11 Luglio 2022, 10:05

Rendere una casa esistente antisismica non è banale e, soprattutto, è importantissimo in termini di sicurezza dell’abitazione. Bisogna però premettere che il termine “antisismica” non significa che l’abitazione è indistruttibile; piuttosto che è in grado di reggere e limitare i danni in caso di sisma.

Può sembrare banale, ma di fatto è così: una casa al 100% antisismica non esiste. Non esiste casa che non possa essere in qualche modo danneggiata da un sisma; ovviamente l’obiettivo è quello di diminuire al massimo i danni e di preservare la struttura la sicurezza della stessa e ovviamente l’incolumità di chi ci vive dentro.

Le variabili da considerare sono tante, è vero, ma lungo questo articolo proviamo a comprendere come funziona un eventuale intervento antisismico, quali obiettivi ha ed anche quale costo può avere. Chiunque fosse interessato può rivolgersi ad un professionista per comprendere quali step è necessario fare, considerando che più è vecchia la struttura più è probabile che l’intervento debba essere consistente.

Tecniche per rendere una casa esistente antisismica

Rendere una casa esistente antisismica può essere necessario o addirittura fondamentale, soprattutto se si tratta di abitazioni vecchie e magari non esattamente in ottime condizioni. Le case di molti anni fa hanno sistemi antisismici molto meno sviluppati e non permettono di essere al sicuro se dovesse esserci un terremoto.

Come sappiamo l’Italia è molto esposta a questo fenomeno e anche le regioni a basso livello di pericolo sono comunque potenzialmente a rischio. Non esiste zona del nostro Paese che sia completamente esente da piccole scosse, anche se è ben noto quanto il centro e il sud Italia siano predisposti per questo genere di problema, molto più del nord Italia.

In ogni caso esistono vari tipi di intervento che si possono effettuare su qualsiasi abitazione; tuttavia il suggerimento precedente di rivolgersi ad un professionista rimane valido per comprendere il costo che questi interventi possono avere e anche l’adeguatezza di ognuno di essi rispetto al tipo di struttura.

La prima tipologia sono i tiranti o le catene, perfetti per rendere l’abitazione un unico blocco, così che si comporti in maniera monolitica in caso di scossa. I tiranti, infatti, legano le parti opposte dell’edificio e sono vincolati a delle piastre che permettono di ancorarli in maniera stabile. La seconda opzione, invece, è quella del cordolo sul solaio: proprio il solaio è fortemente esposto ed è spesso il primo elemento a crollare. Ancorarlo al pavimento significa ottenere un risultato unico in termini di movimento; se si muove la struttura, si muove tutta e nello stesso modo, aumentando così la resistenza ad una scossa.

Il terzo modo prevede l’intonaco armato; si tratta di uno strato esteriore fatto a griglia di un materiale resistente, che permette di aumentare la tenuta dell’edificio alle scosse. Il quarto metodo, invece, prevede la “cucitura” della muratura. Si tratta di realizzare una scatola di acciaio inox intorno alla struttura che letteralmente la “impacchetta” e non permette il movimento disomogeneo. Il quinto ed ultimo metodo prevede una struttura chiamata isolatore sismico che sostanzialmente divide la casa dal terreno, prendendo in carico tutto il movimento che il terreno sollecita. In questo modo, la casa si muove in maniera ridotta e ancora una volta in maniera monolitica.

Tipologie di interventi antisismici: quanto costano?

Proviamo a capire meglio quali sono gli interventi più costosi e quelli più economici, considerando anche naturalmente la tipologia di abitazione, la dimensione e l’impatto estetico dell’intervento.

I tiranti sono sicuramente una soluzione interessante e comoda dal punto di vista pratico, hanno un costo di circa 300 euro l’uno (compresa la posatura) che risulta sicuramente sostenibile. Altri interventi sono infatti da calcolare al metro quadro, come per esempio la fornitura e posa di cuciture, che prevede un costo di circa 200 euro al metro quadro, nettamente diverso rispetto all’intervento precedente.

Su questa stessa linea le cuciture, con un costo sempre al metro quadro, ma decisamente più sostenibile: circa 80 euro al metro quadro. Quando si parla di isolatori sismici, invece, il prezzo è decisamente diverso; possono arrivare a circa 1.000 euro al metro quadro, ma anche in questo caso la consulenza di un esperto è utile per valutare l’adeguatezza dell’intervento.

Da considerare nella scelta dell’intervento e soprattutto nel suo impatto dal punto di vista economico c’è il famoso sismabonus. Un sistema attraverso cui lo Stato incentiva questo genere di interventi offrendo un rimborso direttamente sull’Irpef spalmato in cinque anni che va dal 50% all’85%.

Una cifra sicuramente rilevante che lo Stato si accolla pur di aiutare i cittadini verso scelte più sostenibili e sicure. Conviene usufruirne subito, soprattutto chi vuole agganciare altri lavori ed interventi che potrebbero essere detraibili dalle imposte da pagare.

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