
Hai appena acquistato un immobile, ma hai scoperto che non ti soddisfa, oppure ci sono altri motivi che ti spingono a rivenderlo subito… Si può fare? Vediamo se si può vendere una casa appena comprata!
Vendere una casa appena comprata: è possibile, ma conviene?
In Italia, non esiste alcuna legge che vieti di rivendere un immobile di nostra proprietà, a prescindere dalle tempistiche. Tuttavia, l’operazione potrebbe non essere economicamente conveniente.
Dobbiamo fare alcune distinzioni. Si tratta della tua prima casa? Se sì, questo significa che hai potuto usufruire di agevolazioni fiscali, quando l’hai comprata.
Se deciderai di rivenderla prima che siano trascorsi 5 anni dall’acquisto, dovrai versare allo Stato sia le tasse precedentemente risparmiate col bonus, sia le relative sanzioni del 30% sulle imposte che non avevi versato. È un modo per evitare che le agevolazioni fiscali siano sfruttate a scopo speculativo.
Tuttavia, potrai sfuggire alle sanzioni nei seguenti casi: se comunicherai all’Agenzia delle Entrate la cessione dell’immobile entro un anno dalla rivendita, oppure se ti procurerai entro un anno un’altra casa da adibire ad abitazione principale.
Nel primo caso, potrai chiedere la riliquidazione dell’imposta: eviterai la sanzione del 30% e pagherai solo la differenza tra l’imposta versata e quella dovuta, oltre agli interessi. Oppure, se l’anno dalla rivendita sarà già trascorso, potrai procedere al cosiddetto “ravvedimento operoso”: otterrai una riduzione delle sanzioni, a patto che non sia già stato notificato all’Agenzia delle Entrate un avviso di accertamento o un atto di liquidazione.
Nel secondo caso citato in precedenza, la rivendita della casa sarà consentita senza dover pagare o restituire allo Stato alcunché. Attenzione: l’immobile che comprerai in seguito dovrà essere adibito ad abitazione principale, non a semplice residenza anagrafica!
Vendere una casa appena comprata: e se non è la prima casa?
Naturalmente, il discorso cambia, nel caso in cui tu stia cercando di rivendere una casa per la quale non hai goduto di agevolazioni fiscali. In questo caso, non ci sono né penali, né restituzioni da effettuare allo Stato.
Però, se stai rivendendo un immobile prima che siano trascorsi almeno 5 anni dall’acquisto, bisogna ricordarsi della tassa sulla plusvalenza immobiliare. È un’imposta che grava sulle operazioni di speculazione immobiliare, quale la rivendita di una casa in tempi brevi e a prezzo più elevato del precedente.
La tassa può essere calcolata come aliquota IRPEF sugli scaglioni di reddito o come imposta sostitutiva fissa al 26%. In ogni caso, la percentuale è calcolata sulla differenza tra il costo di acquisto e il prezzo di rivendita.
Gli scaglioni IRPEF sono quattro, con aliquote di tassazione incrementali all’aumentare del reddito. Dopo il secondo scaglione, conviene scegliere l’aliquota sostitutiva fissa al 26%.
Insomma, vendere una casa appena comprata è possibile, ma spesso poco conveniente. Qualsiasi cosa si decida di fare, l’idea migliore è sempre calcolare attentamente le proprie mosse fin dall’inizio. Dobbiamo avere la certezza che quella casa faccia davvero per noi, prima di firmare l’atto di compravendita; oppure, avere un “piano B” da attuare in tempi rapidi. In ogni caso, la responsabilità sarà nostra.

Erica Gazzoldi è giornalista pubblicista, insegnante e blogger. Ha conseguito una laurea magistrale all’Università degli studi di Pavia in Filologia, letterature e storia dell’antichità. Si è diplomata in Scienze Umane presso la Scuola Superiore IUSS nella stessa città. Scrive racconti, poesie e romanzi brevi. Ha collaborato con diverse riviste cartacee e online. Grazie a Wikicasa, si è appassionata al mondo immobiliare.