I drammatici avvenimenti di Ischia hanno inasprito la polemica sull’abusivismo edilizio, riaperta dal Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio già durante il Meeting di Comunione e liberazione tenutosi nei giorni scorsi a Rimini.
Delrio aveva affrontato il tema con durezza, affermando: “La fragilità del nostro Paese dipende dal fatto che si sia costruito troppo, male e illegalmente. Bisogna demolire gli immobili illegali. Si possono individuare delle priorità tra quelli da demolire prima e quelli che devono esserlo poi, ma non si può rinunciare al fatto che la legge vada rispettata”. E gli ultimi dati emersi gli danno ragione: si parla di 1,2 milioni di case mai censite.
Dopo le recenti scosse sismiche di Ischia, Delrio è tornato sull’argomento denunciando: “Troppi crolli per una scossa di 4.0. Un terremoto di tale magnitudo non dovrebbe provocare altro che un po’ di paura, e invece eccoci ancora una volta a piangere vite umane”.
Di tutt’altro parere invece il governatore della Regione Campania, che ha bollato come strumentalizzazione la polemica sull’abusivismo. Per De Luca: “È crollata un’abitazione vecchia e sono crollati dei cornicioni di un immobile costruito nel secolo scorso. Nessuna connessione tra questi fatti e l’abusivismo”.
Nel frattempo, la Procura di Napoli sta valutando l’ipotesi di aprire un’inchiesta contro ignoti per disastro colposo e omicidio colposo plurimo in seguito ai danni provocati dal sisma di Ischia: 2 morti, centinaia di sfollati e il crollo di alcuni edifici.
Web enthusiast, appassionata di viaggi, libri e scrittura. Siciliana d’origine, milanese d’adozione, dopo una laurea in Management presso l’Università Bocconi di Milano, entra a contatto col mondo delle startup e del Prop-tech. Oggi lavora come Consulente di Marketing.
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Ruggero d'Amato
Fitografiamo gl’immibili crollati ad Ischia per stabilire l’epoca della costruzione