10 Marzo 2023, 18:11

Palermo è una città ricca di storia e che ha visto intrecciarsi diverse culture: spagnola, francese, normanna, araba, ma anche greca e romana, e addirittura fenicia. Come avventurarsi in un percorso tra culture, percorrendo le strade e i quartieri di Palermo?

1. Il Centro Storico: il più bel quartiere di Palermo

Il centro di Palermo può piacevolmente essere visitato a piedi, esplorando le importanti tappe del percorso arabo-normanno, da via Maqueda a corso Vittorio Emanuele, fino alla Cattedrale della città.
Questo itinerario, chiamato percorso Unesco per via del prestigioso riconoscimento ricevuto, coinvolge, oltre alla città di Palermo, anche Cefalù e Monreale. Una delle tappe più suggestive è la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, più nota come Chiesa della Martorana, capolavoro arabo-normanno di arte bizantina.

Non si può parlare del centro storico di Palermo senza parlare dei sue due importanti e monumentali teatri. Il Teatro Massimo e il Teatro Politeama sono stati costruiti nello stesso periodo, agli estremi dell’asse di via Ruggero Settimo. Il Teatro Massimo, vicino al centro, rappresenta la Palermo conservatrice, il Teatro Politeama, proiettato verso quelli che sarebbero stati i futuri quartieri, quella progressista.

Oltre ai teatri, da non perdere è il Palazzo Senatorio, chiamato anche Pretorio o “delle Aquile”, ricco di quadri e sculture di artisti siciliani.

Le chiese del Centro Storico di Palermo

Sempre nel centro storico troviamo chiese di grande pregio architettonico, tra cui:

  • Un capolavoro del Barocco palermitano, la Chiesa di Santa Caterina, dai meravigliosi interni decorati in marmo policromo;
  • La Chiesa di San Cataldo, capolavoro in cui le maestranze arabe hanno riprodotto lo stile romanico;
  • Il trionfo di decorazioni di marmi policromi rappresentato dalla Chiesa di San Giuseppe dei Teatini;
  • La Chiesa del Carmine e la sua scenografica cupola barocca.

Abbiamo poi due piazze degne di attenzione:

  • Piazza Villena, nell’incrocio tra Via Maqueda e Corso Vittorio Emanuele, conosciuta anche come “I quattro Canti di città” o “il Teatro del Sole”. Ha una forma ottagonale e fa da cerniera tra quattro quartieri storici: La Loggia, la Kalsa, l’Albergheria e il Capo.
  • Piazza Pretoria, chiamata piazza “della Vergogna”, per via delle statue nude presenti nella maestosa fontana di Francesco Camilliani, scolpita a Firenze nel 1554 e poi spostata a Palermo, una delle più belle fontane d’Italia.

2. I quartieri Noce e Zisa

Il quartiere Noce faceva parte del Parco Normanno, la riserva di caccia estiva dei sovrani. Era quindi una zona rigogliosa. Oggi è una zona ricca di negozi e ben collegata al resto della città, perché relativamente vicina sia al centro che alla circonvallazione. È ancora ricco di ville settecentesche e ottocentesche, tra cui meritano attenzione:

  • Villino Guarnaschelli, 
  • Villa Di Salvo Sardofontana di Riela (fine ‘800), 
  • Villa Belmonte Ventimiglia alla Noce (18esimo secolo), 
  • Casa Arcuri Di Marco (1880), 
  • Casa Di Giorgi (primo ‘900),
  • Palazzina Naselli Flores (1858), 
  • Casa Maurigi Zagarella, 19esimo secolo, 
  • Giardino della Zisa.

Da non perdere è anche il Castello della Zisa, nell’omonimo quartiere, il cui nome deriva dall’arabo “Al-Aziz”, ovvero splendido. Completato nel 1167, viene modificato in stile barocco nel 1635. All’interno ospita un Museo d’arte araba e presenta un rivoluzionario sistema di raffrescamento estivo, tramite l’utilizzo di camini.

3. I quartieri di Palermo Mondello, Adduara e Capo Gallo

La meravigliosa spiaggia di Mondello, considerata una delle più belle spiagge d’Italia, è raggiungibile in mezz’ora in bus, precisamente col numero 806. Oltre alla spiaggia, è stato costruito un percorso pedonale panoramico estremamente suggestivo. Sempre a Mondello sorge, su una roccia, la Riserva Naturale di Capo Gallo, con delle bellissime vedute sul mare.
L’Addaura è un borgo marinaro a sud-est di Mondello, con calette caratteristiche e vedute panoramiche. La grotta di Addaura, in realtà composta da tre grotte, custodisce delle importanti testimonianze, delle incisioni rupestri risalenti al Paleolitico. La zona offre anche soluzioni per l’intrattenimento: ottima cucina Siciliana e musica dal vivo.

4. Il quartiere Boccadifalco

Boccadifalco è uno dei quartieri verdi di Palermo. Creato da Francesco di Borbone, il quale, appassionato da sempre di agronomia e giardinaggio, volle per questa zona un opulento orto botanico.
Il nome della zona deriva dalla caccia con i falchi, praticata soprattutto da Federico II, e per cui questa zona, a forma di bocca o di gola, era perfetta. In epoca fascista venne costruito un aeroporto militare, poi diventato civile, e ancora esistente.

5. Acquasanta: uno dei più particolari quartieri di Palermo

La piazza Acquasanta, che sorge nell’omonimo quartiere di Palermo, prende il nome da una sorgente che scaturiva da una grotta e da cui sorgeva un’acqua considerata miracolosa e curativa. In questo quartiere troviamo la Villa Geraci-Notabartolo e la parrocchia della Madonna della Lettera. Nella piazza troviamo invece un giardino pubblico con una statua, l’Attesa, realizzata dai Cantieri Navali e alcune aziende locali.

Una nota sui mercati di Palermo

Nel parlare di Palermo, un menzione speciale meritano anche i mercati:

  • La Vucciria è il mercato più famoso di Palermo ed è situato in zona Caracciolo. Nasce come mercato della carne e il nome originale era Bucciria, termine che deriva dal francese boucherie, macelleria (in siciliano, carnezzeria).
  • Il Capo sorge in un quartiere, di origine araba, che ai tempi era abitato da pirati commercianti di schiavi. In seguito, il quartiere fu popolato dai padri Agostiniani. Il suo ingresso è Porta Carini, vicino al Palazzo di Giustizia.
  • Ballarò è un mercato molto antico, noto in tutto il mondo per il suo leggendario street food. Animato dalle “abbanniate“, urla promozionali dei venditori, rimane aperto per tutto il pomeriggio, essendo molto comodo per i lavoratori. 

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