
Ci siamo: è arrivato il momento di vendere casa e di trasferirsi. Però… sarà più conveniente lasciarla piena dei nostri mobili o svuotarla degli arredi? Cosa potrebbe attirare maggiormente i compratori o farci guadagnare di più?
Vendere casa arredata: pro e contro
Vendere “casa ammobiliata” significa lasciare a disposizione dell’acquirente il necessario per trasferirvisi subito: letti, armadi, sedie, tavolo, elettrodomestici come frigorifero, piano cottura e forno, oltre che accessori di base come stoviglie ed illuminazione. L’espressione “casa arredata” può alludere alla presenza di finiture di pregio, ma è considerata sostanzialmente equivalente ad “ammobiliata”.
È una soluzione che ci conviene? Innanzitutto, domandiamoci: gli arredi presenti sono stati pensati appositamente per questa casa? Se sì, non è il caso di trasferirli in un’abitazione alla quale saranno adatti. Meglio lasciarli al proprio posto e venderli insieme all’immobile. Si consiglia tuttavia di presentare l’acquisto del mobilio come una possibilità, non come un obbligo, per non scoraggiare i potenziali compratori.
Vendere casa ammobiliata potrebbe attirare acquirenti che hanno fretta di trasferirsi o non vogliono investire su un arredamento ad hoc. È anche un modo per disfarsi rapidamente del vecchio mobilio e facilitare il nostro stesso trasloco. È certamente la soluzione migliore se ci stiamo trasferendo all’estero o se la nostra nuova abitazione è più grande o più piccola di quella che stiamo lasciando.
Tuttavia, la presenza dell’arredamento farebbe salire il prezzo della casa e ciò renderebbe più difficile trovare un compratore. Oltretutto, i nostri vecchi mobili potrebbero non rispondere alle sue esigenze. Meglio essere chiari e precisi su quali arredi sono compresi nel prezzo e lasciare la scelta al compratore su quali acquistare.
Vendere casa non arredata: pro e contro
Vendere casa non arredata significa poterne diminuire il prezzo, cosa che alletterà i potenziali compratori e velocizzerà i tempi di vendita. Se vogliamo disfarci dei mobili, possiamo venderli a parte.
Certo, in questo caso, a noi occorrerà più tempo per trasferirci, visto che dovremo portare i nostri arredi con noi. Se abbiamo invece deciso di separarcene, dovremo trovare un posto per custodirveli temporaneamente.
Tuttavia, vendere casa non arredata è spesso l’opzione più conveniente, perché scevra da diverse complicazioni: fare l’inventario dei mobili, stabilirne il prezzo, contrattarne l’eventuale acquisto con il compratore. Inoltre, se abbiamo scelto gli arredi secondo i nostri gusti e le nostre esigenze, perché disfarcene?
Vendere casa arredata: preliminare e rogito di compravendita
Se abbiamo deciso di vendere l’arredamento insieme alla casa, dobbiamo tenerne conto anche nel preliminare e nel rogito. I mobili devono essere di nostra proprietà e non soggetti a diritti di terzi. Dobbiamo anche inserire una serie di clausole che specifichino proprietà, costo e condizioni dei pezzi d’arredamento, se e quali mobili siano compresi nel prezzo di vendita, l’obbligo della consegna del mobilio e degli accessori all’acquirente al momento del rogito notarile. Non scordiamoci l’inventario a cui abbiamo accennato sopra, necessario per stilare le clausole che abbiamo elencato.
Vendere la casa non arredata è più semplice, ma tutto dipende dalle tue esigenze e da quelle del compratore. Le parole d’ordine sono sempre buon senso e flessibilità.

Erica Gazzoldi è giornalista pubblicista, insegnante e blogger. Ha conseguito una laurea magistrale all’Università degli studi di Pavia in Filologia, letterature e storia dell’antichità. Si è diplomata in Scienze Umane presso la Scuola Superiore IUSS nella stessa città. Scrive racconti, poesie e romanzi brevi. Ha collaborato con diverse riviste cartacee e online. Grazie a Wikicasa, si è appassionata al mondo immobiliare.