Anche in Italia comincia a spopolare la tendenza a mettere in condivisione con l’intera comunità qualcosa di proprio, prendere in affitto qualcosa di qualcun’altro o ancora condividere con persone sconosciute un bene o un servizio per risparmiare, non solo denaro, ma anche risorse.
Cos’è l’economia circolare e come funziona
Economia circolare
“è un termine generico per definire un’economia pensata per potersi rigenerare da sola. In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera”
Ellen MacArthur Foundation
Si tratta dunque di un sistema economico pianificato per riutilizzare i materiali e le risorse in successivi cicli produttivi, riducendo al minimo gli sprechi.
In questo contesto si inserisce dunque la sharing economy, ovvero il riutilizzo e la condivisione di beni di qualcun altro messi a disposizione di tutta la comunità all’interno di una rete di persone connesse grazie alle tecnologie di cui oggi disponiamo.
Cosa è possibile condividere o affittare?
Esempi di servizi di condivisione ormai sono diffusissimi in tutto il mondo, ma in Italia stanno prendendo piede solo negli ultimi anni. La mentalità sta cambiando soprattutto grazie ai giovani, che sfruttano maggiormente questi servizi non solo per risparmiare, ma anche per guadagnare. Dalle case ai posti letto, dalle auto ai singoli posti in macchina, ormai condividere con persone sconosciute beni e servizi è diventato facilissimo. Per muoversi in città basta un app e pochi click per affittare furgoncini, auto, scooter, biciclette e anche monopattini. C’è chi condivide il proprio viaggio in macchina e chi quello in barca a vela. È possibile chiedere ospitalità a casa di qualcuno per qualche notte, o addirittura scambiarsi gli appartamenti per le vacanze. Se hai voglia di cenare fuori casa, ma non vuoi andare a ristorante, puoi sempre prenotare la cena a casa di qualcun altro, con i servizi di home-restaurant e home-made catering. Quando si parla di condivisione si può quindi dar sfogo alla propria fantasia perché qualsiasi cosa che possediamo può essere messa a disposizione degli altri: le attrezzature sportive, gli spazi verdi e addirittura anche gli avanzi di cibo per evitare sprechi. Infine, oggi è possibile anche prendere in affitto l’abbigliamento. No, non si parla di maschere di carnevale o costumi teatrali, ma di veri e propri abiti e scarpe da affittare, magari in occasione di cerimonie o grandi eventi.
Perché affittare mobili e accessori per la casa?
Abbiamo quindi capito che ormai l’utilizzo temporaneo di beni appartenenti alla comunità o ad una persona in particolare è parte del nostro modo di vivere e lo sarà sempre di più in futuro, per ragioni di tendenza – quel gusto un po’ vintage tipico degli ultimi anni – e sostenibilità. Oggi anche l’arredamento più ricercato e costoso è accessibile a molti grazie all’affitto temporaneo.
I motivi per prendere in affitto l’arredamento di casa propria sono vari. Se si è costretti a cambiare frequentemente località e quindi abitazione, che non sempre è già arredata, affittare l’arredo potrebbe essere la soluzione ideale per spendere meno e non trovarsi a fine affitto in possesso di mobili ormai inutili. Potrebbe essere anche un’ottima soluzione per soddisfare la voglia di cambiare l’aspetto della propria casa e rinnovare l’arredamento più frequentemente, ma soprattutto evitare sprechi e la produzione di rifiuti. Grazie a questo nuovo modello di business, che prevede la possibilità di noleggiare i mobili prolungandone così la vita, non solo si risparmia in termini di denaro, ma si ha anche una maggiore attenzione nei confronti dell’ambiente, evitando sprechi e rifiuti. Si tratta di un nuovo modello di consumo più eco sostenibile, che va oltre il semplice concetto di riuso e seconda mano.
Per concludere
La sharing economy, ovvero la condivisione con la comunità di beni e servizi pubblici o privati, è un sistema economico basato sulla collaborazione, la fiducia e il rispetto verso il prossimo. Questa nuova mentalità, che ha finalmente preso piede anche in Italia, è anche in linea con le tendenze attuali che rivolgono sempre più l’attenzione nei confronti dell’ambiente. Condividere oggetti di vario tipo consente, infatti, di evitare consumi inutili, sprechi di risorse, ma soprattutto rifiuti.
Ti interessa il tema della condivisione? Leggi anche l’articolo Co-working: il trend degli ultimi anni
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Laureata in Design della Comunicazione al Politecnico di Milano. Lavora nel settore del Real Estate occupandosi di marketing e comunicazione digitale. Nel suo lavoro non devono mai mancare strategia, pianificazione e creatività.
2 Commenti
Il Team di Wikicasa
Buongiorno Camilla, le suggeriamo di fare una ricerca approfondita su Google. Ad esempio, cercando “furniture rental copenhagen” abbiamo trovato come primo risultato Furniture leasing, che sembra essere un ottimo servizio. Rimaniamo a sua disposizione! Il Team di Wikicasa.
CamillaBelloni
Buongiorno, trovo questa proposta molto interessante e sarebbe davvero la soluzione ideale in questa contingenza per mio figlio, che sara’ per un anno a Copenaghen per uno stage. La difficolta’ e’ che non si trovano appartamenti arredati: un anno non e’ breve, ma pensare di arredare un appartamento, anche con soluzioni economiche, risulterebbe uno spreco oltre che un grosso disagio, qualora, alla fine del periodo, dovesse pensare di dover restituire la casa cosi’ come ricevuta! Quindi, per cortesia, quali sarebbero i giusti contatti per cercare di mettere in pratica questa opzione? Ringrazio anticipatamente e resto in attesa di vostro cortese riscontro. Camilla Belloni