Nella WarRoom di Enrico Cisnetto si parla del mattone ai tempi del Covid19 dai diversi punti di vista di Mario Breglia presidente di Scenari Immobiliari, Emanuele Caniggia amministratore delegato di DeA Capital Real Estate SGR e Pietro Pellizzari amministratore delegato di WIkicasa. Andiamo a scoprire cosa è emerso…
Cosa possiamo aspettarci in futuro?
Il presidente di Scenari Immobiliari descrive una prima chiusura del mercato con un fatturato in calo del 20% senza però osservare una diminuzione nella domanda e nell’offerta. Per le prospettive future molto dipende dal lavoro: il mercato immobiliare ha un legame forte con il ciclo economico e con il mercato lavorativo, se quest’ultimo riprenderà con fluidità il mercato si rialzerà.
Dal lato degli investitori ci sono molte più domande che risposte, come afferma Emanuele Caniggia: “Si è spento tutto e nessuno poteva prevederlo”. Il 2019 è stato l’anno migliore di sempre dal punto di vista del residenziale e anche gli investimenti nel commerciale andavano molto bene. È come se fosse stato congelato tutto l’operato con alla base un sistema molto funzionante. L’amministratore di DeA Capital Real Estate non si aspetta tempi di ripresa lunghissimi grazie alla grande liquidità che è stata iniettata anche nel settore dell’edilizia che probabilmente sarà un importante motore della ripresa.
E dal punto di vista del web? Pietro Pellizzari, CEO di wikicasa.it, dai dati del portale registra un traffico invariato a differenza dei contatti (lead) che hanno subito un calo. Una motivazione potrebbe essere la chiusura delle agenzie che ha impedito di rispondere o pianificare le visite. I virtual tuor sono stati uno strumento molto utilizzato per prequalificare l’immobile ma la visita rimane ancora essenziale per concludere la compravendita. Le previsioni per il futuro sono positive: “Sono molto fiducioso che le transazioni perse negli ultimi due mesi verranno recuperate nei prossimi due”.
Cosa cambierà dal punto di vista della domanda?
Dalle analisi di Scenari Immobiliari, il 70% delle case italiane ha una dimensione non superiore ai 65 mq con un solo bagno e il 40% delle case in città non ha uno spazio esterno. Gli spazi sono piccoli, questo è il modello costruttivo che ha fatto esplodere una bomba sociale durante la pandemia dovendo affrontare la difficoltà di organizzare uno spazio studio, uno spazio pasto, uno spazio istruzione in pochissimi metri quadrati. La stessa problematica si ripresenta per la scarsità di case attrezzate dal punto di vista tecnologico: “Durante l’emergenza in tantissimi hanno dovuto chiamare un tecnico per avere un semplice wi-fi”. Sarà necessario riconsiderare le abitazioni per adeguarle allo “spazio vitale”.
Monitorando le ricerche sul portale wikicasa.it sono emersi segnali di attenzione per giardini, terrazzi, classe energetiche a discapito dell’importanza della posizione in città. Inoltre, si privilegia la vicinanza a centri sportivi e parchi. Pellizzari descrive il prossimo mercato come un mercato del ‘cambio casa’, di chi in questi mesi si è accorto di non avere gli standard adeguati nell’attuale abitazione.
E per il mercato degli affitti? Quest’ultimo era in crescita soprattutto nelle città. Pietro Pellizzari attribuisce allo Stato un ruolo fondamentale: “Se riusciranno a garantire un sostegno al lavoro e al credito ci saranno i presupposti per garantire la finanziabilità delle transazioni. Anche l’assicurazione dei mutui alle famiglie permetterà una ripresa delle transazioni, in caso contrario molti opteranno per l’alternativa dell’affitto”. L’offerta degli affitti è bassa ma è anche vero che si libereranno molti immobili che prima erano destinati agli affitti brevi. Ora che il turismo non consente di avere grossi rendimenti questi proprietari punteranno agli affitti di più lungo periodo.
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Amante del buon cibo, dei viaggi e con un legame indissolubile con la pallavolo. Dopo una laurea in Economia, sta finendo gli studi magistrali in Digital Marketing and Management mentre muove i primi passi nel mondo del real estate.