21 Maggio 2021, 12:42

Nel Financial Stability Review emesso a Maggio dalla BCE si parla di ‘livelli eccessivamente elevati del debito pubblico’ e ‘una possibile bolla immobiliare’ come le “maggiori vulnerabilità dell’economia europea, che rappresentano una zavorra per la ripresa dalla crisi provocata dalla pandemia”.

Quali sono i timori della BCE?

Il debito. Con i governi che continuano a foraggiare imprese e categorie di soggetti il debito pubblico continua ad aumentare. Anche se – grazie ai tassi di interesse contenuti e alla tendenza a emettere debito a lunghissimo termine – i rischi derivanti dall’aumento del debito sono limitati sul breve periodo, “la continua necessità di sostegno al settore privato potrebbe sollevare timori per la sostenibilità del debito sovrano a medio termine nei Paesi vulnerabili del blocco, alla luce del vertiginoso aumento del debito pubblico nell’ultimo anno”.

Del resto, come spiega la review “un aggiustamento prematuro delle misure di sostegno potrebbe contribuire a innescare un’ondata di insolvenze aziendali, aumentare i casi di fallimento e la disoccupazione, rappresentando un freno per la crescita e un rischio per le banche.”

I prezzi degli immobili. Specialmente nel comparto commerciale, il mercato pre-pandemico era caratterizzato da una domanda elevata e da valutazioni eccessive. I prezzi degli immobili commerciali stanno già affrontando una correzione sostanziale poiché la pandemia ha rimodellato le abitudini di lavoro ed è probabile un ulteriore calo. “L’aumento della sopravvalutazione negli ultimi anni ha lasciato spazio a una sostanziale correzione dei prezzi con la maggior parte degli investitori che indica che le valutazioni non hanno ancora toccato il livello più basso”, dichiara la Bce.

Per quanto riguarda il residenziale, le condizioni sono migliori, ma, secondo la BCE, la sopravvalutazione risulta già evidente. “Il rischio di una correzione nel mercato residenziale è aumentato tra i segnali di una sopravvalutazione nella zona euro nel suo complesso” dichiara la BCE. Questo rischio indicherebbe un rallentamento della crescita dei prezzi nel prossimo anno anche se non è previsto un vero e proprio calo.

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