11 Ottobre 2024, 16:41

Ci siamo: è arrivato il momento di vendere casa e di trasferirsi. Però… sarà più conveniente lasciarla piena dei nostri mobili o svuotarla degli arredi? Cosa potrebbe attirare maggiormente i compratori o farci guadagnare di più? 

Vendere casa arredata: pro e contro

Vendere “casa ammobiliata” significa lasciare a disposizione dell’acquirente il necessario per trasferirvisi subito: letti, armadi, sedie, tavolo, elettrodomestici come frigorifero, piano cottura e forno, oltre che accessori di base come stoviglie ed illuminazione. L’espressione “casa arredata” può alludere alla presenza di finiture di pregio, ma è considerata sostanzialmente equivalente ad “ammobiliata”. 

È una soluzione che ci conviene? Innanzitutto, domandiamoci: gli arredi presenti sono stati pensati appositamente per questa casa? Se sì, non è il caso di trasferirli in un’abitazione alla quale saranno adatti. Meglio lasciarli al proprio posto e venderli insieme all’immobile. Si consiglia tuttavia di presentare l’acquisto del mobilio come una possibilità, non come un obbligo, per non scoraggiare i potenziali compratori. 

Vendere casa ammobiliata potrebbe attirare acquirenti che hanno fretta di trasferirsi o non vogliono investire su un arredamento ad hoc. È anche un modo per disfarsi rapidamente del vecchio mobilio e facilitare il nostro stesso trasloco. È certamente la soluzione migliore se ci stiamo trasferendo all’estero o se la nostra nuova abitazione è più grande o più piccola di quella che stiamo lasciando. 

Tuttavia, la presenza dell’arredamento farebbe salire il prezzo della casa e ciò renderebbe più difficile trovare un compratore. Oltretutto, i nostri vecchi mobili potrebbero non rispondere alle sue esigenze. Meglio essere chiari e precisi su quali arredi sono compresi nel prezzo e lasciare la scelta al compratore su quali acquistare. 

Vendere casa non arredata: pro e contro

Vendere casa non arredata significa poterne diminuire il prezzo, cosa che alletterà i potenziali compratori e velocizzerà i tempi di vendita. Se vogliamo disfarci dei mobili, possiamo venderli a parte

Certo, in questo caso, a noi occorrerà più tempo per trasferirci, visto che dovremo portare i nostri arredi con noi. Se abbiamo invece deciso di separarcene, dovremo trovare un posto per custodirveli temporaneamente. 

Tuttavia, vendere casa non arredata è spesso l’opzione più conveniente, perché scevra da diverse complicazioni: fare l’inventario dei mobili, stabilirne il prezzo, contrattarne l’eventuale acquisto con il compratore. Inoltre, se abbiamo scelto gli arredi secondo i nostri gusti e le nostre esigenze, perché disfarcene? 

Vendere casa arredata: preliminare e rogito di compravendita

Se abbiamo deciso di vendere l’arredamento insieme alla casa, dobbiamo tenerne conto anche nel preliminare e nel rogito. I mobili devono essere di nostra proprietà e non soggetti a diritti di terzi. Dobbiamo anche inserire una serie di clausole che specifichino proprietà, costo e condizioni dei pezzi d’arredamento, se e quali mobili siano compresi nel prezzo di vendita, l’obbligo della consegna del mobilio e degli accessori all’acquirente al momento del rogito notarile. Non scordiamoci l’inventario a cui abbiamo accennato sopra, necessario per stilare le clausole che abbiamo elencato.

Vendere la casa non arredata è più semplice, ma tutto dipende dalle tue esigenze e da quelle del compratore. Le parole d’ordine sono sempre buon senso e flessibilità. 

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