Da Venerdì 6 Novembre è in vigore il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio che ha ripartito l’Italia in tre differenti zone di rischio per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Cosa cambia per le agenzie immobiliari?
Le associazioni di categoria sono concordi nell’interpretazione del Dpcm: le agenzie immobiliari – salvo modifiche e ulteriori precisazioni da parte delle autorità – restano aperte in tutta Italia, indipendentemente dalla fascia di rischio (che va dalla rossa, zona a rischio alto, con una situazione simile al lockdown della scorsa primavera, alla zona arancio a gravità intermedia, fino alla zona gialla, la meno grave dello scenario).
Cosa cambia nella gestione dell’operatività e del lavoro per i professionisti del real estate?
L’operatività delle agenzia prosegue seguendo le regole a cui siamo stati abituati negli ultimi mesi: distanziamento interpersonale di almeno un metro, mascherina correttamente indossata, disinfezione frequente delle mani ed evitare di esporsi a persone che manifestano sintomi.
Nonostante questo, nelle regioni a gravità maggiore (zona rossa e zona arancione) sono posti divieti agli spostamenti, obbligo di autocertificazione prima delle 22.00 e chiusure più estese.
In particolare, nelle regioni ‘rosse’ (Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Calabria, Toscana, Campania, Provincia autonoma di Bolzano) e nelle regioni ‘arancioni’ (Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Puglia, Sicilia, Umbria) sono vietati gli spostamenti tra regioni e in comuni diversi da quello di residenza se non per comprovate esigenze lavorative o di salute. Ci si dovrà dunque spostare solo per necessità e muniti di autocertificazione.
Nelle regioni ‘gialle’ invece rimangono possibili gli spostamenti – salvo coprifuoco dalle 22 alle 5 – tra comuni e tra regioni che hanno il medesimo livello di rischio.
Anche le visite agli immobili sembrerebbero perciò possibili, seguendo il protocollo differenziato (con e senza autocertificazione) in base al grado di rischio dell’area.
N.B. La situazione è in continua evoluzione, la divisione in zone potrebbe subire degli aggiornamenti nelle prossime ore.
Il commento di Fiaip nel Comunicato Stampa sul DPCM 4 Novembre
Questo il commento espresso da Fiaip sulle novità contenute nel DPCM.
“Nessuna perplessità da parte di FIAIP sul DPCM 4 novembre 2020 contenente le nuove misure per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Le agenzie immobiliari possono continuare ad operare a svolgere la loro attività di mediazione immobiliare. E’ pertanto immutata la possibilità di operare indipendentemente dal colore delle zone. E’ sempre consentita la visita degli immobili seguendo le normali norme di prevenzione igenico-sanitarie e le disposizioni locali.
Ricordiamo che il DPCM 4 novembre 2020, che ha validità fino al 3 dicembre 2020, non prevede misure che si rivolgono specificatamente a chi svolge l’attività di mediazione immobiliare. Raccomandiamo il rispetto delle normative vigenti e di verificare le eventuali ordinanze regionali e/o comunali a cui faranno fede eventuali misure restrittive.”
Tornano le FAQ del Governo e un Prontuario per le Sanzioni messo online dall’Arma dei Carabinieri
Per fare chiarezza sulle disposizioni del DPCM 4 Novembre e sulle specifiche misure restrittive che vedono le regioni ripartite nelle tre aree di rischio, sul sito del Governo è ora possibile accedere a una nuova sezione che raccoglie tutte le principali domande relative alle specifiche disposizioni delle tre aree. Per consultarla: FAQ – Governo Italiano
L’Arma dei Carabinieri ha inoltre diffuso un prontuario che prevede le principali sanzioni per chi non rispetta le restrizioni dell’area di rischio in cui si trova. Potete scaricarlo qui:
Rimaniamo in attesa di ulteriori aggiornamenti e/o precisazioni da parte di istituzioni e autorità competenti.
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Web enthusiast, appassionata di viaggi, libri e scrittura. Siciliana d’origine, milanese d’adozione, dopo una laurea in Management presso l’Università Bocconi di Milano, entra a contatto col mondo delle startup e del Prop-tech. Oggi lavora come Consulente di Marketing.
7 Commenti
Grazia
le agenzie sono fatte di agenti immobiliari non di procacciatori che vanno in giro a rompere le scatole alle persone nelle proprie abitazioni, toglietevi questo vizio di far lavorare gente inadeguata nel nostro settore, questo è uno dei motivi che la gente diffida delle agenzie immobiliari!
G.P.
Sono d’accordo.. Amo il mio lavoro ma questa è una presa in giro, anche da chi, dirama comunicati in “nome della categoria”.. Il nostro è un lavoro fatto dalle famiglie che abitano gli immobili. Incomincio ad avere richieste di non fissare incontri perché, bisognerebbe dopo sanificare. Si parla di virtual tour.. bene.. Abbiamo gli strumenti ma ogni offerta “concreta” non può pervenire se non dopo un reale sopralluogo. Qual è il senso dell restare aperti se non posso lavorare come si deve. Da noi le persone, non comprano una borsa ma il proprio futuro. Così non esiste il nostro lavoro. Ci dessero il tempo di riprendere quando l’onda d’urto di questo male, si sarà attenuata.. Che queste associazioni di categoria si destino dal torpore del “parlare performante” e parlino del concreto e per il concreto..
Federico
Io abito in provincia di Pavia e lavoro a Milano dove ho studio immobiliare. quindi faccio l autocertificazione x motivi di lavoro ovviamente
Fino a quando cambia qualcosa faccio così.
Massimo
Le Agenzie sono fatte di Agenti e di Collaboratori… se i collaboratori o meglio procacciatori non possono girare liberamente anche solo in città per “procacciare” nuovi immobili e se gli stessi in quanto non agenti ancora abilitati non possono aprire casa per le visite ai clienti, che a loro volta non potrebbero circolare liberamente, francamente credo che dire “le Agenzie possono continuare liberamente la loro attività” sia la solita presa per il c..o di questo governo, per avere l’attenuante per non dovere alla fine sostenere la categoria!
D.I.Domenico
Buongiorno a tutti, nel marasma di questo nuovo light lock down, che ci porta a una più corretta distinzione tra zone di maggiore trasmittanza del virus, a una meno precisa percezione della nostra professione. Dove in Lombardia, in una città con un bacino di utenza ampio, l’agente immobiliare che ha la sua attività aperta, riesce a spostarsi per motivi di lavoro e il cliente riesce a visionare l’immobile restando nel suo comune, come pensare che in un paese lo stesso agente immobiliare con un bacino di utenza moolto ristretto, possa lavorare con i soli residenti senza incappare nello sconfino territoriale?! Mi sembra un ulteriore svantaggio a scapito della nostra professione, con l’abbandono delle sovvenzioni che almeno in parte sono servite a pagare parte di tasse e affitto dell’agenzia!
Spero e auspico in una più ponderata perequazione dei sussidi all’emergenza covid!
Bruno
Le associazioni di categorie hanno scoperto l’acqua calda, provate a parlare con le forze dell’ordine e vedete cosa vi dicono : se un cliente viene a vedere una casa gli fanno il verbale.
Forse sarebbe bene che anche le Associazioni di Categoria dicessero questo.
Flavio Cavalleri
Sempre che i clienti che abitano in un Comune diverso da quello dove vorrebbero andare a visionare una casa, si fidino ad uscire e a rischiare di essere fermati dalla PP.SS. sperando che “sto andando a vedere una casa” sia considerato di assoluta necessità.