Potrebbero gli agenti immobiliari semplicemente diventare una categoria obsoleta in futuro? Si tratta di un timore degno di nota. Man mano che i portali immobiliari consolidano sempre più il loro dominio, permettendo non solo gli agenti immobiliari, ma anche a venditori privati di pubblicizzare i propri immobili, è prevedibile intuire come evolverà il futuro del settore immobiliare. Cosa fare per impedire loro di sradicare la necessità del ruolo degli agenti immobiliari nel futuro? Senza concorrenza c’è davvero poco da fare. Nulla impedisce ai grandi portali, che sono aziende e hanno come scopo fondamentale il profitto, di imporre i propri prezzi e le proprie regole. La questione del chi controllerà il mercato immobiliare in futuro dovrebbe preoccupare seriamente gli agenti immobiliari.
Nel Regno Unito e in Australia, i portali immobiliari dominanti sono Zoopla, Rightmove e Realestate.com.au. Zoopla e Rightmove sono entrambe aziende quotate in borsa, al London Stock Exchange, e fanno pagare tariffe molto alte agli agenti immobiliari che utilizzano i loro servizi: in media £ 301 al mese Zoopla e £ 607 Rightmove per l’abbonamento base. La ragione per cui è possibile caricare commissioni così esorbitanti? Semplice, non c’è alcuna concorrenza. O meglio non c’era, perché OnTheMarket.com, online da febbraio 2015, è il primo portale inglese direttamente controllato dagli agenti immobiliari e sta cercando di togliere business ai suoi due giganti rivali, facendo firmare agli agenti che aderiscono al progetto l’opzione ‘one other portal’, un contratto in cui affermano che useranno solo un altro portale, oltre a OnTheMarket. E lo sta facendo con un discreto successo. Per forza di cose, Zoopla e Rightmove perderanno quota di mercato. In Australia i prezzi degli abbonamenti sono ancora più alti. Realestate.com.au ha diversi modelli di pagamento, un annuncio in evidenza costa dai $ 130 ai $ 525 e un listing nell’area premier costa addirittura $ 2790. Ma anche in Australia è arrivato un portale di soli agenti immobiliari: si chiama www.squiiz.com.au, lanciato nell’autunno 2014.
Il problema è semplice e altrettanto semplice è la soluzione. Se pochi portali immobiliari riescono a dominare completamente il mercato, si consente efficacemente loro di fissare il prezzo e le condizioni per la pubblicità digitale. Al fine di garantire che i prezzi siano ragionevoli e che gli agenti immobiliari rimangano una parte necessaria del processo immobiliare si richiede alla categoria di organizzarsi in modo rapido ed efficace.
Web enthusiast, appassionata di viaggi, libri e scrittura. Siciliana d’origine, milanese d’adozione, dopo una laurea in Management presso l’Università Bocconi di Milano, entra a contatto col mondo delle startup e del Prop-tech. Oggi lavora come Consulente di Marketing.
4 Commenti
paolo concilio
articolo lungimirante ma vero
paolo concilio
Sono un agente immobiliare e credo fermamente che il ruolo- lavoro dell’agente immobiliare nelle piccole agenzie, dette botteghe finirà , entro 6/8 anni.rimarranno solo i grandi gruppi che piloteranno il mercato con evoluzioni on line nuove complete e gli agenti saranno solo accompagnatori fiduciari del gruppo.avranno uno stipendio e una percentuale ridottissima stabilita dalla casa madre,questo significa che l’agente puro non ci sarà più.
l’unica difesa che vedo è una grande associazione operativa in società con quote partecipate per capacità singola economica che crei dei portali propri e quindi una forza forte esperta e organizzare con i sistemi più avanzati di comunicazione e trasmissione di immagini non virtuali ma reali la ve4ndita degli immobili degli immobili portafoglio apportato dai singoli soci.
tutto questo prevede una costruzione di una piattaforma comune di lavoro con regole rigide(chi sbaglia espulsione immediata ).
I dettagli sono già custoditi nel mio , cassetto progetti, che investe e si ispira in pratica allo sfruttamento delle masse addette allo stesso tipo di lavoro settore immobiliare e suoi fini accessori apparenti ma indispensabili e necessari per creare una rete forte con banche dati proprie adeguate precise dinamiche per la trasmissione on line completa. Posso solo citare quanto di straordinario hanno realizzato alcune compagnie assicurative che possono applicare tariffe bassissime previ accorgimenti strutturali e incassare premi i pieni per comportamenti bonus,
in altri termini hanno applicato il concetto di sfruttamento buono delle masse aumentando i contratti riducendo i guadagni per unità ,ma con risultati sicuri economici che sfiorano il 100% del
ritorno dell’utile.
Team WikiRe
Buongiorno Chiara,
ha ragione, il lavoro dell’agente immobiliare non si riduce alla pubblicità online. Ma i grandi portali, di fatto, si propongono come marketplace per ‘comprare e vendere casa’, e in questo modo agevolano la disintermediazione (come è successo qualche anno fa per le agenzie di viaggio, rimpiazzate da internet) e impongono tariffe per gli abbonamenti sempre più esorbitanti, erodendo di fatto la marginalità dell’agenzia.
Questo articolo è un estratto di un articolo più lungo, pubblicato da un magazine internazionale di settore, può leggerlo qui: http://www.propertyprofessional.co.za/property-portals-south-africa/
Noi di WikiCasa.it siamo dalla parte degli agenti immobiliari, che prima prenderanno coscienza della realtà dei fatti, prima metteranno in atto soluzioni opportune per evitare un declino della categoria.
Il team di WikiRe
Chiara
Che significato ha questo articolo? Non sono certo i portali web a determinare la necessità dell’esistenza dell’attività di intermediazione (v. Potrebbero gli agenti immobiliari semplicemente diventare una categoria obsoleta in futuro?). La pubblicazione degli annunci on line rappresenta solo una minima parte dei servizi che un agente immobiliare può e deve offrire ai clienti. Affidarsi solo alla pubblicità on line non porterebbe certo a risultati apprezzabili.