Il Sisma bonus è l’agevolazione fiscale che consente di portare in detrazione le spese sostenute per interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico.
Vediamo quelli che sono i lavori consentiti, l’ammontare della detrazione e le novità per il 2023.
Come avviene per l’Ecobonus e il Bonus ristrutturazioni, anche per il Sismabonus resta ferma la proroga fissata al 31 dicembre 2024. Nessuna novità, per quanto concerne le scadenze, è stata apportata dalla legge di Bilancio recentemente approvata.
Come funziona la detrazione
Per quanto concerne la fruizione del Sismabonus il primo punto da evidenziare concerne l’aliquota da applicare sulle spese che potranno essere detratte.
Essa va dal 50% all’85% a seconda della tipologia di lavoro che viene svolto e a seconda che si tratti di edificio singolo o condominio.
Sisma bonus: come funziona la detrazione fiscale
Il sisma bonus è l’agevolazione fiscale prevista per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024 finalizzata a favorire e incentivare la messa in sicurezza e l’adeguamento antisismico degli edifici presenti nel territorio italiano.
Per capire come funziona è bene partire dalle istruzioni in merito fornite dall’Agenzia delle Entrate.
La detrazione riconosciuta è pari al 50% della spesa sostenuta per l’adozione di misure antisismiche su edifici che ricadono nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1, 2 e 3). La detrazione va calcolata su un importo complessivo di 96.000 euro per unità immobiliare per ciascun anno, con aliquote differenziate in base alla tipologia di intervento.
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Quanto si risparmia col sisma bonus? L’importo della detrazione
Sono ammessi al sisma bonus gli interventi di messa in sicurezza e di adeguamento antisismico per un importo di spesa massimo di 96.000 euro all’anno per ogni unità immobiliare.
Per determinare l’importo e la percentuale del sisma bonus riconosciuto sarà fondamentale la valutazione e il progetto di un professionista di progettazione strutturale, direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico, in possesso di una laurea in ingegneria o in architettura: si potrà andare da uno sconto del 50% fino all’85% per gli interventi condominiali.
L’importo del sisma bonus riconosciuto per i lavori effettuati nel 2019 e fino al 2024 segue i criteri che seguono:
- 50% per interventi che non apportano miglioramenti di classe sismica;
- 70% per interventi che apportano miglioramenti di una classe sismica;
- 80% per interventi che apportano miglioramenti di due classi sismiche.
Per i condomini l’importo del sisma bonus è incrementato del 5%, con la possibilità di arrivare all’85% in caso di miglioramenti di due classi sismiche.
Lo sconto applicato sarà ripartito in 5 quote annuali di pari importo. Rientrano tra le spese ammesse in detrazione per la realizzazione degli interventi antisismici anche quelle effettuate per la classificazione e verifica sismica degli immobili.
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Sisma bonus ed ecobonus potenziato nel 2023
Le spese relative a interventi effettuati su parti comuni di edifici condominiali ricadenti nelle zone sismiche 1, 2 e 3 che comportano oltre alla riduzione del rischio sismico anche la riqualificazione energetica potranno beneficiare di un bonus potenziato:
- per i lavori finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica, è possibile richiedere una detrazione dell’80%, se i lavori determinano il passaggio a 1 classe di rischio inferiore;
- la detrazione sarà pari all’85% della spesa sostenuta se gli interventi determineranno il passaggio a 2 classi di rischio inferiore.
In questo caso la detrazione sarà ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Rispetto al limite di spesa di 96mila euro prevista dal sisma bonus classico, saranno agevolabili le spese fino a 136mila euro di importo moltiplicato per il numero di unità immobiliari di ciascun edificio.
Queste nuove detrazioni possono essere richieste in alternativa a quelle già previste per gli interventi antisismici sulle parti condominiali e a quelle già previste per la riqualificazione energetica degli edifici condominiali, ovvero l’ecobonus che ricordiamo è pari al 70 o 75% su un ammontare complessivo non superiore a 40mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.
Per entrambe le tipologie di intervento è possibile optare per la cessione del credito, ricevendo in un’unica soluzione l’importo della detrazione riconosciuta.
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Piccoli interventi antisismici più semplici da fare
Una delle novità introdotte col decreto attuativo del sisma bonus è la corsia preferenziale per i piccoli interventi di adeguamento antisismico.
Al fine di determinare i miglioramenti di classi di rischio è stata semplificata la procedura in caso di interventi di rafforzamento, come l’installazione di catene d’acciaio volte a diminuire il rischio crolli.
In merito a tutti gli altri interventi, per determinare la misura del sisma bonus, il professionista dovrà tener conto delle “Norme tecniche per le costruzioni“.
Per tutti i dettagli si rimanda al Decreto MIT n. 58 del 28 febbraio 2017.
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Come pagare le spese per gli interventi del sisma bonus?
Per fruire delle detrazioni legate al sisma bonus è necessario che i pagamenti siano effettuati con bonifico “dedicato”, bancario o postale (anche “online”), dal quale risulti:
- la causale del versamento;
- il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
- il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.
Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Torino lavoro nel mondo delle assicurazioni. Sono appassionata di libri, cinema e comunicazione e dal 2013 ho iniziato la mia esperienza in continua evoluzione come web writer.