Anche per il 2024 chi intende effettuare il rifacimento del bagno all’interno della propria abitazione può beneficiare di importanti agevolazioni fiscali al fine di ridurre l’ammontare della spesa sostenuta. Il bonus rientra nell’ambito del bonus ristrutturazioni e consente di portare in detrazione il 50% della spesa effettuata in sede di dichiarazione dei redditi. Importante segnalare inoltre che tale bonus consente anche di accedere al bonus mobili ed elettrodomestici. Cerchiamo di capire meglio come funziona il bonus bagno e quali sono i requisiti necessari.
A quanto ammonta il bonus bagno
Il Bonus bagno, così come del resto il Bonus ristrutturazioni di cui fa parte, è in vigore fino al 31 dicembre 2024 e consente di portare in detrazione il 50% dei costi sostenuti per interventi di rifacimento del bagno entro un limite massimo di spesa pari a 96.000 euro. In assenza di una proroga con la manovra economica di fine anno, il bonus ritornerà alla vecchia aliquota pari al 36% con limite massimo pari a 48.000 euro. La detrazione si ottiene mediante rimborso sull’Irpef ripartito in 10 quote annuali di identico importo.
Quali lavori sono ammessi alla detrazione
Attenzione. Non tutti i lavori di rifacimento della stanza da bagno possono essere ammessi al beneficio fiscale. È infatti requisito essenziale che si tratti di lavori di manutenzione straordinaria di singole unità immobiliari. Anche qualora si trattasse di manutenzione ordinaria per fruire della detrazione è indispensabile che tale lavoro venga eseguito nell’ambito di una ristrutturazione più ampia. Se si tratta della sola sostituzione dei sanitari la detrazione non sarà possibile.
Nel caso del rifacimento del bagno, dunque, deve trattarsi, ad esempio di un totale rifacimento con un nuovo impianto idrico.
A questo punto si potrà aggiungere la sostituzione del box doccia o del lavandino.
Bonus bagno per abbattimento barriere architettoniche
Si fruisce della detrazione al 50% anche qualora vengano posti in essere dei lavori finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche per agevolare la mobilità delle persone con gravi disabilità. Si pensi all’installazione di sanitari specifici (lavabo più basso o wc più alto) o all’installazione di strumentazioni tecnologiche aventi la medesima finalità.
Una buona notizia è che nell’ambito delle spese detraibili rientrano anche quelle sostenute per la prestazione di liberi professionisti o per l’acquisto di materiali e relativa posa in opera.
Niente sconto in fattura o cessione del credito
Altro punto da sottolineare è che lo sconto in fattura per il 2024 non sarà più possibile e lo stesso deve dirsi per ciò che concerne la cessione del credito, opzioni alternative non più previste.
A chi spetta il bonus bagno
Il bonus bagno spetta al proprietario dell’immobile, a chi ha un diritto reale di godimento sullo stesso (usufrutto, abitazione, ecc…) oppure al familiare convivente o convivente more uxorio purché abbia sostenuto la spesa. Ammessi alla detrazione anche inquilini e comodatari.
Come pagare per fruire della detrazione
Spostiamo il focus su quelle che sono le modalità di pagamento. Devono essere utilizzati mezzi tracciabili e secondo le istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate il requisito è soddisfatto soltanto qualora il pagamento avvenga per mezzo di bonifico parlante, bancario o postale. Occorre aggiungere la causale del versamento, il codice fiscale, la partita Iva dell’impresa che ha eseguito i lavori.
Normativa edilizia
Quali permessi occorrono dal Comune? Altro aspetto da non trascurare riguarda eventuali titoli abilitativi necessari per poter procedere. Poiché siamo nell’ambito di un intervento di manutenzione straordinaria è necessario presentare la Cila con il quale si comunica la data di inizio lavori.
Documenti da conservare
Tale documento, insieme alla fattura rilasciata dall’impresa esecutrice così come a quella del bonifico parlante, dovranno essere accuratamente conservati in caso di eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Come beneficiare del bonus bagni
Per ottenere il bonus bagni occorre presentare la dichiarazione dei redditi, anche mediante modello 730 precompilato. In tal caso si potrà procedere in autonomia accedendo all’area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate mediante Spid o Cei. In alternativa ci si può avvalere della prestazione di un intermediario abilitato come un Caf.
Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Torino lavoro nel mondo delle assicurazioni. Sono appassionata di libri, cinema e comunicazione e dal 2013 ho iniziato la mia esperienza in continua evoluzione come web writer.