Nonostante il clima economico negativo, il settore immobiliare si conferma come uno dei pochi comparti dell’economia italiana su cui il Paese può far leva per accelerare una ripartenza tra il 2020 e 2021.
Secondo un’indagine svolta dal Centro Studi Fiaip la pandemia non ha spento la voglia di casa. Gli intervistati – circa 1000 agenti immobiliari – hanno segnalato che dal 4 maggio, giorno di riapertura delle attività, sono riprese a pieno regime le visite agli immobili sia in vendita che in locazione, la domanda potenziale sembra addirittura cresciuta e sono state raccolte le prime proposte d’acquisto, anche beneficiando dello stock di oltre 20.000 transazioni non portate a termine durante il periodo di lockdown.
Residenziale: situazione stazionaria rispetto al 2019
Nonostante il clima congiunturale di recessione – in cui l’Istat prevede una marcata contrazione del Pil nel 2020, con una caduta dell’8,3% e una ripresa parziale nel 2021 – il Centro Studi Fiaip fotografa una situazione stazionaria per il mercato immobiliare residenziale, rispetto allo stesso periodo del 2019, anche per quanto concerne i valori immobiliari.
A dispetto del periodo di grande difficoltà e incertezza, sarebbero più di 2 milioni le famiglie italiane propense all’acquisto immobiliare, in un mercato che vede prevalentemente sostituzioni della prima casa, anche in virtù di un ritrovato credito immobiliare, che si conferma un alleato valido, grazie al fatto che l’Italia è il Paese in Europa dove costa di meno finanziare l’acquisto di un immobile, con un post-lockdown che vede prezzi degli immobili convenienti e tassi di interesse irrisori.
L’indagine di Fiaip sottolinea ancora una volta il cambiamento nei desiderata della domanda riguardo agli immobili: dopo gli ultimi mesi trascorsi in lockdown sono sempre più le famiglie e i single che chiedono immobili più vivibili e ampi. L’abitazione maggiormente richiesta continua a essere il trilocale, che non solo deve godere di tutti i servizi (metro-bus, supermarket, farmacie, alimentari) in prossimità, ma disporre di terrazzi e balconi o di aree a verde privato, oltre ad uno spazio dove poter lavorare in smart-working.
Comparto commerciale maggiormente penalizzato dalla pandemia
Viceversa, relativamente ai settori commerciale e direzionale si registra una contrazione dei valori per le locazione di uffici, con un altrettanto forte riduzione dei metri quadri richiesti dalle aziende. Medesima situazione per quanto concerne i negozi che, fatta eccezione per le attività alimentari, continuano a soffrire gli effetti della crisi. Il settore turistico, fortemente penalizzato dalla pandemia, è attualmente in una situazione di “limbo” nell’attesa di una ripartenza del flusso dei collegamenti.
Sono però chiari i segnali della voglia di ripartire da parte delle piccole e medie imprese, molte delle quali hanno adottato un atteggiamento prudente in attesa anche di più chiare disposizioni da parte del Governo sulle iniziative predisposte per favorire la ripresa dell’economia.
I commenti di Condò e Baccarini
Secondo Mario Condò de Satriano, Presidente del Centro Studio Fiaip “le mutate esigenze dell’abitazione desiderata, purtroppo non bilanciate da una maggiore capacità di spesa, produrranno una omogeneizzazione e migliore distribuzione della domanda sul territorio a vantaggio di una rivalutazione delle zone semicentrali e periferiche. Si conferma in crescita il numero di coloro che si rivolgono sempre più alle agenzie immobiliari per guardare all’acquisto della casa, per difendere i propri investimenti e per riconvertire l’abitazione in una casa più confortevole e spaziosa. Aumentano inoltre coloro che hanno mostrato difficoltà nel pagamento dell’affitto, che non riescono ad accedere ad alcun bonus e dove il ruolo dell’agente immobiliare diviene ancora più strategico al fine di trovare soluzioni condivise che evitino contenziosi legali. Nel segmento commerciale sono inoltre numerosi negozi nei centri storici non hanno riaperto e sono sempre in crescita coloro che dismettono locali e attività d’impresa non potendo superare la crisi”.
Per il Presidente di Fiaip Baccarini “rispetto ai Paesi europei lo stock immobiliare italiano, caratterizzato da una percentuale elevata di immobili obsoleti, potrà però beneficiare dell’effetto che auspichiamo sarà innescato nei prossimi mesi dall’applicazione di un’interessante misura prevista all’interno del Decreto Rilancio, conosciuta come ‘Superbonus 110%’ quale progetto organico a sistema circolare che richiede la collaborazione di tutti, in quanto affianca una fiscalità di vantaggio alla riqualificazione energetica e al consolidamento sismico dell’intero patrimonio immobiliare rendendolo nuovamente attrattivo e contribuendo in tal modo ad aumentarne il valore di mercato”.
“Una misura che – ribadisce Baccarini – con i giusti correttivi quali una sburocratizzazione per facilitarne l’accesso, l’estensione della sua applicabilità alle seconde case unifamiliari e l’allungamento della sua durata almeno fino al 2025, potrebbe rappresentare, grazie anche e soprattutto alla “bancabilità”, una leva di strategica importanza per il rilancio del mercato, in particolare dell’usato, e in generale dell’intero settore immobiliare da sempre fondamentale per l’intera economia Nazionale”.
Web enthusiast, appassionata di viaggi, libri e scrittura. Siciliana d’origine, milanese d’adozione, dopo una laurea in Management presso l’Università Bocconi di Milano, entra a contatto col mondo delle startup e del Prop-tech. Oggi lavora come Consulente di Marketing.