Si chiama Doortrait e indica, molto semplicemente, la tendenza di fotografare porte e finestre da pubblicare su blog e social network.
Su Instagram, il famoso social network delle foto, all’hashtag #doortrait fanno capo più di 14.ooo immagini; se si usa l’hashtag #door si sale a più di 3milioni e mezzo di post.
“Le porte rivelano davvero tanto di un luogo – dichiara Tamara Yurovsky, proprietaria dell’account Instagram @oliver_thewirefox – E dischiudono dietro di loro migliaia di possibili realtà”. Oliver è il fox-terrier con cui ogni mattina Tamara passeggia per le strade di Vinegar Hill, a Brooklin, un enclave di case in stile neoclassico miste a edifici industriali. Miss Yurovsky si lascia trasportare da Oliver e segue il flusso cittadino, fotografando il suo cane ma anche porte, finestre, facciate.
Ogni giorno nascono su Instagram nuovi account come quello di Tamara, specializzati in porte. @doorsofldn, per esempio, raccoglie gli usci più belli di Londra; @doorsofitaly si focalizza sull’Italia e, ancora, @doorseverywhere, ha una portata globale. Una nuova armoniosa comunità.
Ma i doortraits di oggi affondano le loro radici nel passato. Già i pittori olandesi del XVII secolo usavano raffigurare porte e finestre come un ponte tra i mondi: la vita di casa e la vita di strada, la mondanità e la spiritualità del focolare domestico. Nell’800, i primi fotografi ripresentarono questi temi.
“Il doortrait evoca una specie di voyeurismo, spingendoci a chiedersi cosa succede dietro una porta o una finestra”, ha dichiarato Erin Barnett, direttore dell’International Center of Photography di Manhattan
Web enthusiast, appassionata di viaggi, libri e scrittura. Siciliana d’origine, milanese d’adozione, dopo una laurea in Management presso l’Università Bocconi di Milano, entra a contatto col mondo delle startup e del Prop-tech. Oggi lavora come Consulente di Marketing.