Circa 4 anni fa nasceva Homepal: un marketplace tra privati. Oggi, passando attraverso varie evoluzioni per meglio adattarsi al mercato, Homepal da piattaforma C2C (o peer-to-peer) pura, ha rivalutato e reintrodotto – seppur in modo innovativo – la figura dell’intermediario, configurandosi di fatto come un’agenzia immobiliare online.
Abbiamo fatto 4 chiacchiere con il founder Andrea Lacalamita, che ci ha riassunto il percorso di business – a volte tortuoso – intrapreso da Homepal per affermarsi sul mercato, tra obiettivi sfidanti ed episodi non sempre piacevoli (come l’esposto da parte delle associazioni di categoria), con qualche considerazione finale sull’evoluzione del mercato dell’intermediazione immobiliare in Italia.
L’evoluzione del modello di business: i motivi che hanno spinto Homepal a riconsiderare la figura dell’intermediario
“L’idea iniziale di Homepal, spiega Andrea, era quella di permettere ai privati di pubblicare i propri annunci, pubblicizzarli e concludere transazioni di compravendita o di affitto all’interno della piattaforma, offrendo una serie di servizi base (pubblicità, calendario per la presa appuntamenti e informazioni su come gestire compromesso e vendita, in termini di documenti e materiali necessari) in cambio di una fee estremamente contenuta”.
“Popolare un marketplace – continua – è un’impresa davvero sfidante e chi è del settore lo sa bene. Tuttavia, il fatto di esserci presentati con un posizionamento spiccatamente diverso rispetto ad altre realtà di settore ci ha permesso di partire con volumi interessanti. Detto questo, far decollare il progetto non è stato semplice: continuavano a verificarsi alcune cose spiacevoli che ci hanno spinto ad una riflessione. In primis, i clienti che fissavano un appuntamento che effettivamente non veniva rispettato dal privato inserzionista incolpavano Homepal dell’accaduto, percependo la cosa come un disservizio imputabile alla piattaforma. In secondo luogo, chi poi era interessato ad acquistar casa chiedeva alla piattaforma supporto nella chiusura della transazione ( proposta d’acquisto, contratto preliminare), oppure – ma si tratta di una minima parte – ci bypassava (il famoso fenomeno dello ‘scavalco’)”.
“Queste reazioni – prosegue – ci hanno spinto a rivedere il nostro modello e ci hanno fatto muovere da un’area di marketplace puro – completamente digital, per intenderci – ad un operatore ibrido che pur mantenendo l’approccio digitale si mette al fianco del cliente per supportarlo. È stato un processo graduale. Col tempo abbiamo inserito dei servizi aggiuntivi. Siamo partiti con la conferma degli appuntamenti da parte del nostro call center, in modo tale che se un venditore/locatario per una qualsiasi ragione latitasse o tardasse nel rispondere al cliente interessato, sarebbe prontamente arrivato l’intervento del nostro call center per facilitare la presa di appuntamento. Successivamente ci siamo addentrati sempre più nella gestione diretta della transazione. A questo punto ci siamo resi conto che il nostro progetto si stava di fatto trasformando in una forma di intermediazione rivisitata: un’agenzia immobiliare online”.
Homepal e le altre agenzie immobiliari online: quali differenze
Homepal continua comunque a mantenere un modello differente rispetto a quello di altre agenzie immobiliari online/low-cost. Il modello, infatti, non prevede la presenza fisica dell’agente immobiliare e quindi il presidio del territorio tramite una rete, ma solo agenti immobiliari che lavorano da remoto. “Il fatto di non avere una rete fisica – ci spiega Andrea – consente di essere presenti su tutto il territorio italiano, mentre tendenzialmente i nostri concorrenti sono concentrati su poche grandi città (Milano, Roma, Torino, …)”.
E aggiunge: “Sicuramente ci differenziamo, poi, per il numero degli annunci pubblicati. Essendo partiti prima dei nostri concorrenti ne abbiamo molti di più: circa 70mila ad oggi, mentre le altre agenzie immobiliari online si attestano su numeri inferiori”.
Il business model Homepal prevede due livelli di servizio: il servizio standard, che ha un costo di 49 euro, e prevede funzionalità di base: pubblicazione dell’annuncio, supporto del Servizio Clienti per la presa di appuntamenti (mentre è il venditore stesso a gestire le visite), e, post-visita, negoziazione e gestione della documentazione per preliminare di compravendita e la registrazione del contratto; e il servizio ‘Venduto Garantito’. Quest’ultimo è un servizio più sofisticato che ha un costo di 690 euro e include: valutazione dell’immobile, servizio fotografico professionale e stesura dell’annuncio, pubblicità su canali preferenziali e assistenza continua. Venduto Garantito promette di vender casa in 45 giorni, o di essere rimborsati dell’intera cifra.
Lato acquirente, invece, Homepal prevede un costo solo nel caso in cui la transazione va in porto: 390 euro per l’affitto e una commissione dell’1,5% per la vendita, con un minimo di 990€ ed un massimo di 6000€, soltanto dopo l’accettazione dell’offerta da parte del proprietario.
Homepal: volumi di transazioni e obiettivi futuri
“Per il 2020 ci siamo posti degli obiettivi sfidanti, spiega Andrea: 5,5milioni di fatturato e superare le 1200 transazioni. I dati sono a nostro favore perché all’inizio di febbraio abbiamo chiuso già 76 transazioni”. E aggiunge: “Per la congiuntura determinata dal Coronavirus ci stiamo attrezzando. Abbiamo lanciato da poco una novità: la video-visita in cui il proprietario mostra la propria casa all’acquirente direttamente dal proprio smartphone attraverso un nostro sistema di conference call. Si tratta di una novità importante che consente all’acquirente potenzialmente interessato ad x proprietà di effettuare un pre-screening e concentrare poi le visite sulla cerchia ristretta di proprietà che gli interessano davvero”.
Agenzie immobiliari online ed associazioni di categoria
Nell’estate del 2019 la Consulta Interassociativa Nazionale dell’Intermediazione Fimaa, Fiaip e Anama, aveva rivolto un esposto ad Homepal (per esercizio abusivo della professione, ndr), ma da allora i toni tra l’azienda e le 3 associazioni di categoria sembrerebbero essersi calmati. Lacalamita commenta così: “Ritengo che ci sia stata fin dall’inizio una grande incomprensione con le associazioni di categoria, un misunderstanding che è sfociato poi negli esposti di ottobre 2018. Progetti come il nostro stanno solo tentando di migliorare e semplificare il processo, come da sempre fanno sul mercato tutti gli operatori innovativi. La strada dell’intermediazione immobiliare va verso la direzione delle agenzie online e l’evoluzione digitale non va temuta o combattuta, ma semplicemente indirizzata con regole che incoraggino la trasparenza e l’efficienza del mercato. Homepal è in primis una piattaforma con un modello innovativo e del potenziale e sarebbe intelligente sfruttarla in un’ottica collaborativa. Qualche anno fa anche il settore bancario ha attraversato una trasformazione digitale ma con una contaminazione diversa tra corporate e startup: le prime hanno agito in maniera furba facendo innovation by acquisition e incorporando le seconde”.
Web enthusiast, appassionata di viaggi, libri e scrittura. Siciliana d’origine, milanese d’adozione, dopo una laurea in Management presso l’Università Bocconi di Milano, entra a contatto col mondo delle startup e del Prop-tech. Oggi lavora come Consulente di Marketing.
2 Commenti
Tina
Concordo col collega Ferraro.
Homepal sta mangiando sul piatto dove ha sputato.
E continua ad agire con poca professionalità
Massimo Ferraro
Buon giorno, la realtà è che eravate partiti denigrando l’intermediazione e le Agenzie immobiliari, esercitando di fatto in maniera abusiva la professione come è stato provato. Poi siete passati a fare il lavoro di chi criticavate. Bella coerenza la vostra. Mi auguro non la usiate coi vostri clienti allo stesso modo.