
I centri urbani, sempre più inquinati e congestionati, sono in pericolo, e per salvarli è necessario passare ad una mobilità sostenibile.
Chiaramente muoversi a piedi o in bicicletta sarebbe la modalità migliore. Tuttavia, anche chi utilizza monopattini, bici, scooter e auto elettriche dà il suo contributo per prolungare la vita in salute del nostro Pianeta. Altre soluzioni efficaci sono utilizzare il più possibile il servizio di trasporto pubblico e i sistemi di sharing.
Mobilità sostenibile: cos’è
Il concetto di mobilità sostenibile è legato al concetto di mobilità integrata, che prevede strade e autostrade connesse (smart road) dai piccoli ai grandi centri urbani.
I principali modi di spostarsi in modo sostenibile sono i seguenti:
- Mobilità dolce (a piedi);
- Bicicletta (tradizionale o elettrica);
- Micromobilità (monopattini, segway, hoverboard);
- Mezzi pubblici;
- Car sharing, Car pooling e condivisione di altri veicoli (come ad esempio scooter).
Si tratta di modi di spostarsi coerenti con il concetto di sostenibilità territoriale, allo scopo di salvaguardare l’ambiente e risparmiare energia.
Mobilità sostenibile: i vantaggi
Scegliere mezzi di trasporto sostenibili ha numerosi vantaggi:
- miglioramento della salute;
- riduzione dei costi;
- riduzione dell’inquinamento;
- sensibile diminuzione di traffico e incidenti stradali;
- valorizzazione del verde pubblico;
- maggiori interazioni sociali.
Anche i cittadini sono ormai coscienti di questi vantaggi: alcune abitudini stanno pian piano cambiando e c’è molta più consapevolezza riguardo all’impatto ambientale. Possedere un’auto non è più uno status symbol, e camminare a piedi o muoversi in bici sono sempre più sinonimo di cura al benessere fisico.
Investimenti per la mobilità sostenibile: le eccellenze in Europa e in Italia
Il Consiglio Europeo, nel 2006, ha definito che l’obiettivo della mobilità sostenibile è garantire che i sistemi di trasporto corrispondano ai bisogni economici, sociali e ambientali della società.
Secondo l’Urban Mobility Readiness (UMR) Index, rapporto annuale dell’Oliver Wyman Forum e dall’Università della California, Berkeley, le città con una mobilità più sostenibile sono San Francisco, Stoccolma, Helsinki, Singapore e Zurigo.
La prima città italiana a comparire nell’elenco è Milano, ma si classifica solo al 31esimo posto.
I criteri di valutazione sono 3:
- Prestazioni e resilienza
- Visione e leadership
- Servizio e inclusione.
Milano non è l’unica eccellenza: anche alcuni centri di piccole e medie dimensioni hanno cercato di impegnarsi nella mobilità sostenibile. Spicca Busto Arsizio, in provincia di Varese, che si sta attivando per la mobilità elettrica e condivisa.
Mobilità sostenibile in Italia
In Italia, dal 2000 esiste una legge che introduce i Piani Urbani di Mobilità Sostenibile (Pums), obbligatori dal 2017 per i centri urbani sopra i 100.000 abitanti. I Pums cercano di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità tramite azioni concrete relative allo sviluppo della mobilità urbana e territoriale, come ad esempio l’avvio di piattaforme digitali di sharing mobility.
La Regione Lombardia propone un vademecum che comprende questi punti:
- Scegliere la mobilità dolce e condivisa, muovendosi in bicicletta e a piedi per tragitti brevi, con i mezzi pubblici e facendo ricorso a servizi di sharing per tragitti più lunghi.
- Se si utilizza l’auto, fare regolari check up e mantenere una velocità moderata.
- Acquistare veicoli euro 6 o euro 5, e motocicli e ciclomotori a 4 tempi.
Il report “Il futuro della mobilità urbana sostenibile. Come ci muoveremo nel 2035?” del Politecnico di Milano delinea due direzioni principali per il prossimo futuro: il passaggio dalle auto di proprietà ai servizi di sharing e un trasporto pubblico più smart e multimodale.
Mobilità sostenibile: progetti da prendere ad esempio
Alcune start up e aziende all’estero propongono iniziative e nuove possibilità di mobilità sostenibile che dovrebbero essere d’ispirazione:
- L’israeliana Autofleet ha creato la piattaforma Vehicle as a Service
- In Germania, Chargery fornisce flotte urbane condivise alimentate a elettricità e MotionTag fornisce informazioni sull’utilizzo dei servizi di trasporto tramite dei sensori.
- In Francia, Pony è un servizio di micromobilità che fornisce monopattini e bici elettriche
- La lussemburghese UFT si occupa di software che agevolano l’adeguamento dell’offerta di trasporti statali e privati alla domanda.
- In Gran Bretagna, Humanising Autonomy usa l’intelligenza artificiale per la sicurezza dei veicoli.
- In Portogallo, AddVolt elettrizza le unità di refrigerazione dei veicoli per una mobilità silenziosa e pulita.
Mobilità sostenibile e piste ciclabili: conclusioni
La mobilità green non significa soltanto ridurre le emissioni di anidride carbonica. L’obiettivo è infatti quello di introdurre un nuovo modello di mobilità integrata sempre più efficiente.
Quello della smart mobility è un tema complesso, legato alla tecnologia delle infrastrutture: reti di ricarica, segnaletica e parcheggi.
Per avere bassi tassi di motorizzazione, i Comuni devono attrezzarsi con l’installazione di colonnine di ricarica di veicoli elettrici, corsie preferenziali per le biciclette e molto altro. Allo stesso tempo, i produttori di mezzi elettrici devono lavorare per una durata maggiore delle batterie, per una maggiore autonomia su strada. Anche l’uso di veicoli ibridi, o che utilizzano biocarburanti alternativi, è un modo di limitare i consumi.
I cambiamenti attesi dovranno tenere conto di alcuni cambiamenti sociali. Le persone tendono sempre più a vivere in periferia, specialmente nelle grandi città. Questo fa sì che una rete efficiente di mezzi pubblici sempre più green sia obbligatoria e necessaria.

In arte Irriverender, è Architetto di formazione, Docente di ruolo di Tecnologia, Copywriter e Seo Specialist.
Collabora con varie riviste e siti, scrivendo saggi su temi di architettura, domotica, design, real estate e tecnologia dell’abitare.