Si parla tanto di rigenerazione urbana, ma di cosa si tratta esattamente? La rigenerazione urbana è “il rimedio al degrado urbano”. Solitamente si usa questo termine per valorizzare aree della città che necessitano di una ventata di aria fresca. Su tutte, centri storici, aree industriali dismesse, vecchi quartieri residenziali e periferie non valorizzate. Ma non si tratta solo di questo
Riqualificazione urbana sostenibile: come avviene la rigenerazione urbana?
L’obiettivo di un’azione di riqualificazione o rigenerazione urbana è agire sul restyling edifici, piazze e giardini.
Fondamentale è anche l’impatto di questi interventi sulla comunità. Per questo motivo, la rigenerazione urbana, o meglio territoriale, deve essere sostenibile e fare ricorso ad una progettazione partecipata, fuori dagli schemi e proiettata al futuro.
Quali sono gli elementi fondamentali per progetti e politiche di rigenerazione urbana?
La progettazione partecipata comporta la ricerca di soluzioni creative a problemi riconosciuti e condivisi scaturite dall’intelligenza collettiva.
La rigenerazione urbana è però possibile solo con amministratori locali lungimiranti e un po’ visionari.
Rigenerazione urbana esempi: Quali sono gli interventi di riqualificazione urbana?
Si possono contare moltissimi esempi diversi di riqualificazione e rigenerazione urbana, in piccole e grande città.
Basti pensare alla città di Milano, che in pochi anni ha completamente cambiato faccia a numerosi quartieri, che in breve tempo sono diventati i più abiti della città.
Il quartiere di Isola, sede del Bosco Verticale, NoLo e Naviglio Martesana sono solo alcuni esempi.
Solitamente, il minimo comune denominatore alla base di questi interventi sono le riforestazioni urbane. Vengono ricreate aree verdi cittadine e orti urbani, tramite parchi, giardini, facciate verdi e terrazzi verdi che nel 50% vive in aree metropolitane.
La presenza di verde nelle città contribuisce al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini. Più aria pulita, meno sole e un sensibile taglio all’inquinamento.
Progetti di riqualificazione urbana: esempi virtuosi in Italia
In Italia abbiamo l’esempio virtuoso di Assisi. Il borgo di San Francesco che sta creando un catasto arboreo e ha eliminato la plastica monouso. Monterotondo sta invece facendo ricorso massivo all’energia solare tramite 13 impianti fotovoltaici e l’impiego di LED al posto di fonti luminose tradizionali.
Segue Casalecchio di Reno, comune “riciclone”, ma anche Chieti e Mantova, che si sono distinte con le loro piste ciclabili.
Inoltre, cresce, soprattutto nel Nord Italia, per ragioni climatiche, l’utilizzo delle case prefabbricate in legno, ecosostenibili.
Progetti di rigenerazione urbana sostenibile: Napoli sotterranea
La città di Napoli presenta uno dei più interessanti progetti di riqualificazione: la Napoli sotterranea.
Si tratta di una zona nascosta della città dove i cittadini si riparavano durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Riemersa in seguito a un incendio, quest’area della città è immediatamente diventata un nuovo polo turistico, molto apprezzato dai napoletani.
Progetto di rigenerazione urbana e riqualificazione: Foresta del Belvedere
Un’altra importante opera di rigenerazione urbana ha luogo nel basso Salento, in una zona chiamata Paduli e comprende 15 comuni non bagnati dal mare. Quest’area, un’ex foresta appartenuta a una famiglia nobile prima del 1860, fu poi restituita ai comuni limitrofi e usata come pascolo o terra da coltivare dai cittadini. Il bosco, chiamato “Foresta del Belvedere”, noto per la sua enorme biodiversità, ha subito ingenti danni a causa del batterio Xylella, con enorme danno sia economico che ambientale.
Entra qui in gioco l’associazione Manu Manu Riforesta, che ha l’obiettivo di ri-piantumare la foresta con la vegetazione originale, per far “guarire” il territorio, facendo rinascere l’agricoltura e il turismo in un’ottica sostenibile.
Programmi di riqualificazione urbana: come riqualificare una città?
Questi interventi mostrano come da un episodio casuale può nascere un’opera di riqualificazione che non è mossa da nostalgia per il passato, ma dalla voglia di abbracciare nuove visioni, sostenibili e proiettate verso il futuro, per prevenire le crisi o affrontarle in modo proattivo. Questi casi non devono rimanere isolati, ma si deve passare ad una rigenerazione, sia urbana che territoriale, che parta dal basso e che sia partecipata, coinvolgendo la cittadinanza.
Riqualificazione e rigenerazione urbana: come trovare i fondi necessari
Per progetti di questo tipo, si ricorre spesso a fundraising e ad associazioni del territorio senza fini di lucro. Per un fundraising che funzioni, l’associazione proponente deve avere grande credibilità e far partecipare attivamente coloro che hanno preso parte alla donazione. Chi dona deve vedere la sua donazione come una forma di investimento.
A tale scopo, la no-profit deve curare la sua comunicazione e la sua immagine sul web e sul territorio, utilizzando micro influencer della zona e intercettare l’interesse di donatori importanti. Aderire a forme di digital marketing non deve distrarre però dai valori, il vero cardine della propria credibilità.
In arte Irriverender, è Architetto di formazione, Docente di ruolo di Tecnologia, Copywriter e Seo Specialist.
Collabora con varie riviste e siti, scrivendo saggi su temi di architettura, domotica, design, real estate e tecnologia dell’abitare.