20 Marzo 2023, 12:36

La rendita catastale è il valore di reddito attribuito ad un immobile, fabbricato o terreno attribuito dall’Agenzia delle Entrate.

Si tratta di una nozione importante per chi intende comprare una casa poiché serve per capire quella che sarà la base imponibile ai fini del calcolo delle imposte sulla proprietà e sui redditi.

La rendita catastale viene determinata in base a due elementi:

  • la consistenza dell’unità immobiliare: la dimensione dell’immobile data dalla superficie dello stesso, tenuto conto del numero di vani e della sua volumetria, a seconda della categoria catastale di appartenenza dell’immobile;
  • tariffa d’estimo unitaria: si tratta di un valore numerico che si riferisce al Comune di appartenenza e alla specifica zona in cui è situato l’immobile, nonché alla sua destinazione d’uso. Si deve tener conto del fatto che l’Agenzia delle Entrate suddivide il territorio nazionale in zone omogenee e ripartisce gli immobili situati in ciascuna zona in categorie e classi catastali.

È l’Agenzia delle Entrate a provvedere alla identificazione della tariffa d’estimo unitaria che rappresenta la rendita catastale media di ogni categoria e classe.

Quali sono le categorie catastali

Il primo punto sul quale dunque è necessario porre l’attenzione quando si parla di rendita catastale è il concetto di categoria catastale.

Le categorie catastali da prendere in considerazione, ad esclusione degli immobili aventi una destinazione particolare e speciale sono:

  • Categoria A: comprende gli immobili aventi una destinazione ordinaria, uso abitazione o ufficio ripartiti in sottocategorie;
  • Categoria B: comprende gli immobili ad uso collettivo;
  • Categoria C: include gli immobili commerciali e le pertinenze, come ad esempio box o posti auto.

Per il calcolo della rendita catastale è fondamentale conoscere la categoria catastale di appartenenza dell’immobile; in base ad essa cambiano infatti i parametri da utilizzare come base di calcolo.

Come ottenere la rendita catastale di un immobile

Veniamo al punto che qui più ci interessa ovvero come ottenere la rendita catastale del proprio immobile o di quello che si vuole acquistare.

Per reperire i dati relativi alla rendita catastale di un immobile occorre effettuare una ricerca e consultare la visura catastale. Si tratta di un concetto non di facile intuizione per cui è bene affidarsi alla visura catastale, valido strumento per venire a conoscenza dell’informazione che interessa. Per poter effettuare l’indagine si può partire da diversi elementi:

  • dall’immobile stesso, quale bene in grado di generare e produrre reddito, attraverso quelli che sono i suoi dati identificativi resi disponibili dal Catasto;
  • dal soggetto, ovvero la persona fisica o giuridica titolare dell’immobile;
  • dall’indirizzo ovvero il luogo in cui l’immobile è ubicato.

Differenza tra rendita catastale e valore catastale

Attenzione a non confondere rendita catastale e valore catastale. Quest’ultimo è un concetto molto simile alla rendita catastale ma, per quanto strettamente ad esso connesso, ha un significato differente. Per essere chiari occorre precisare che, al fine di calcolare il valore catastale che costituisce la base imponibile per il calcolo delle imposte, è necessario conoscere la rendita catastale.

Dunque, ottenuta la rendita catastale, è possibile determinare il valore catastale, ovvero quella che è la base imponibile sulla quale calcolare a sua volta varie tipologie di imposte sull’immobile. È su questa base imponibile che dovranno applicarsi le aliquote d’imposta.

Solitamente si tratta delle tasse sulla casa come ad esempio IMU Tasi, imposte ipotecarie, IRPEF, imposte di successione e donazione.

Da un punto di vista pratico la rendita catastale si ottiene moltiplicando la consistenza dell’unità immobiliare per il valore indicato nelle tariffe di estimo.

Come si calcola il valore catastale di un immobile

Appurato come si reperisce il dato relativo alla rendita catastale veniamo alle modalità di calcolo del valore catastale.

Quest’ultimo si ottiene in primo luogo rivalutando del 5% il dato relativo alla rendita catastale reperito nella visura. Successivamente occorre moltiplicare la rendita catastale rivalutata per un determinato coefficiente stabilito dalla legge e variabile in funzione della categoria catastale di appartenenza.

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