
L’aumento dei tassi di interesse relativo ai mutui ipotecari aventi un tasso variabile è motivo di preoccupazione per molti cittadini, soprattutto per coloro che si trovano in situazioni di difficoltà economiche.
L’aumento dei tassi da parte della Banca Centrale Europea ha inevitabilmente comportato delle conseguenze negative per coloro che avevano richiesto un mutuo al fine di acquistare una casa.
Per attutire i colpi inflitti da questo scenario economico è intervenuta la Legge di Bilancio 2023 (L. 197/2022) che fornisce le condizioni per poter procedere con la rinegoziazione di un mutuo ipotecario stipulato al fine di comprare o ristrutturare la propria abitazione. Ecco che sarà possibile rivedere il mutuo a tasso variabile applicando un tasso fisso ad oggi più conveniente.
Le caratteristiche dei mutui ipotecari oggetto di rinegoziazione
I mutui che potranno essere rivisti ai sensi della Legge di Bilancio devono avere le seguenti caratteristiche:
- Il contratto di mutuo deve essere stipulato prima dell’entrata in vigore del provvedimento (01/01/2023);
- accollo del mutuo prima dell’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023;
- l’importo originario del mutuo non deve essere superiore a 200 mila euro;
- il tasso e la rata devono essere variabili per tutta la durata del contratto di mutuo.
Devono inoltre essere rispettati altri requisiti connessi alle caratteristiche del richiedente:
- al momento in cui viene presentata la domanda di rinegoziazione il richiedente deve possedere un modello ISEE non superiore a 35mila euro;
- non devono sussistere ritardi nel pagamento delle rate del mutuo, a meno che non sia stato sottoscritto un diverso accordo tra le parti.
Rinegoziazione del mutuo: in cosa consiste
In caso di mutamento delle esigenze economiche del mutuatario possono essere apportate delle variazioni ad alcuni elementi che caratterizzano il mutuo oggetto di rinegoziazione.
Si può:
- applicare un tasso annuo nominale fisso al posto del tasso variabile in vigore al momento della sottoscrizione del mutuo originario;
- prolungare il piano di rimborso per la durata non superiore a 5 anni, sempre che al momento della rinegoziazione la residua durata del finanziamento non abbia superato i 25 anni.
Tempi di attivazione della procedura
Si deve tenere ben presente che la procedura di rinegoziazione secondo i termini stabiliti dalla Legge di Bilancio dovrà essere attivata entro il 31 dicembre 2023.
Costi
La rinegoziazione non prevede alcun costo aggiuntivo.
Ciò che deve essere ancora chiarito è se nel rispetto delle condizioni sopra evidenziate l’Istituto di credito sia o meno obbligato ad accettare la rinegoziazione; sul punto si attendono ancora dei maggiori chiarimenti.
Normalmente infatti, qualora si intraprenda la strada della rinegoziazione di un mutuo, occorre tener presente che l’istituto di credito al quale si chiede di intervenire sulle pattuizioni deve dare il proprio consenso. Insomma la banca non è obbligata a ridurre la rata del mutuo o allungarne la durata.
In caso di adesione da parte della banca occorrerà sottoscrivere un nuovo accordo.
I vantaggi della rinegoziazione del mutuo
Dagli elementi fin qui evidenziati si può concludere che la rinegoziazione è una pratica vantaggiosa poiché a titolo gratuito consente di rivedere le condizioni applicate al proprio mutuo originario senza doverne stipulare un altro con estinzione di quello in precedenza sottoscritto. Niente penalità o costi di cancellazione dell’ipoteca, nuova istruttoria, perizia o spese per il notaio.
La legge anche in caso di rinegoziazione mantiene le detrazioni fiscali riconosciute sugli interessi passivi del mutuo ipotecario.
Puoi approfondire ulteriormente il tema della rinegoziazione del mutuo qui.

Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Torino lavoro nel mondo delle assicurazioni. Sono appassionata di libri, cinema e comunicazione e dal 2013 ho iniziato la mia esperienza in continua evoluzione come web writer.