26 Giugno 2023, 15:31

Ristrutturare un locale commerciale oltre che un’attività volta ad apportare miglioramenti all’edificio o maggiori risparmi energetici può costituire anche una strategica operazione di marketing.

Un intervento di recupero edilizio può infatti anche contribuire ad attrarre della clientela o ricercare un’utenza differente.

Il rinnovamento degli ambienti ha sicuramente un certo appeal per coloro che nutrono degli interessi nei confronti delle prestazioni che riceveranno presso il locale ristrutturato.

Negozi, uffici, capannoni industriali, magazzini o in genere locali commerciali possono pertanto essere oggetto di esecuzione di lavori edili. A tal fine il proprietario potrà usufruire di agevolazioni fiscali.

Ci sono agevolazioni per ristrutturare locali adibiti ad uso commerciale?

Al fine di risanare il settore edile che negli ultimi anni ha affrontato un periodo di crisi, il Governo ha da tempo introdotto una serie di misure volte a prevedere degli incentivi fiscali.

Tali agevolazioni consentono, a costi ridotti, tutta una serie di lavori su edifici residenziali. Gli incentivi fiscali hanno così consentito interventi di recupero edilizio alquanto convenienti. Ma cosa succede in caso di edifici non residenziali?

Possibile accedere ai benefici fiscali anche qualora si intenda ristrutturare negozi, uffici o altri locali commerciali ma entro certi limiti.

Ristrutturare i locali commerciali può essere certamente conveniente. Risulta però essenziale condurre l’operazione facendosi supportare da professionisti che possano occuparsi dell’intero processo.

Il risultato che si ottiene dopo l’intervento deve essere coerente alla tipologia di attività che viene svolta e al tipo di clientela che si vuole attirare.

Quali sono le agevolazioni fiscali riconosciute

Quando si parla di agevolazioni fiscali in ambito di immobili a uso commerciale il primo aspetto da evidenziare è che non vi è margine per la fruizione del bonus ristrutturazioni. Perché? In base a quanto stabilito dalla normativa al riguardo, il bonus ristrutturazioni è ammesso per tutti gli interventi di ristrutturazione eseguiti su unità immobiliari a carattere residenziale. Si tratta di edifici riconducibili a categorie catastali dalla A1 alla A11, escludendo la A10 che comprende gli uffici.

Non ammessi dunque al bonus ristrutturazioni negozi, uffici, laboratori, industrie ecc.

Il bonus ristrutturazioni, come il Superbonus, è stato pensato per unità abitative o comunque appartenenti a imprenditori al di fuori dello svolgimento di un’arte o attività professionale. L’edificio non deve costituire bene strumentale dell’impresa.

Possibile invece usufruire dell’Ecobonus, prorogato fino al 2024 e del Bonus per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

Ecobonus

Qualora vengano messi in campo interventi finalizzati a conseguire il risparmio energetico si potrà fruire di una detrazione pari al 50% o 65%. L’aliquota varia in base alla tipologia di lavori eseguita che determina anche il differente tetto di spesa massima messo a disposizione. In riferimento all’Ecobonus si pensi ad interventi per la sostituzione di infissi o di impianti o la realizzazione di un cappotto termico.

La normativa dell’Ecobonus afferma invece che si può beneficiare dell’incentivo per lavori eseguiti su unità immobiliari o su edifici o parti di essi a qualunque categoria catastale appartengano, anche se rurali, inclusi i beni immobili strumentali all’attività di impresa o professionale.

Altri bonus

Fino al 2022 era possibile accedere anche al Bonus facciate in riferimento al quale, da un’aliquota del 90% si è passati al 60%, sia pure senza limiti di spesa.

Un altro elemento essenziale per la buona riuscita di una ristrutturazione è la scelta dei materiali e degli arredi. Per questi ultimi una buona opportunità è quella di affidarsi a un interior designer. Si potrà beneficiare del bonus mobili che deve essere strettamente connesso a un più ampio intervento di ristrutturazione.

IVA

L’IVA relativa ai lavori realizzati per la ristrutturazione di un locale commerciale non è agevolata, a differenza dei lavori che abbiano ad oggetto immobili a uso residenziale.

Si dovrà dunque in caso di locali commerciali applicare un’Iva pari al 22%.

Sismabonus

Chi si appresta a ristrutturare un locale commerciale situato in una zona a elevato rischio sismico e a eseguire lavori volti a migliorare l’efficienza antisismica dell’edificio, può beneficiare del Sismabonus, con una detrazione che può arrivare fino all’85% della spesa totale. È possibile farne richiesta fino al 31 dicembre 2024.

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