20 Settembre 2016, 16:06

“L’innovazione è il motore del mercato”, afferma Mario Breglia, Presidente di Scenari Immobiliari, il Forum che ogni anno si propone di individuare le tendenze dei mercati italiani ed internazionali e di fornire spunti utili alla riflessione, tramite confronti e scambi di opinioni tra personalità di spicco del real estate. L’evento, giunto ormai alla 24° edizione, si è tenuto a Santa Margherita Ligure il 16 e 17 settembre.

“La sola forza in grado di farci uscire dalla crisi economica è l’innovazione – continua Breglia – Questo concetto vale a maggior ragione per il settore immobiliare, ancora troppo legato a tipologie di offerta ormai superate. Siamo entrati in un nuovo mondo, dove il valore di un immobile risiede nella sua capacità di dare reddito. Bisogna lavorare sulla parte fisica degli immobili (impianti, strutture, reti) e su utilizzi capaci di intercettare le nuove domande: dalla locazione breve nel residenziale all’e-commerce, a nuovi modi di lavorare. E sapere che solo gli immobili capaci di dare risultati avranno un valore, gli altri varranno sempre meno”.

Si parla anche di terremoto e ricostruzione. “Una ricostruzione che funga da modello e aiuto per le nuove costruzioni” – spiega Breglia – “I temi del recupero del patrimonio immobiliare italiano e dell’adeguamento funzionale degli edifici alle norme energetiche e sismiche sono essenziali in un Paese in cui più del 90% degli immobili è stato realizzato nel secolo scorso e più della metà, addirittura, nell’’800 e nei secoli precedenti. Il discorso vale sia per gli edifici privati, che, tanto più, per quelli pubblici, scuole, ospedali, centri commerciali, veri e propri collettori di gente”.

Non  si deve parlare di ammodernamento e adeguamento funzionale solo in prossimità di eventi tragici, insomma, ma in maniera fattiva, come risposta a necessità pratiche e, anche, a un cambiamento della domanda e del mercato, che si fa sempre più sofisticato ed esigente. “È chiaro che disporre di un certificato antisismico da agli immobili un certo valore in più rispetto a quelli che non ce l’hanno. Si tratta di processi lenti, perché il patrimonio è enorme. Ma se non si comincia, non si può finire. Si pensi che grazie al piano di incentivi e agevolazioni fiscali lanciato qualche anno fa, circa 10 milioni di immobili sono stati ristrutturati nell’ultimo decennio”.

Le previsioni sul mercato, ancora una volta, non sono rosee: nonostante tassi di interesse molto bassi, maggiore disponibilità delle banche a concedere finanziamenti e prezzi stabili, il settore è ancora stagnante, la crescita stenta a decollare. Ok il commerciale, con l’avvio di nuovi cantieri, grazie soprattutto a investimenti internazionali, per la costruzione di centri commerciali e alberghi, ma nel complesso il mercato immobiliare italiano è ancora ingessato. La crisi è la nuova normalità dunque? “Non ci sono gli elementi per far ripartire le nuove costruzioni – spiega Breglia – Mancano le persone. I flussi migratori da sud si sono ridotti e, allo stesso modo, la mobilità interna da sud a nord , perché oramai la crisi è generalizzata. Per cui le nuove costruzioni sono poche. Abbiamo un prodotto usato ma è un prodotto scadente“.

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