Secondo il report annuale Global Real Estate Bubble Index del Chief Investment Office di UBS Wealth Management che analizza i prezzi degli immobili residenziali in 20 metropoli in tutto il mondo, il mercato immobiliare risulta ancora sopravvalutato e il numero dei centri urbani a rischio bolla è aumentato.
Toronto, in Canada, è in testa alla classifica, insieme a Stoccolma, Monaco di Baviera, Vancouver, Sydney, Londra e Hong Kong, già presenti in classifica nel 2016, che si riconfermano a rischio bolla; all’elenco si è aggiunta Amsterdam, che l’anno scorso era appena sopravvalutata. Secondo lo studio, l’unica metropoli sottovalutata è Chicago, mentre tre quarti delle città del mondo sarebbero sopravvalutate.
Sempre secondo il report, Milano è la città che offre i prezzi più interessanti in Europa: un professionista qualificato nel settore dei servizi deve lavorare in media solo 5,7 anni per permettersi un appartamento di 60 metri quadrati.
Come si spiega l’aumento dei prezzi delle case?
Claudio Saputelli, Head of Global Real Estate del Chief Investment Office di UBS Wealth Management (WM CIO), spiega: «Il miglioramento della situazione economica generale, in parte accompagnato dalla solida crescita dei redditi nelle principali città, si è unito a costi di finanziamento eccessivamente bassi, dando luogo a una sostenuta domanda di alloggi nelle metropoli. E, dato che nelle città più interessanti l’offerta è sempre soggetta a limitazioni, si è assistito a un’impennata dei prezzi».
Web enthusiast, appassionata di viaggi, libri e scrittura. Siciliana d’origine, milanese d’adozione, dopo una laurea in Management presso l’Università Bocconi di Milano, entra a contatto col mondo delle startup e del Prop-tech. Oggi lavora come Consulente di Marketing.