28 Luglio 2023, 11:09

Il Piano casa Sardegna rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2023.

Esso prevede, in determinate zone urbanistiche e per ciascuna unità immobiliare, un ampliamento volumetrico degli edifici. Il limite previsto è una percentuale massima pari al 30% del volume urbanistico preesistente, fino ad un valore limite di 180 metri cubi.

Da segnalare tuttavia, come vedremo meglio più avanti, che di recente la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità dell’ampliamento degli immobili che sono stati condonati, delle deroghe al piano paesaggistico e della tolleranza edilizia pari al 5%.

Vediamo come funziona il Piano casa Sardegna, tenuto conto delle diverse zone urbanistiche.

Piano Casa Sardegna: gli ampliamenti volumetrici

Considerate le differenti zone urbanistiche possiamo evidenziare delle regole diverse di ampliamento volumetrico:

Zona urbanistica A relativa ai centri storici: consentito effettuare ampliamento volumetrico solo negli edifici che non presentano significative tracce storiche. L’ampliamento consentito è pari a un massimo del 20% del volume, fino a 70 metri cubi.

Zona urbanistica B relativa ai tessuti urbani consolidati e C relativa a espansioni urbane: concesso un ampliamento volumetrico per un massimo pari al 30% del volume urbanistico esistente, fino a un massimo di 120 metri cubi per ciascuna unità immobiliare. In caso, ad esempio, di interventi che comportino un miglioramento energetico è consentito un ulteriore aumento volumetrico del 5%.

Zona urbanistica D, ovvero insediamenti produttivi con destinazione industriale o artigianale: consentito un ampliamento volumetrico solo se connesso alla destinazione industriale o artigianale, per un massimo pari al 25% per ciascuna unità immobiliare.

Zona urbanistica D avente destinazione commerciale e G ovvero servizi generali: previsto un possibile ampliamento volumetrico per ciascuna unità immobiliare fino a un massimo del 20% per non oltre 400 metri cubi.

Zona urbanistica E concernente usi agricoli: ampliamento volumetrico dei fabbricati consentito è pari al 30% fino a 120 metri cubi. Il tutto oltre la fascia di 1.000 metri dalla linea di battigia che sono ridotti a 300 metri nelle isole minori.

Quando si procede con demolizioni e successive ricostruzioni viene concesso un premio di cubatura che arriva al 30% con possibile aumento pari al 40% qualora i lavori comportino la delocalizzazione oltre la fascia costiera.

Piano Casa Sardegna, illegittimo l’ampliamento degli immobili condonati

Con la sentenza n.24/2022, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di:

  • deroghe al piano paesaggistico;
  • ampliamento degli immobili condonati;
  • tolleranza edilizia del 5%.

A seguito della pronuncia in oggetto, si sono resi necessari dei chiarimenti urgenti su quelli che sono i procedimenti in corso.

La sentenza della Corte Costituzionale ha bocciato in parte il Piano Casa Sardegna poiché ha colpito la legge regionale 1/2021, che stabiliva la proroga del Piano casa portando la scadenza al 31 dicembre 2023.

È stata considerata incostituzionale la possibilità prevista dalla legge regionale di conteggiare i volumi che sono stati oggetto di condono nell’ambito del volume da ampliare tramite il Piano casa. Vi sarebbe la violazione della norma che vieta di tenere conto degli abusi edilizi ai fini della fruizione dei premi volumetrici.

Piano casa Sardegna: illegittima la tolleranza costruttiva del 5%

La Corte Costituzionale ha ritenuto inammissibile la tolleranza costruttiva del 5% poiché la normativa edilizia statale prevede un massimo del 2%. La decisione è motivata dalla necessità di creare una situazione di uniformità sul territorio nazionale. Non sono ammesse deroghe sul punto neanche da parte di leggi approvate da Regioni a statuto speciale.

Piano casa Sardegna: illegittimità delle deroghe al piano paesaggistico

Bocciata dalla Corte Costituzionale la proroga della validità dei permessi di costruire volta a consentire l’edificazione non iniziata o interrotta delle zone aventi destinazione agricola.

Si riscontra una violazione della normativa statale da parte del Piano casa Sardegna che vieta l’edificazione delle zone agricole.

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