07 Maggio 2021, 10:03

Ad Aprile 2021 il Fondo Monetario Internazionale nell’ambito del suo Global Financial Stability Report ha parlato del comparto commerciale dell’immobiliare, evidenziando come la pandemia abbia plasmato profondamente il settore, che ora si trova ad un bivio.

Uffici semi-vuoti, negozi e attività chiusi o con orari di apertura ridotti, hotel con tariffe per stanza davvero basse: le misure di contenimento messe in atto lo scorso anno in risposta alla pandemia hanno inferto un duro colpo alla domanda di immobili commerciali.

Non solo, però. Oltre agli effetti sull’immediato, il report del FMI mette in luce come ‘la crisi del COVID-19 abbia aumentato l’incertezza sulle prospettive di alcuni suoi segmenti, a causa di possibili cambiamenti strutturali della domanda, che richiedono una maggiore attenzione da parte delle autorità’.   

Si fa riferimento naturalmente all’avvento di alcune tendenze accelerate dalla pandemia, come il calo della domanda di vendita al dettaglio tradizionale a favore dell’e-commerce e la diffusione dello smart working.

Gli esperti del FMI sottolineano l’importanza strategica del settore immobiliare commerciale nell’ “influenzare una più ampia stabilità finanziaria”, per vari motivi:

  • si tratta di un settore di ampia rilevanza;
  • i suoi movimenti di prezzo tendono a riflettere il quadro macro-finanziario generale; 
  • il settore fa grande affidamento sul finanziamento bancario.

Uno shock negativo per il settore può esercitare pressioni al ribasso sui prezzi degli immobili commerciali, influendo negativamente sulla qualità del credito dei mutuatari e pesando sui bilanci degli operatori creditizi.

Il rischio di un calo dei prezzi aumenta quando possiamo osservare grandi disallineamenti dei prezzi, ovvero quando i prezzi nel mercato immobiliare commerciale si discostano da quelli dei fondamentali economici. L’analisi del FMI mostra che questi disallineamenti dei prezzi possono compromettere la crescita del PIL.

Tuttavia, secondo il report ci sono poche evidenze di grandi disallineamenti dei prezzi dall’inizio della pandemia.

Cruciale dunque, almeno nel breve termine, il sostegno politico per mantenere il flusso di credito alle società del settore delle società e stimolare la domanda aggregata.

Secondo il FMI, “nella misura in cui persistono forti disallineamenti dei prezzi, i responsabili politici dovrebbero agire rapidamente in modo mirato con misure macroprudenziali per contenere le vulnerabilità del settore”.

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