03 Marzo 2020, 11:53

Il Coronavirus, arrivato in Italia ormai da qualche settimana, sta avendo ripercussioni importanti non solo a livello sanitario, ma anche a livello economico. Gli impatti su settori chiave della nostra economia, in primo luogo il settore dei trasporti e quello del turismo (si sono registrati tassi di decrescita del -50/70% alla fine di febbraio rispetto al trimestre precedente), si stanno rivelando davvero drammatici e potrebbero avere ripercussioni indirette anche sull’immobiliare.

L’economia italiana – già in recessione dallo scorso trimestre – sta attraversando un grave periodo di crisi. Lombardia e Veneto, che da soli contribuiscono a circa un terzo dell’economia italiana e a quasi il 40% dell’export italiano totale, sono al momento le regioni più colpite dall’epidemia.

Il settore turistico fa incassare ogni anno all’Italia 42miliardi di euro da parte di cittadini stranieri. Solo a Milano il settore dell’ospitalità vale circa 180milioni l’anno (dati del Politecnico di Milano). Due mesi – per il momento – di stallo comportano circa 30milioni di perdite (divisi tra pernottamento, cultura, trasporti, food, ecc.)

Al di là dell’effetto diretto sugli alberghi, oggi semi-deserti, e sulle attività ristorative, potrebbero esserci implicazioni a medio e lungo termine per il settore immobiliare. Il settore turistico è infatti strettamente collegato a quello degli affitti brevi. Fiaip, la Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionali, sottolinea come ci siano stati cali dell’80% nelle prenotazioni di soggiorni a breve termine.

Immobiliare: cosa sta succedendo in Cina?

In tutta l’Asia, dove l’epidemia di coronavirus è in corso da più tempo – dicembre 2019 – ed è quindi possibile cominciare a fare delle considerazioni di tipo economico-sociale, molte società hanno adottare una qualche forma di lavoro a distanza e questo sta portando alla luce la fattibilità di soluzioni flessibili per i luoghi di lavoro, che potrebbe modificare il modo in cui le aziende penseranno in futuro alle loro esigenze di spazi fisici per uso ufficio. L’impennata degli acquisti online e della connettività dei dati ora che la popolazione resta a casa e lavora in remoto alimenta anche la domanda di infrastrutture base come i locali adibiti alla logistica.

Anche il settore immobiliare residenziale sta subendo le conseguenze del Coronavirus. Solo nella prima settimana di febbraio, le vendite di case sono crollate del 90% su base annua nelle 36 principali città cinesi e la maggior parte delle agenzie immobiliari è chiusa al pubblico. Inoltre, il prezzo delle abitazioni nel Paese ha registrato la crescita più moderata dell’ultimo anno e mezzo.

Ma nel comparto residenziale esiste anche un’attività vincente: la vendita di immobili online tramite lo sviluppo di app che consentono agli utenti di connettersi da remoto con i consulenti ed effettuare virtual tour delle proprietà. Come spiegato dal South China Morning Post, Evergrande, uno dei colossi dell’immobiliare in Cina ha dichiarato di aver venduto nell’arco di tre giorni 47.500 proprietà, per 58 miliardi di yuan (circa 7,6 miliardi di euro).

Coronavirus e immobiliare: quale l’effetto su mutui e mercato azionario?

Per quanto riguarda i mutui, il Consiglio dei Ministri la scorsa settimana ha approvato un decreto straordinario che prevede la sospensione «del pagamento dei ratei dei mutui per immobili residenziali per i lavoratori che subiscano la sospensione dal lavoro o la riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni». La misura sarà applicabile a tutta Italia e non solo alle regioni del Nord.

Relativamente ai prezzi degli immobili residenziali, gli economisti di Standard & Poor’s spiegano che “nonostante un rallentamento dell’inflazione dei prezzi delle abitazioni, i prezzi continueranno ad aumentare in molti mercati europei e saranno destinati a superare la crescita salariale”. Tuttavia, se l’impatto dell’epidemia di Coronavirus diventa più pronunciato questo dovrebbe mantenere i tassi sui mutui a livelli favorevolmente bassi.

Per quanto riguarda i mercati azionari, secondo gli esperti “la natura difensiva delle azioni immobiliari ha aiutato il settore a sovraperformare l’azionario in generale in tutte le regioni mondiali, inclusa l’Asia, dopo lo scoppio dell’epidemia”.

Rimaniamo positivi

Il mercato immobiliare rimane comunque tra i mercati più solidi e meno volatili dell’economia. Quella abitativa è un’esigenza primaria: secondo gli esperti, il calo delle vendite ci sarà, ma verrà recuperato. Il calo più forte riguarderà invece il settore degli affitti brevi, trainato dal turismo e dai business travel. Qualche consiglio per superare questi mesi incerti e ripartire alla grande nel post Coronavirus? Puntare sull’online, oggi più che mai. La quarantena non impedisce di certo a chi cerca casa di effettuare ricerche online e le ricerche immobiliari continuano in tutta Italia. In questo senso, tutti gli interventi volti a facilitare le ‘visite’ da remoto (virtual tour, video, foto a 360°, geolocalizzazione su mappa, descrizioni ricche e dettagliate) costituiscono un esempio di proattività intelligente. Gli investimenti sui portali e in attività online costituiscono canali fondamentali per mantenere il bussiness attivo e vivace e per favorire una rapida ripartenza.

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2 CommentiChiudere commenti

2 Commenti

  • Adriana Vermi
    Posted 2 Aprile 2020 at 12:31 0Likes

    Anche se certamente verranno implementate e migliorate le presentazioni on-line degli immobili, con virtual tour, filmati e quant’altro, dubito fortemente che ci possa essere una famiglia che compra una casa solo basandosi su descrizioni e immagini viste online. La casa viene scelta basandosi anche su altri parametri (luminosità, affacci, presenza in zona di elementi positivi o negativi) che non si riescono a far vedere on-line.
    La vendita di un immobile è indissolubilmente legata alla visita di persona alla casa (se non più di una visita) – non sarà quindi possibile fare una vendita totalmente on-line, malgrado tutti i miglioramenti tecnologici che possiamo attuare.
    Inoltre presentazioni molto dettaglilate presuppongono un incarico in esclusiva, cosa che non sempre un venditore è disponibile a firmare.

  • giorgio galluzzo
    Posted 2 Aprile 2020 at 10:50 0Likes

    Si giudico importante adeguare la metodologia di vendita alle nuove tecnologie, ma per produrre un virtual tour c’è la necessità di recarsi di persona presso l’immobile ed effettuare le riprese. Stando a casa come di può risolvere questo problema?

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