I recenti episodi in Emilia Romagna e Lombardia, con alluvioni e nubifragi, invitano a riflettere sulla messa in sicurezza dei nostri territori dal rischio del dissesto idrogeologico.
Dissesto idrogeologico: cos’è
Fanno parte del dissesto idrogeologico quei fenomeni in cui il suolo è compromesso tramite erosioni, alluvioni e frane. Questi avvenimenti hanno ripercussioni sui centri abitati, ed è per questo che vanno prese importanti contromisure per affrontarli al meglio.
Gli effetti del dissesto idrogeologico rischiano di compromettere:
- la vita umana in sicurezza;
- i settori produttivi: agricoltura, allevamento, industria;
- il turismo e la tutela dei beni artistici e archeologici;
- l’equilibrio dell’ecosistema, della flora e della fauna.
Dissesto idrogeologico in Italia: cementificazioni e deforestazioni irresponsabili
L’Italia è una nazione particolarmente colpita da fenomeni di dissesto idrogeologico, per via della morfologia del suo territorio. Due terzi delle frane registrate in Europa vedono infatti come vittima il nostro Paese. Ogni episodio che causa dissesto idrogeologico si porta dietro danni ambientali e ingenti spese. In questi episodi, si ha una degradazione del suolo, il quale viene eroso dall’acqua.
I territori colpiti da questo tipo di dissesto sono predisposti per ragioni naturali (ad esempio per la presenza di bacini d’acqua) o lo sono diventati a causa di un’antropizzazione irresponsabile e poco attenta alle conseguenze, che comprende cementificazioni e deforestazioni.
Non aiuta il fatto che in Italia si è costruito, a volte anche abusivamente, su terreni non idonei. Inoltre, non è di aiuto il cambiamento climatico, che aumenta notevolmente i rischi di disastri idrogeologici.
Frane alluvioni e smottamenti in italia: un approccio che prevede azioni preventive
Per controllare il rischio di dissesto idrogeologico si possono mettere in atto operazioni di previsione, prevenzione e mitigazione degli effetti del fenomeno.
A tale scopo, il PNRR prevede la realizzazione di un sistema di monitoraggio e previsione dei rischi dal valore di 2,5 miliardi di euro.
La pianificazione di interventi di gestione, cura e manutenzione del territorio possono rivelarsi molto utili. Inoltre, sarebbe opportuno monitorare sia le condizioni dei terreni, sia i dati microclimatici, facendo contemporaneamente opera di sensibilizzazione.
Deve cambiare l’approccio: oggi si opera soprattutto in fase di emergenza, ma si dovrebbero prevedere opere di ristrutturazione dei corsi d’acqua, di stabilizzazione di terreni in pendenza e di rimboschimento.
Dissesto idrogeologico: come costruire in un modo responsabile
Le nuove costruzioni devono tenere presenti le caratteristiche del suolo e utilizzare tecnologie strutturali adeguate.
Anche l’urbanistica deve essere pensata in modo da fare prevenzione: rispetto alle acque meteoriche, le nostre città, così fortemente cementificate, non riescono a gestire grandi flussi, ed è per questo che bisognerebbe ripristinare estese aree di verde urbano, in tandem con l’adozione di pavimentazioni drenanti e permeabili, che assorbono l’acqua piovana e lasciano respirare il suolo senza perdere le loro qualità e prestazioni, ad esempio tramite l’uso di materiali geotessili.
Per scegliere quale pavimento drenante utilizzare è necessario conoscere approfonditamente le caratteristiche del terreno in modo da scegliere il prodotto con le prestazioni più adatte.
Solo un approccio diverso, sia architettonico che urbanistico, può portare a città ed edifici pronti ad affrontare disastri climatici, e parallelamente più ecologici, verdi e sostenibili.
In arte Irriverender, è Architetto di formazione, Docente di ruolo di Tecnologia, Copywriter e Seo Specialist.
Collabora con varie riviste e siti, scrivendo saggi su temi di architettura, domotica, design, real estate e tecnologia dell’abitare.