Che cos’è l’autorizzazione paesaggistica?
L’autorizzazione paesaggistica è un provvedimento amministrativo necessario nel momento in cui deve essere effettuato un intervento che coinvolge un’area sottoposta a tutela paesaggistica. In tali casi, si rende necessario un maggior livello di controllo qualora si inizi un intervento edilizio che potrebbe comportare delle modifiche allo stato dei luoghi o agli immobili esistenti. La presenza di un vincolo di tutela rende necessario l’avvio di un procedimento autorizzativo.
La sua funzione è quella di assicurare la conformità dell’intervento alla normativa in materia in una zona nella quale è preminente la tutela dell’interesse paesaggistico.
A tal fine, ai sensi degli articoli 146 e 149 dlgs 42/2004 è previsto un modulo apposito per la richiesta di autorizzazione paesaggistica ordinaria.
L’autorizzazione paesaggistica è obbligatoria?
L’autorizzazione paesaggistica è un atto che ci si deve procurare prima di fare richiesta di permesso di costruire o prima dell’ottenimento di un titolo abilitativo. In sostanza le opere non possono essere intraprese se non vi è l’autorizzazione paesaggistica.
Le aree coinvolte per le quali è necessario il provvedimento amministrativo sono individuate dall’articolo 142 del dlgs 42/2004 comma 1.
Ricordiamo che è stato introdotto un procedimento per ottenere un’autorizzazione semplificata, quando le opere da porre in essere sono di lieve entità. Con l’allegato B di cui al dpr 31/2017 vengono identificati 42 interventi per i quali si potrà procedere in modalità semplificata.
Quando l’autorizzazione non è necessaria
Se l’autorizzazione semplificata costituisce un’eccezione all’autorizzazione ordinaria, occorre evidenziare anche che ci sono dei casi in cui non occorre alcun tipo di autorizzazione. Questo succede quando si devono eseguire lavori di manutenzione ordinaria o straordinaria, opere di consolidamento o di restauro non comportano alcuna variazione dell’aspetto degli edifici. L’allegato A individua i 31 interventi che non richiedono un procedimento autorizzativo.
Validità dell’autorizzazione paesaggistica
L’autorizzazione paesaggistica, una volta ottenuta, ha un’efficacia per un periodo di 5 anni.
Allo scadere di detto lasso di tempo, in riferimento ai lavori in questione, sarà necessaria una nuova autorizzazione. I lavori che hanno avuto inizio potranno essere conclusi entro e non oltre l’anno successivo rispetto alla scadenza dell’autorizzazione.
Quali sono le fasi del procedimento
Per ottenere l’autorizzazione paesaggistica occorre tenere presente alcuni step. Si tratta di:
- Presentazione dell’istanza da parte del soggetto interessato ad ottenere l’autorizzazione paesaggistica;
- esame dell’istanza e dell’allegata documentazione da parte dell’amministrazione, al fine di appurarne la completezza. In mancanza saranno richieste le opportune integrazioni;
- comunicazione della documentazione da parte dell’amministrazione alla Sopraintendenza entro il termine di 40 giorni. Di tale trasmissione occorrerà dare notizia al soggetto richiedente;
- Parere della Sopraintendenza che verrà inoltrato all’amministrazione entro 45 giorni.
- Comunicazione del preavviso di eventuale parere negativo ai soggetti interessati.
L’amministrazione, entro 20 giorni dalla ricezione del parere della Sopraintendenza, rilascerà l’autorizzazione o la negherà.
Documenti da allegare all’istanza
Nel momento in chi si fa richiesta di autorizzazione paesaggistica all’istanza occorre allegare i seguenti documenti: progetto dell’opera, documentazione che consente di accertare il rispetto dell’interesse paesaggistico, comprensiva di relazione redatta da un professionista abilitato. Senza tale relazione il procedimento avviato verrà annullato.
Che succede se il parere della Sopraintendenza arriva in ritardo?
Qualora la Sopraintendenza abbia espresso un parere negativo in ritardo rispetto al termine stabilito di 45 giorni (previsto dall’articolo 146 del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al D.lgs 42/2004), il Comune avrà diritto a non prenderlo in considerazione. Il Comune potrà quindi rilasciare l’autorizzazione paesaggistica e consentire l’avvio dei lavori.
È quanto stabilito dal Consiglio di Stato con sentenza n.2487/2023 secondo la quale il parere giunto in ritardo è valido ma non è vincolante per il Comune interessato.
Una volta rilasciata l’autorizzazione, il Comune potrà successivamente adeguarsi al parere tardivo espresso dalla Sopraintendenza. In tal caso, dovrebbe procedere con l’annullamento in autotutela dell’autorizzazione paesaggistica motivando tale scelta con una ragione di interesse pubblico.
Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Torino lavoro nel mondo delle assicurazioni. Sono appassionata di libri, cinema e comunicazione e dal 2013 ho iniziato la mia esperienza in continua evoluzione come web writer.