel 2023. A partire dal 1° gennaio 2024 si assisterà ad una ulteriore riduzione in quanto, per i condomini scenderà al 70%.

Insomma, nessuno spazio per una proroga del Superbonus in Legge di Bilancio, nonostante le richieste avanzate da Forza Italia che spingeva ad una proroga di 3 mesi per la misura del decreto Asset.

Dal 2025 l’aliquota scenderà ulteriormente fino a portarsi al 65%.

Leggermente diversa la situazione per le villette unifamiliari e per le unità immobiliari. In questo caso si prevede un’aliquota del 110% in riferimento alle spese sostenute entro la fine dell’anno, purché al 30 settembre 2022, lo stato di completamento dei lavori sia al 30%.

Superbonus: le novità in merito alla manovra

Sfuma, almeno per il momento la proposta di proroga last minute che stava tenendo banco in parlamento.

Secondo il decreto ad hoc proposto, il Governo stava pensando di proporre una misura straordinaria SAL (Stato avanzamento lavori) straordinario per il superbonus al 31 dicembre 2023. Se chi, con un cantiere in corso avesse dimostrato di aver sostenuto una buona parte dei lavori, avrebbe avuto la possibilità di ottenere aliquote del 110% e del 90%, con possibilità di sconto in fattura e cessione del credito.

Per quanto riguarda gli altri interventi, la percentuale di detrazione potrebbe diminuire al 70%, il che significherebbe che i proprietari dovrebbero coprire il 30% del costo, precedentemente coperto dal bonus. Questo scenario si presenta mentre la maggior parte dei condomini ha iniziato i lavori di miglioramento energetico con l’aspettativa che il superbonus avrebbe coperto l’intero importo. Questa situazione potrebbe portare a numerosi contenziosi tra committenti e imprese edili. Per evitare tale problema, diverse parti stanno chiedendo l’implementazione di misure specifiche.

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1 CommentoChiudere commenti

1 Commento

  • Antonio
    Posted 29 Ottobre 2023 at 7:28 0Likes

    Finito il 110 dei ricchi che io pagherò un poco alla volta.
    Ora faccio lavori con detrazioni al 50%in 10 anni, avendo 70 anni , quando vado a chiedere un prestito mi dicono che non è possibile ,ma quando devo detrarre in 10 anni è possibile.
    C’è qualcosa che non torna.

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