27 Settembre 2017, 18:28

Il ritorno alla natura, alla semplicità, al basico e alle tonalità neutre che dialogano con forme semplici e sinuose, reali e – pertanto – imperfette. Arriva dalla tradizione estetica giapponese, una delle maggiori tendenze dell’anno: il Wabi-Sabi. Una bellezza essenziale, funzionale, senza suppellettili, né fronzoli.

“Laddove c’è la perfezione non ci sono storie da raccontare” dice lo scrittore Ben Okri. E Il wabi-sabi, nella filosofia giapponese, insegna proprio ad esercitare il distacco dall’idea di perfezione assoluta, per riscoprire la bellezza di una creazione intuitiva e spontanea, forse incompleta ma sicuramente ricca di originalità.

Nel design di interni tutto questo si traduce in è un ritorno all’essenza dell’oggetto, con l’utilizzo di materiali grezzi e legati a doppio filo alla terra, come ceramica e terracotta. La perfezione imperfetta che crea vasi e ciotole dai colori materici ed essenziali. Perfetti per completare i mobili in legno.

Arredi e accessori sono asimmetrici e irregolari. Sensibilità e attenzione sono requisiti fondamentali per cogliere la perfezione ideale che è raccontata proprio dall’imperfezione materica dell’aspetto “non finito”.

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