La società di Venture Capital statunitense Andreessen Horowitz – che possiede quote di società del calibro di Facebook, Groupon, Twitter ed Airbnb – parla del futuro della compravendita di immobili e delle startup che stanno rivoluzionando dalle fondamenta il settore immobiliare.
Il motto di Andreessen Horowitz è una frase ormai entrata nell’uso comune in America; ovvero ‘software is eating the world’, che sta a significare che i software stanno scombussolando il mondo, ridisegnando le regole del gioco dell’economia reale.
E proprio ‘When Software Eats the Real (Estate) World’ è il titolo dello speech tenuto da Alex Rampell, uno dei General Partner di Andreessen Horowitz, in occasione del Summit annuale della società.
Nello speech, Rampell illustra come i software influenzino in maniera positiva l’efficienza e la trasparenza del mercato immobiliare; uno dei principali – se non IL principale – settore dell’economia a livello mondiale.
L’utilizzo della tecnologia nel settore immobiliare – spiega Rampell – non è esattamente una novità. Portare le inserzioni immobiliari dai giornali al mondo online è un processo iniziato verso la fine degli anni ’90. L’utilizzo di software che rendono più efficiente il lavoro di agenti immobiliari e costruttori ha preso piede già da alcuni anni ed è in continua evoluzione. Queste tendenze generali hanno ricevuto grande attenzione e finanziamenti da parte degli investitori.
Ciò a cui abbiamo assistito finora nello spazio immobiliare, però, riguarda principalmente l’impiego della tecnologia e di Internet, che migliorano l’efficienza di vecchi processi consolidati.
Ma ci sono modi in cui Internet influenza il mercato immobiliare ben oltre i puri miglioramenti dell’efficienza, arrivando a rimodellare il modo in cui gli immobili vengono acquistati, venduti e gestiti e ad avere un effetto disruptive anche sulla natura stessa della proprietà della casa.
Internet e i dispositivi mobile hanno abituato i consumatori moderni ad avere più trasparenza e meno attriti nelle transazioni. Viviamo nell’epoca dell’on-demand e lo stato dell’arte della tecnologia e la disponibilità di capitali fanno pensare che sempre più in futuro gli immobili si venderanno a e si acquisteranno da aziende.
Airbnb:
Airbnb rappresenta l’esempio più lampante di come Internet ha cambiato il modo in cui utilizziamo il settore immobiliare. La nota azienda californiana, che consente a tutti gli utenti con una stanza libera di competere con gli hotel, rappresenta già ora la più grande ‘catena alberghiera’ nel mondo, senza possedere alcun immobile. Ed è un servizio – quello offerto da Airbnb – veramente globale e democratico, in quanto offre qualcosa “per tutti, ovunque”, dalle camere economiche alle categorie di lusso ai viaggi di lavoro. Ha totalmente cambiato il modo in cui pensiamo al noleggio di stanze.
Altre startup americane che stanno rivoluzionando il mercato immobiliare:
In America esistono anche delle altre aziende, meno note, che operano nel settore immobiliare e che stanno compiendo una piccola grande rivoluzione, all’interno delle seguenti categorie:
- Acquistano casa per te: Flyhomes aggira il problema del tempo (lungo) necessario per ottenere un mutuo, acquistando la casa per conto del cliente. Una volta bloccato l’immobile, velocemente e al miglior prezzo, il cliente avrà tutto il tempo a disposizione per aggiudicarsi il mutuo più conveniente sul mercato.
- Acquistano la tua casa: come ad esempio opendoor.com, il cui claim recita ‘Vendi la tua casa a Opendoor in modo da poter saltare la seccatura di annunci, visite/open house e mesi di incertezza’.
- Comprano su richiesta un immobile per poi riaffittarlo al cliente: Divvy è un’azienda che offre fondamentalmente un servizio di leasing, trasformando l’affitto mensile in un acconto. Dice ai suoi utenti: ‘Inizia subito a possedere la tua nuova casa. Mentre ci vivi dentro, aumenterai gradualmente la tua proprietà’.
- Acquistano parti di un immobile: Point acquista frazioni di immobili dai proprietari, come partner azionario, in questo modo consente di liberare la ricchezza insita nel possedere una casa; il proprietario potrà utilizzare la liquidità in base alle sue esigenze contingenti e, al momento opportuno, decidere di vendere l’intera proprietà o di riacquistarla.
Mercato italiano:
Anche in Italia qualcosa comincia a muoversi in questo senso. Casavo, ad esempio, è una startup fondata da Giorgio Tinacci, ex studente Bocconi, che risponde alle esigenze di chi ha bisogno di vendere il proprio immobile in tempi rapidi. Casavo acquista l’immobile con un piccolo sconto, lo ristruttura e lo rivende.
Insomma, la previsione di Andreessen Horowitz è che in futuro le case si venderanno/acquisteranno sempre più a/da aziende. Inoltre anche nel mercato immobiliare accadrà (o meglio, sta già accadendo) quello che hanno fatto Uber e Lyft nel mercato delle auto; ovvero offrire una migliore esperienza di acquisto o vendita al cliente.
Questi strumenti tecnologicamente evoluti possono aiutare i professionisti dell’immobiliare 2.0 ad alzare l’asticella della qualità dei servizi offerti; aumentando il numero delle transazioni e riducendo i tempi di vendita.
Cosa ne pensate?
Qui è possibile guardare il video integrale dello speech:
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Web enthusiast, appassionata di viaggi, libri e scrittura. Siciliana d’origine, milanese d’adozione, dopo una laurea in Management presso l’Università Bocconi di Milano, entra a contatto col mondo delle startup e del Prop-tech. Oggi lavora come Consulente di Marketing.
2 Commenti
giovanni morichetti
Secondo me nelle piccole realtà come le nostre questo concetto non funziona , il cliente che vuole comprare vuole comprare subito e avere la sua proprietà sotto i piedi , il rent to buy per lo meno dalle nostre parti non ha mai funzionato e questo mi sembra simile come concetto. Se questo servizio si potrebbe dare a costi bassi forse qualcosa funzionerebbe ma questo in Italia non si può fare visti i costi già solo di transazione , iva e quant’ altro . Il cliente non vuole avere spese aggiuntive anzi vuole eliminarle il più possibile . Una cosa invece che sarebbe molto utile per il mercato è l’ obbligo per il venditore a rivolgersi ad un mediatore immobiliare professionista per velocizzare le vendite snellire il mercato e abbassare le giacenze, dal’ istituzioni abbassare i costi Iva e imposta dei registro. A questo punto si avrebbe un mercato sano e veloce con un aumento sicuramente delle compravendite .
Visto che a noi agenti immobiliari ci hanno dato innumerevoli responsabilità vorrei che ci dessero una corsia preferenziale in cui possano entrare solo i migliori e i più riconosciuti , una sorta di albo esclusivo per garantire veramente i clienti di un assistenza professionale e sicura .
Grazie intanto per l’ oppurtunità
Giovanni Morichetti
Isabella
Articolo molto interessante