13 Luglio 2023, 11:39

Il Bonus matrimonio 2023, inteso come il contributo volto a coprire le spese sostenute per la celebrazione del matrimonio viene esteso, dopo le numerose polemiche scatenate dalla misura, anche a favore di chi sceglie il rito civile al posto di quello religioso.

I dati Istat dicono che il numero dei matrimoni risulta in caro negli ultimi anni. Certamente, oltre al frangente della pandemia, hanno influito i problemi economici sempre più diffusi tra i giovani.

Come misura di contenimento di questo fenomeno il governo ha introdotto tale agevolazione e per dare maggiore spinta al matrimonio, il bonus è stato esteso anche a chi, per motivi religiosi o altro, non intende convolare a nozze davanti all’altare.

Vediamo di cosa si tratta e quali sono le spese che il bonus matrimonio è destinato a coprire.

Che cos’è il bonus matrimonio 2023

In un periodo in cui molti versano in una condizione di difficoltà economica, il matrimonio può rivelarsi un evento non alla portata di tutti considerate le ingenti spese che si devono sostenere per mettere su casa e per organizzare la cerimonia.

Ecco che, in presenza di alcuni requisiti, per le giovani coppie sarà possibile beneficiare di un contributo fino a 20.000 euro.

Requisiti per accedere al bonus matrimonio 2023

Qualora chi intende sposarsi voglia beneficiare del bonus matrimoni deve possedere i seguenti requisiti:

  • avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni d’età. Non sono ammessi dunque coloro che hanno già compiuto i 36 anni;
  • possedere dei requisiti di reddito: il limite ISEE riferito ai redditi dichiarati per il 31 dicembre 2022 deve essere inferiore a 23.000 euro complessivi per la coppia e a 11.500 a persona;
  • le nozze devono essere celebrate in Italia;
  • essere in possesso della cittadinanza italiana da un minimo di 10 anni.

A quanto ammonta il bonus matrimonio?

Il bonus matrimonio viene erogato sotto forma di contributo economico ed è pari al 20% delle spese sostenute entro il limite massimo di 20.000 euro.

Bonus matrimoni: quali sono le spese rimborsabili

Appurato che il bonus matrimonio viene esteso anche a coloro che non hanno optato per il rito in chiesa, occorre soffermarsi su quelle che sono le spese che potranno essere rimborsate.

Non si tratta di un contributo a fondo perduto. Vi è il rimborso effettivo delle spese sostenute nella misura del 20%, tenuto conto del limite massimo di spesa pari a 20.000 euro.

È bene chiarire che non tutte le spese sostenute connesse al matrimonio potranno essere recuperate. Ecco le spese che possono rientrare nel bonus:

  • stampa delle partecipazioni di nozze;
  • abiti e accessori;
  • acconciature e trucco;
  • bomboniere;
  • addobbi floreali;
  • auto per gli sposi;
  • ristorazione;
  • affitto della location;
  • fotografo;
  • wedding planner;
  • fedi nuziali;
  • animazione per bambini;
  • musica e intrattenimento;
  • viaggio di nozze.

Per ciò che riguarda il catering, la ristorazione e il viaggio di nozze è previsto un limite massimo pari a 700 euro.

Per poter ottenere il bonus matrimonio è necessario fornire un’adeguata documentazione in ordine alle spese che sono state sostenute mediante le fatture di avvenuto pagamento. I documenti da conservare dovranno dimostrare pertanto che il matrimonio è stato effettivamente celebrato.

Per quanto concerne i documenti, è bene che le coppie siano a conoscenza del fatto che si potranno presentare soltanto 5 fatture.

Per quanto concerne le modalità di richiesta del bonus matrimonio non ci sono notizie ufficiali e dunque occorrerà attendere per avere informazioni ulteriori.


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