20 Giugno 2023, 12:51

Con la conversione in legge del Decreto Cessioni (DL 11/2023), pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 85 dell’11 aprile, sono state previste numerose novità in materia di Bonus edilizi. Si segnalano, in particolare, quelle relative alla cessione dei crediti d’imposta connessi all’esecuzione dei lavori edilizi rientranti nelle agevolazioni fiscali previste dallo Stato.

Il provvedimento ha lo scopo di ridurre il peso sulle casse dello Stato connesso all’opzione alternativa alla detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi da parte del contribuente.

Il decreto Cessioni, a far data dall’11 febbraio scorso, ha infatti bloccato lo strumento della cessione del credito (così come dello sconto in fattura) del quale, a partire dal Decreto rilancio del 2020 si era fatto ampio uso.

Si ricorda che è stato proprio quest’ultimo a prevedere, al posto del rimborso fiscale nella dichiarazione dei redditi:

  • lo sconto in fattura, ovvero il corrispettivo anticipato dal fornitore del servizio, fino a un importo massimo pari al prezzo dovuto per i lavori, con possibilità da parte di quest’ultimo di recuperare la somma sotto forma di credito d’imposta;
  • la cessione del credito di imposta pari alla detrazione fiscale di cui il contribuente avrebbe diritto.

Decreto Cessioni: quali sono gli obiettivi

Il Decreto Blocca Cessioni rivede in maniera totale le regole relative allo sconto in fattura e alla cessione del credito così come introdotte dal Decreto Rilancio.

Di seguito riepiloghiamo gli obiettivi del Decreto Cessioni:

  • contrastare le frodi nel settore edilizio conseguenza di comportamenti illeciti legati all’uso di sconto in fattura e cessione del credito;
  • evitare indebitamenti della Pubblica Amministrazione attraverso il divieto imposto alle PA di acquistare dei crediti di imposta;
  • responsabilità solidale dei cessionari nel caso in cui la cessione sia consentita.

Deroghe al Decreto Cessioni

Al divieto imposto dal Governo di procedere con le cessioni del credito sono state previste delle eccezioni. Vi è ancora dunque, in alcune fattispecie, la possibilità di salvare il meccanismo alternativo alla detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi. Cessione del credito e sconto in fattura continuano a essere possibili in caso di:

  • interventi finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche (con detrazione pari al 75%);
  • interventi eseguiti dagli istituti per le case popolari (Iacp);
  • interventi delle Onlus e terzo settore;
  • lavori su immobili colpiti da eventi sismici verificatisi a far data dal 1° aprile 2009 o colpiti a partire dal 15 settembre 2022 da eventi metereologici (Regione Marche).

Possibile anche l’utilizzo di sconto in fattura e cessione del credito in caso di interventi in edilizia libera che siano oggetto di bonus edilizi minori (diversi cioè dal Superbonus) a condizione che a partire dal 16 febbraio 2023:

  • siano stati effettuati i pagamenti;
  • siano stati stipulati accordi vincolanti tra le parti per la fornitura dei beni che devono essere installati.

Superbonus: quando è ancora ammessa la cessione del credito

Se in linea generale a far data dallo scorso 17 febbraio non si può più fruire dello sconto in fattura o della cessione del credito per nuovi interventi, vi sono comunque in riferimento al Superbonus delle situazioni in cui è ancora consentito di avvalersi dello strumento alternativo alla detrazione in sede di dichiarazione dei redditi.

Si tratta di interventi:

  • non eseguiti su condomini per i quali in data antecedente al 17 febbraio sia stata presentata la CILAS;
  • eseguiti su condomini per i quali sia stata effettuata la delibera assembleare in ordine all’esecuzione dei lavori e sia stata presentata la CILAS sempre prima del 17 febbraio 2023;
  • che comportano demolizione e ricostruzione del fabbricato per i quali in data anteriore al 17 febbraio sia stata presentata la richiesta di acquisizione del titolo abilitativo.

Gli effetti del Decreto Cessioni

Cosa ha causato lo stop del Governo alla possibilità di accedere all’opzione di cessione del credito e sconto in fattura?

Il fermo di molti cantieri che erano già stati avviati ha determinato una situazione di stallo e conseguenze fortemente negative per le imprese edili.

Sulla base delle stime dell’Ance (associazione nazionale costruttori) i crediti di imposta che sono stati bloccati ammontano a circa 15 miliardi di euro.

Cosa possono fare le banche?

Le banche che siano cessionari di crediti di imposta per lavori legati al Superbonus, al fine di far fronte alla situazione che si è venuta a creare, possono scambiare i crediti con Buoni del tesoro poliennali, aventi scadenza non inferiore a 10 anni. Tale sottoscrizione deve essere riferita a interventi effettuati sino all’anno 2022 ed esclusivamente nel limite del 10% della quota annuale che eccede i crediti di imposta che sono già stati utilizzati in compensazione. Il cessionario inoltre deve aver esaurito la propria capienza fiscale nello stesso anno.

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